Evento pubblico
Fuori Salone 09, il design interpreta Veuve Clicquot
“Per il marchio si tratta di un esperimento di retail, un’operazione strategica business to consumer”. Queste le parole utilizzate da Francesca Terragni (nella foto), brand director Veuve Clicquot (Moët Hennessy Italia, Gruppo Lvmh) per definire ‘Out of the Box’, spazio-mostra inserito nel Fuori Salone di Milano presso Superstudio Più (zona Tortona). Veuve Clicquot è presente nel circuito con altre iniziative, tra cui la Design Lounge, un’eclettica temporary lounge di 400 mq presso il Magna Pars, firmata da Adam D. Tihany, hospitality designer israeliano di fama mondiale. Per le attività che gravitano intorno al Salone Internazionale del Mobile, Veuve Clicquot è stata strategicamente e organizzativamente seguita dall’agenzia Addicta. Halas, invece, ne cura le media relation.
Strutturato su tre livelli, ‘Out of the box’ è idealmente suddiviso in Passato, Presente, Futuro, con l’esposizione di oggetti di design legati alla storia del marchio e creati da artisti internazionali.
Si parte dal Passato, con la ‘table de remuage’ (oggetto inventato e introdotto nel 1816 da Madame Clicquot per separare i lieviti dal vino) reinterpretata da Andrée Putman; ‘Globalight’ (rivisitazione glamour e contemporanea del candelabro francese: lampada elegante e porta bottiglie isotermico) creato da Karim Rashid e ‘Vertical Limit by Porsche Design Studio’ (una tecnologica ‘cantina da interni’ con 12 bottiglie Magnum Veuve Clicquot dal 1955 al 1990, rare e preziosissime).
Dal Passato al Presente (nella foto sotto), si passa al primo piano, con la novità del Design Box, nuovo coffret che custodisce Veuve Clicquot Yellow Label e che attesta l’evoluzione della semplice ‘scatola in cartone’ in una vera ‘luxury box’ in chiave eco-sostenibile. Esposte nella sezione Presente: la ‘lanterna magica’ di Tom Dixon, l’originale sofa creato da Front Design con le Design Box impilate e incastrate e l’originalissima ‘cassettiera’ di 5.5 Designers.
La sezione Futuro contempla le immagini di tre progetti firmati dai giovani di Domus Academy, di prossima realizzazione: ‘Can Be Cooler’, ‘Flavour of Luxury’ e ‘Taste of Nature’. Oggetti di contemporaneità futuribile che sposano funzionalità ed estetica in modo innovativo.
La sera di martedì 22, invece, al Nhow Hotel di Via Tortona 35 si è tenuta l’esclusivo party Veuve Clicquot, con vip e ospiti selezionati, tra i quali Cécile Bonnefond (presidente Veuve Clicquot), Karim Rashid, Mariasole Brivio Sforza con il marito Max Maggi,Federica Naj Oleary, Nina e Francesca Tronchetti Provera, Clelia Albarello, Guido Bagatta e Francesca Senette.
Al quarto anno di presenza al Fuori Salone (la ‘prima è stata nel 2005 all’interno della fiera, con una vip lounge), Veuve Clicquot afferma un lusso fatto di esperienza e di avvicinamento al consumatore e alle diverse occasioni di consumo. Per raggiungere questo obiettivo, il concetto di installazione temporanea sembra essere, oggi, il più efficace. “Vi sono ricerche - ha specificato Teragni - che confermano il forte appeal che il temporary store esercita sul consumatore. L’effimero diventa un ‘must have’. Il messaggio che vogliamo trasmettere si lega allo champagne come lusso quotidiano, come bene destinato non a un’élite tout court, ma a un’élite culturale, capace di cogliere i valori e la storia del marchio, dunque la sua qualità”. L’investimento per il Fuori Salone rientra, come ha dichiarato Terragni, nell’above the line (poiché Veuve Clicquot non ha advertising classico), al quale il marchio destina circa il 35% degli investimenti di comunicazione. Al btl, invece, va il 60-65%. “Quest’anno siamo riusciti a razionalizzare gli investimenti e il budget per la Settimana del Design è in linea con quello del 2008”.
Chiara Pozzoli