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L'auditorium ritrovato: il recupero di uno spazio che parlerà alla città di Milano
Con il contributo di Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Milano, apre, restaurato, l'Auditorim del Museo nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci.
Oggi, venerdì 2 marzo, in occasione della rassegna “Tempi Moderni – L’industria incontra il cinema” (2-4 marzo) promossa da Telecom Progetto Italia in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e il Centro Sperimentale di Cinematografia-Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, riapre il nuovo Auditorium del Museo.

La sala si aggiunge agli spazi e ai servizi destinati al pubblico. Ospiterà una vasta gamma di incontri, convegni, rappresentazioni teatrali e rassegne cinematografiche che arricchiranno l’offerta scientifica e culturale.
L’Auditorium sarà a disposizione anche delle Istituzioni e delle aziende.
L’intervento di ristrutturazione è stato realizzato grazie a un prestito della Regione sul Fondo Ricostruzione Infrastrutture Sociali Lombardia a cui si sono aggiunti un finanziamento della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Milano e il contributo di partner tecnici.
I lavori, coordinati dall’architetto Carlo Lamperti, sono iniziati nel 2003.
Il nuovo Auditorium dispone di 234 posti a sedere in platea a cui si aggiungono sei postazioni per disabili e, in galleria, 12 posti per la stampa.
Il recupero, le attrezzature tecniche e gli arredi all’avanguardia attribuiscono alla storica sala cinema, rimasta chiusa per circa venti anni, versatilità ed eleganza che si uniscono al fascino originario.
La sala originaria venne inaugurata alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi il 13 aprile 1954, a circa un anno dall’apertura del Museo (15 febbraio 1953). La struttura si trova nel fabbricato progettato e realizzato in quegli anni da Piero Portaluppi, annesso al corpo storico dell’ex monastero degli olivetani, e ne occupa due interi piani.

Dispone di 653 posti, suddivisi tra platea (461) e galleria (192).
Il cinema è utilizzato inizialmente con una programmazione legata alle attività scientifiche e alle manifestazioni del Museo, ma che si diversifica
e amplia tanto da farlo diventare in breve tempo uno dei primi cinema d’essai nel panorama nazionale.
I film dedicati ad arte, scienza e tecnologia, documentari, rassegne tematiche e film per ragazzi hanno riunito ogni sera un pubblico appassionato di tutte le età.

Negli anni ’70 vi si sono svolti eventi come la visita degli astronauti dell’Apollo 15 David R. Scott (comandante), Alfred M. Worden e James B. Irwin (1971) o l’assegnazione della targa “Leonardo da Vinci” a Jacques-Yves Cousteau (1973).
Punto di ritrovo e di scambio culturale, la sala cinema è entrata nel cuore dei milanesi per rimanervi, come ricordo indelebile, fino alla chiusura dettata dalle nuove normative in termini di sicurezza alla fine degli anni ‘80.
Questa sera, allora, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni del Comune e della Regione e della Camare di Commercio, si è svolta la presentazione di questo spazio "ritrovato". Un'occasione per esperire direttamente la vitalità di un Museo, nella sua accezione più ampia e meno paludata, che grazie al dialogo costante con le Istituzioni e con i privati ha saputo aprirsi all'intera città e alla sua comunità.
"Innanzitutto - dichiara Fiorenzo Galli, direttore del Museo - questa di stasera è un'opportunità unica per ringraziare coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo restauro in grado di imprimere un ulteriore accento contemporaneo al Museo: tutto ciò non sarebbe avvenuto se non sotto l'egida di Andrea Kerbaker che, alla guida di Progetto Italia, ha saputo trovare e dare gli stimoli giusti per importanti iniziative come quella attuale e, nell'anno passato, quella che ha visto arrivare il sottomarino Toti".
"Sicuramente - continua Galli - l'apporto fondamentale ci è arrivato dalle Istituzioni che hanno visto in questo progetto un possibilità concreta di sviluppo dell'intera città di Milano".
Importante è sottolineare come questo restauro non sia stato vissuto come un mero esercizio di stile, quanto piuttosto come un primo passo per l'organizzazione di qualcosa di più ampio compreso nel progetto di candidatura della città meneghina a Expò 2015.
"Il Museo della Scienza ospiterà infatti nel 2009- spiega Galli - la riunione dei rappresentanti europei che sosterrano Milano per Expò 2015: fondamentale quindi che la città attraverso il Museo se ne presenti all'altezza".
Fà eco a queste parole l'intervento di Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, che ha dichiarato come in vista del 2015 sia già previsto il completo restauro del Palazzo dei Guiresconsulti, sede di incontri, riunioni e ritrovi del mondo aziendale che tanto rappresenta la capitale economica di Italia.
Ma forse più di tutti, è stato Vittorio Sgarbi che, in rappresentanza del sindaco Moratti e di se stesso, ha saputo raccontare ai presenti l'importanza di un recupero che fa del Museo della Scienza un luogo di "unità sostanziale": la continuità, in sostanza, tra scienza, arte e parola è completata attraverso il restauro dell'auditoruim, inteso come foro d'incontro.
E di continuità si può ben parlare dato che sono state rispettate nell'intervento le cifre stilistiche e archittettoniche originarie unendo, in un ponte temporale, un passato, quello della Milano fascista, con un presente che mira al futuro.
La sala si aggiunge agli spazi e ai servizi destinati al pubblico. Ospiterà una vasta gamma di incontri, convegni, rappresentazioni teatrali e rassegne cinematografiche che arricchiranno l’offerta scientifica e culturale.
L’Auditorium sarà a disposizione anche delle Istituzioni e delle aziende.
L’intervento di ristrutturazione è stato realizzato grazie a un prestito della Regione sul Fondo Ricostruzione Infrastrutture Sociali Lombardia a cui si sono aggiunti un finanziamento della Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Milano e il contributo di partner tecnici.
I lavori, coordinati dall’architetto Carlo Lamperti, sono iniziati nel 2003.
Il nuovo Auditorium dispone di 234 posti a sedere in platea a cui si aggiungono sei postazioni per disabili e, in galleria, 12 posti per la stampa.
Il recupero, le attrezzature tecniche e gli arredi all’avanguardia attribuiscono alla storica sala cinema, rimasta chiusa per circa venti anni, versatilità ed eleganza che si uniscono al fascino originario.
La sala originaria venne inaugurata alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi il 13 aprile 1954, a circa un anno dall’apertura del Museo (15 febbraio 1953). La struttura si trova nel fabbricato progettato e realizzato in quegli anni da Piero Portaluppi, annesso al corpo storico dell’ex monastero degli olivetani, e ne occupa due interi piani.
Dispone di 653 posti, suddivisi tra platea (461) e galleria (192).
Il cinema è utilizzato inizialmente con una programmazione legata alle attività scientifiche e alle manifestazioni del Museo, ma che si diversifica
e amplia tanto da farlo diventare in breve tempo uno dei primi cinema d’essai nel panorama nazionale.
I film dedicati ad arte, scienza e tecnologia, documentari, rassegne tematiche e film per ragazzi hanno riunito ogni sera un pubblico appassionato di tutte le età.
Negli anni ’70 vi si sono svolti eventi come la visita degli astronauti dell’Apollo 15 David R. Scott (comandante), Alfred M. Worden e James B. Irwin (1971) o l’assegnazione della targa “Leonardo da Vinci” a Jacques-Yves Cousteau (1973).
Punto di ritrovo e di scambio culturale, la sala cinema è entrata nel cuore dei milanesi per rimanervi, come ricordo indelebile, fino alla chiusura dettata dalle nuove normative in termini di sicurezza alla fine degli anni ‘80.
Questa sera, allora, alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni del Comune e della Regione e della Camare di Commercio, si è svolta la presentazione di questo spazio "ritrovato". Un'occasione per esperire direttamente la vitalità di un Museo, nella sua accezione più ampia e meno paludata, che grazie al dialogo costante con le Istituzioni e con i privati ha saputo aprirsi all'intera città e alla sua comunità.
"Innanzitutto - dichiara Fiorenzo Galli, direttore del Museo - questa di stasera è un'opportunità unica per ringraziare coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo restauro in grado di imprimere un ulteriore accento contemporaneo al Museo: tutto ciò non sarebbe avvenuto se non sotto l'egida di Andrea Kerbaker che, alla guida di Progetto Italia, ha saputo trovare e dare gli stimoli giusti per importanti iniziative come quella attuale e, nell'anno passato, quella che ha visto arrivare il sottomarino Toti".
"Sicuramente - continua Galli - l'apporto fondamentale ci è arrivato dalle Istituzioni che hanno visto in questo progetto un possibilità concreta di sviluppo dell'intera città di Milano".
Importante è sottolineare come questo restauro non sia stato vissuto come un mero esercizio di stile, quanto piuttosto come un primo passo per l'organizzazione di qualcosa di più ampio compreso nel progetto di candidatura della città meneghina a Expò 2015.
"Il Museo della Scienza ospiterà infatti nel 2009- spiega Galli - la riunione dei rappresentanti europei che sosterrano Milano per Expò 2015: fondamentale quindi che la città attraverso il Museo se ne presenti all'altezza".
Fà eco a queste parole l'intervento di Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, che ha dichiarato come in vista del 2015 sia già previsto il completo restauro del Palazzo dei Guiresconsulti, sede di incontri, riunioni e ritrovi del mondo aziendale che tanto rappresenta la capitale economica di Italia.
Ma forse più di tutti, è stato Vittorio Sgarbi che, in rappresentanza del sindaco Moratti e di se stesso, ha saputo raccontare ai presenti l'importanza di un recupero che fa del Museo della Scienza un luogo di "unità sostanziale": la continuità, in sostanza, tra scienza, arte e parola è completata attraverso il restauro dell'auditoruim, inteso come foro d'incontro.
E di continuità si può ben parlare dato che sono state rispettate nell'intervento le cifre stilistiche e archittettoniche originarie unendo, in un ponte temporale, un passato, quello della Milano fascista, con un presente che mira al futuro.