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Eventi e sostenibilità. Angeles Moreno: “Gli esseri umani hanno lo stesso impatto sul clima del fumo sul cancro”. Le soluzioni al greenwashing durante l’ultimo BEA World
Greenwashing: tutti ne parlano, nessuno sa esattamente cosa sia, e come evitarlo. Per questo, si è reso necessario andare a fondo dell’argomento con un seminario creato appositamente durante l’ultima edizione dei BEA World, svoltasi a Roma dal 23 al 25 novembre presso l’Auditorium Parco della Musica.
Un seminario condotto da Gorazd Cad, CEO e Client Happiness Manager, Toleranca marketing doo e Angeles Moreno, Country Manager Spagna, AIM Group International. Due manager da sempre attenti alla tematica, anche in tempi non sospetti: “La Slovenia, mio Paese d’origine, ha risorse naturali ed economiche limitate – racconta Cad – E quando sei in situazione di ristrettezza, fai più attenzione alla natura, ci tieni di più. La mia azienda ha cominciato ad avere a cuore le tematiche ESG (Environmental, Society e Governance, ndr) nel 2009, quando ancora non erano al centro del dibattito mondiale, economico e aziendale. Oggi, con tutti i riflettori puntati sulla questione della sostenibilità ambientale, non si può più far finta di niente, anche perché non si possono ingannare le nuove generazioni, pronte a boicottare tutto ciò che va contro un ideale di rispetto della natura e dei diritti umani. Nel 2023 la parola che è stata al centro di ogni discussione, privata o pubblica, è stata AI. Nel 2024 di sicuro sarà ESG. Il problema è che siamo circondati di concetti e termini di cui non conosciamo esattamente la definizione. Per esempio, sostenibile sappiamo davvero che significa? ”.
Una domanda provocatoria, a cui Moreno aggiunge un’ulteriore provocazione, che suona come una presa di posizione: “A proposito di sostenibile, gli esseri umani hanno lo stesso impatto sul clima del fumo sul cancro. Capite che non si può più far finta di niente? Non ci si può più lavare la coscienza con azioni che non impattano davvero sul cambiamento cui siamo chiamati a contribuire. Come ci si può muovere da parole fumose ad azioni concrete? Per esempio, adattando il budget dell’evento, pensandolo dal principio in chiave sostenibile. Potrebbe voler dire investire di più, o cambiare i soliti fornitori, se non sono allineati ai nostri principi e valori. Certo, comporta un costo maggiore, ma questa non è più una scusa: gli effetti, i risultati di queste scelte coraggiose, si vedranno nel lungo termine”.
Un evento è sempre impattante, ma per Moreno organizzare un evento davvero sostenibile significa minimizzare i danni e lasciare un segno positivo sull’ambiente, sulla società e sulla comunità. “A livello ambientale, questo si traduce nel razionalizzare le risorse idriche e l’efficienza energetica, nello scegliere mezzi di trasporto green (laddove possibile) e catering e fonitori green ed equosolidali, nel ridurre al minimo l’impronta carbonica. A livello sociale, un evento non può fermarsi all’essere un mero radunare più persone in un luogo, richiamate da un interesse comune, ma deve fornire spunti e occasioni per socializzare, per scambiare opinioni che favoriscano l’inclusione e promuovano la diversità e per scambiare conoscenza, ognuno secondo la propria esperienza ed expertise. Infine, a livello di comunità un evento deve saper promuovere l’economia soprattutto locale, avvalendosi di manodopera e di fornitori local, creando così nuovi posti di lavoro e favorendo il turismo in quella zona”.
Se la sostenibilità è un obiettivo primario per tutti, qualcosa che non si può più ignorare, perché allora incontra ancora così tanta resistenza nella sua realizzazione? “Perché è ammantata di una narrativa fuorviante, perché se ne parla sempre in modo improprio – commenta Moreno – Alla sostenibilità si destinano sempre budget risicati, come se fosse il fattore meno importante di tutti; non ci si preoccupa ancora di educare le nuove leve a questa tematica, come se ancora non ci riguardasse e come manager, facciamo ancora fatica a compilare report che attestino il nostro impegno nell’organizzare eventi sostenibili. Al netto di tutto questo, va aggiunto che le regole sul rispetto e sul perseguimento di obiettivi ESG sono ancora debolmente seguite”.
E allora come impostare una comunicazione trasparente e chiara sulla sostenibilità? “Creando piattaforme interattive dell’evento, utilizzando un linguaggio inclusivo, studiando la terminologia corretta e impiegandola correttamente nei propri report, promuovendo campagne educative sulla sostenibilità e conseguendo le certificazioni internazionali, che attestano il proprio impegno in questo senso. Ultimo, ma non ultimo, mettendo in pratica davvero ciò che si predica: non possiamo più permetterci di essere degli spettatori del disastro climatico in atto, possiamo davvero creare degli eventi che brillino come esempio di sostenibilità, lasciando un’eredità che ci renda fieri. Il tempo è ora: facciamolo”.
Francesca Favotto