Evento musicale

Jova Beach Party: con 550 mila spettatori totali termina l'edizione 2022 del tour di Jovanotti. Ultima tappa all'aeroporto di Bresso dove in 55 mila hanno fatto festa immersi nelle scenografie di Giò Forma

L'ultimo concerto del roadshow di Lorenzo Cherubini, ha visto sabato 10 settembre la folla ballare per quasi dieci ore di musica. Spazio anche a un matrimonio officiato dall'artista vestito da sindaco. Protagonista, oltre alla musica, anche la tutela dell'ambiente e la causa del plastic free. Il kolossal è frutto di una produzione da 20 milioni di euro, che sposta un personale di 150 unità a cui se ne aggiungono altre mille reclutate in loco ad ogni tappa, e comporta cinque giorni di allestimento e due per lo smontaggio delle strutture oltre che per la pulizia del sito.

Un occhio alla musica e uno all'ambiente per il tour che durante tutta l'estate ha portato sulle spiagge, ma anche all'aeroporto di Bresso, un totale di 550 mila spettatori lungo un percorso di 10 mila km su e giù per lo Stivale (Foto di Michele Lugaresi Maikid).

Per la serata milanese sabato 10 settembre sono arrivati in 55 mila a saltare compatti per quasi 10 ore di musica di ogni genere all'aeroporto di Bresso, trasformato in un villaggio turistico con giochi da spiaggia, area tatuaggi e tante attività legate alla sostenibilità, divieto di plastica, con piatti, posate e tovaglioli compostabili. Presente anche un'area cibo con tre aggettivi: buona, giusta, sostenibile. E come successo anche in altre tappe,  un matrimonio 'live': Lorenzo Cherubini ha celebrato l'unione di una giovane coppia davanti alle loro figlie.

Scenografie e palco progettati da Giò Forma. Lo studio milanese fondato da Claudio Santucci, Cristiana Picco e Florian Boje ha firmato le gigantesche architetture che fanno da cornice alle performance dell'artista. 

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Prodotto e organizzato da Trident Music, lo “spettacolo” non è scritto ma è live. Nessuna scaletta, ogni tappa è stata unica e irripetibile. E così anche a Bresso.

Il kolossal è frutto di una produzione da 20 milioni di euro, che sposta un personale di 150 unità a cui se ne aggiungono altre mille reclutate in loco ad ogni tappa. Insomma, una vera e propria Woodstock ambulante, che comporta cinque giorni di allestimento e due per lo smontaggio delle strutture oltre che per la pulizia del sito.

Oltre all’immenso stage, infatti, nel retropalco trova posto un vero e proprio accampamento nomade, con la yurta del cantante affiancata da un guardaroba con 150 costumi, una postazione per il management e una per l’ufficio stampa, attorniati da tre grosse tende berbere; una per la band, una per gli artisti e una attrezzata a sala prove. L’utilizzo in tour di due palchi, fa sì che a Bresso non venga montato lo stesso di Viareggio, ma quello utilizzato la volta precedente a Castel Volturno.

Anche per la tappa di Bresso il lato green dell'evento con la nuova iniziativa Jova Beach Planet, che ha previsto la trasmissione di video-cartoline di divulgazione scientifica per sensibilizzare il pubblico sulla tematica ambientale e Ri-Party-Amo, un progetto nato dalla collaborazione con Intesa Sanpaolo e WWF Italia, che tramite una raccolta fondi a ogni tappa ha fatto seguire interventi di ripristino e riqualificazione ambientale. In Lombardia si è deciso per la bonifica delle sponde di un tratto del Seveso (febbraio 2023), per la pulizia di 20 mila metri quadrati di spiaggia del lago di Garda (25 settembre a Sirmione) e per un intervento sulle sponde del Lambro (fine 2022) all’altezza di San Giuliano Milanese con la creazione di un’area umida e di nuovi alberi.

Jovanotti dal palco è anche tornato sulle polemiche relative all'impatto ambientale del tour. "Non esiste nessun evento di questa grandezza che sia a impatto zero. Se ve lo dicono vi stanno dicendo una bugia. Perché non siamo in grado di sostenere l'impatto zero: questa è una macchina che consuma, ma abbiamo messo in campo tutto quello che è stato possibile in chiave di sostenibilità a compensazione". Al Jova Beach Party, ha spiegato, "tutto è riciclabile e verrà riciclato al 100%. La quantità di carta utilizzata, moltiplicata per quattro, verrà ripiantata in giro per il mondo. La nostra generazione affronta questa questione e bisogna affrontarla con entusiasmo, senza puntare il dito e senza sensi di colpa che guardano al passato. A me interessa il futuro", ha aggiunto.

"Quello che viene fatto qui non ha paragone alcuno", ha affermato il presidente del Centro studi WWF Italia, Gaetano Benedetto, che ha collaborato all'organizzazione dell'evento. "Qui tutti i passaggi sono pianificati e controllati. Abbiamo preteso tanto dalla produzione in termini di lavoro preparatorio di screening ambientale nel raggio di tre chilometri dai luoghi dei concerti, e un monitoraggio preventivo delle aree coinvolte".

Sul fronte della musica suonata, anche la tappa milanese del Jova Beach Party è stata una festa con molti personaggi coinvolti: da Tananai a Rkomi, poi Ackeejuice Rockers, Baloji, Benny Benassi, Ckrono, Epoque, J.P. Bimeni & The Black, Belts, Nicol, Shantel e il quartetto d'archi Foti.

Dalle 20 lo show continua, sempre Saturnino Celani, assieme a Gianni Morandi, Elisa, Tommaso Paradiso e Rkomi. Alla festa di Lorenzo partecipano anche atleti come il saltatore olimpico Gianmarco Tamberi e il ct della nazionale di ciclismo Daniele Bennati che annuncia i nomi dei convocati per il Mondiale.

Jovanotti dal palco è anche tornato sulle polemiche relative all'impatto ambientale del tour. "Non esiste nessun evento di questa grandezza che sia a impatto zero. Se ve lo dicono vi stanno dicendo una bugia. Perché non siamo in grado di sostenere l'impatto zero: questa è una macchina che consuma, ma abbiamo messo in campo tutto quello che è stato possibile in chiave di sostenibilità a compensazione". Al Jova Beach Party, ha spiegato, "tutto è riciclabile e verrà riciclato al 100%. La quantità di carta utilizzata, moltiplicata per quattro, verrà ripiantata in giro per il mondo. La nostra generazione affronta questa questione e bisogna affrontarla con entusiasmo, senza puntare il dito e senza sensi di colpa che guardano al passato. A me interessa il futuro",' ha aggiunto.

"Non ho mai visto uscire la gente dai concerti con questo sorriso stampato sulle labbra. Quando si parla di disagi, non si parla mai invece della gioia di mezzo milione di persone nel venire al Jova Beach Party: abbiamo un pubblico che copre tre o quattro generazioni e i commenti sono veramente entusiasti. Se devo pensare alla soddisfazione di realizzare qualcosa di unico, farei certamente altre dieci edizioni".

Potrebbe esserci una terza edizione ma per il momento è solo un'indiscrezione dato che "è una decisione che spetta all'artista", ha spiegato durante la conferenza stampa Maurizio Salvadori, organizzatore e produttore del Jbp.