Evento culturale

Milano Marketing Festival, prima edizione all’insegna di innovazione e big data. Per Class Editori previsione di un fatturato pubblicitario in crescita nel 2017

La manifestazione è in corso alla Fabbrica del Vapore da oggi, 23 marzo, fino a sabato 25 marzo. La casa editrice sta puntando sempre di più sugli eventi, che ormai impattano per diversi milioni di euro sul fatturato complessivo. Il prossimo appuntamento sarà con la Class Digital Experience Week (date da confermare, probabilmente maggio). Nella seconda parte dell’anno si terranno il Fashion Global Summit e il Global Summit del Risparmio e degli Investimenti.

Volete avere un’idea di quanto il marketing sia centrale nelle nostre vite? Fate un salto al Milano Marketing Festival, prima edizione di un evento annuale targato Class Editori in svolgimento nel capoluogo lombardo, alla Fabbrica del Vapore (via Procaccini, 4), da oggi, 23 marzo, fino a sabato 25 marzo (per informazioni sul programma, leggi news).

Abbiamo colto l’occasione della manifestazione per intervistare Angelo Sajeva (foto in alto), presidente di Class Pubblicità, nonché consigliere per le strategie e lo sviluppo di Class Editori, il quale ha evidenziato il ruolo sempre più centrale e strategico svolto dagli eventi nell’economia complessiva della casa editrice. “Si tratta di festival e appuntamenti - ha dichiarato Sajeva - che ormai impattano per svariati milioni di euro sul fatturato complessivo di Class Editori”.

Tra i principali eventi, dopo il debutto del Milano Marketing Festival (che si ripeterà nella primavera del 2018), sarà la volta della seconda edizione della Class Digital Experience Week (date ancora da confermare, probabile svolgimento nel mese di maggio). Nella seconda parte dell’anno, si terranno inoltre il Fashion Global Summit e il Global Summit del Risparmio e degli Investimenti.

Quanto all’andamento complessivo di Class Editori, Sajeva ha parlato di un fatturato pubblicitario 2017 che, stando alle previsioni e agli obiettivi aziendali messi a budget, dovrebbe chiudersi in crescita rispetto a quello dell’anno precedente.

Tra gli asset su cui l’azienda sta investendo di più, oltre agli eventi, da citare anche il segmento della Go Tv, con il recente debutto in Borsa di Telesia, società controllata da Class Editori (sul tema leggi news e guarda la video intervista a Sajeva).

Tornando al Milano Marketing Festival (direzione artistica affidata a Italo Rota), in apertura di lavori, Paolo Panerai, editor in chief & ceo Class Editori, ha evidenziato il ruolo del città meneghina come capitale del marketing su scala nazionale e internazionale, nella speranza che la Brexit, ossia l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, possa portare al trasferimento di alcune importanti istituzioni finanziarie comunitarie proprio a Milano.

In attesa che ciò avvenga, ha aggiunto Sajeva, possiamo goderci un appuntamento come il Milano Marketing Festival, che non ha eguali in Italia (il riferimento internazionale è il Festival of Marketing di Londra). D’altra parte, come evidenziato da Pierluigi Magnaschi, direttore di ‘Italia Oggi’ e ‘MF/Milano Finanza’, nonché vicepresidente Class Editori, non è un caso che ‘Italia Oggi’ sia l’unico quotidiano a dedicare, ogni giorno, più di quattro pagine al marketing, grazie alla testata interna ‘Marketing Oggi’.

BIG DATA, LA QUINTA RIVOLUZIONE DELL’IT

Protagonista della plenaria di apertura del Milano Marketing Festival è stato, senza dubbio, il professor Mario Rasetti (apri la gallery, foto 2), presidente Isi Foundation, il quale si è concentrato sul tema dell’innovazione e, in particolare, sul ruolo svolto dai big data per il marketing di ‘domani’.  

“Stiamo vivendo la quinta rivoluzione dell’It (information technology, ndr) - ha spiegato Rasetti -: dopo i grandi computer, i Pcinternet e il web 1.0, i cellulari e il web 2.0, ora è il momento dei big data”.

Tutto quello che facciamo lascia una traccia digitale: “Stiamo vivendo una rivoluzione - ha aggiunto il professore - paragonabile a quella avvenuta con l’invenzione della stampa. I bits faranno molto di più di quanto i caratteri mobili di Gutenberg abbiamo fatto, a suo tempo, in termini di spostamento degli equilibri del potere” e di controllo di sapere e conoscenza.

Il principale impegno va nella direzione di riuscire a estrarre valore dai dati. Grazie all’introduzione di modelli e metodi di analisi sempre più innovativi, è possibile trasformare i dati in informazionel’informazione in conoscenza, e infine la conoscenza in sapere.

Un marketing innovativo e basato sui big data può analizzare e sfruttare le informazioni intelligenti raccolte su persone e transazioni a una velocità e con un’ampiezza impensabili fino a un decennio fa. La vera sfida è quella di trasformare i big data, ossia questo tsunami di dati in cui tutti siamo immersi, in ‘smart data’, ossia dati in grado di permettere (a chi li controlla) una vera e propria tomografia della società, rendendo possibili ‘predizioni’ fino a ora impensabili di comportamenti, azioni, abitudini di consumo e preferenze.  

“Alcuni vedono un’economia basata sui dati personali con grande ottimismo - ha concluso Rasetti -, altri invece all’opposto parlano di ‘capitalismo della sorveglianza’. Comunque sia, è questo il mondo in cui vivremo. Scienza e tecnologia continueranno a evolvere e a essere sfruttate, la questione non è se questo sia straordinario o spaventosoil nuovo ecosistema è entrambe le cose, e dobbiamo imparare a governarlo”.  

ROI, CONTENT MARKETING E CO-CREAZIONE

Dopo il professore, ha preso la parola, in collegamento, Mark Stevens (apri la gallery, foto 3), ceo Msco, il quale si è concentrato sull’importanza del ritorno sull’investimento. “Il marketing - ha spiegato Stevens - deve supportare il business per generare profitti, incrementando il Roi”. Il marketing deve favorire la costruzione di una relazione duratura tra persone e brand, creando fidelizzazione. Inoltre, ha aggiunto Stevens, grazie al digital marketing e ai big data, oggi possiamo misurare il Roi minuto per minuto, comprendendo passo dopo passo come le persone stiano reagendo a un certo prodotto o servizio.

Da citare inoltre l’intervento (anche questo via collegamento) di Mark W. Schaefer (apri la gallery, foto 4), executive director Schaefer Marketing Solutions LLRutgers University Mba Program, il quale ha sottolineato l’importanza del content marketing e la centralità dello storytelling. Grazie ai social media, i brand sono diventati dei veri e propri editori, ossia dei produttori di contenuti. In questo senso, non va affatto trascurato il ruolo degli ‘influencer’, che tramite post e foto possono attivare narrazioni capaci di avvicinare e fidelizzare gli utenti a specifici brand. “Senza tuttavia dimenticare - ha concluso Schaefer - che le persone condividono i contenuti quando li percepiscono come un’estensione di loro stessi”.

Infine, è stato turno di Michael R. Solomon (apri la gallery, foto 5), director of the Center for Consumer Research, professor of consumer behaviour Saint Joseph’s UniversityManchester School of Business, il quale (anche lui intervenuto via collegamento) ha evidenziato il ruolo attivo svolto dai consumatori, che ormai partecipano al processo ideativo e realizzativo dei prodotti e servizi dei brand. Il tema chiave, secondo Solomon, è infatti quello della co-creazione: grazie soprattutto alla diffusione dei social media, le persone partecipano attivamente alle vita delle marche, incidendo sul futuro dei prodotti e servizi, alcune volte, ancora prima che questi siano stati lanciati ufficialmente sul mercato.

Mario Garaffa