Media

Silvestri (TER): “Avviato il tavolo di confronto con UPA e UNA finalizzato a costituire un JIC per l’indagine sugli ascolti radio. L’auspicio? Partire con una nuova ricerca più evoluta a partire dal 2025”

A margine della conferenza stampa per la presentazione delle novità di Radio 24 e ai microfoni di AdvexpressTV, il presidente di TER ha ribadito come sia già operativo un tavolo di lavoro con le due associazioni, finalizzato sia alla costituzione di un JIC (Joint Industree Committee) cui affidare la futura indagine sugli ascolti radiofonici, sia alla definizione della metodologia da utilizzare. Ma il 2024 sarà all’insegna della continuità con l’attuale ricerca.

Dopo una complessa e articolata ricostruzione delle vicende delle indagini sugli ascolti radiofonici fin dagli anni di Audiradio, e delle diverse metodologie adottate e disponibili a tale scopo, con una delibera dello scorso 31 luglio (n. 202/23/CONS), l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha esplicitato diverse misure e raccomandazioni nei confronti del Tavolo Editori Radiofonici – il MOC (Media Owned Committee) che attualmente promuoive e
realizza i dati di ascolto del mezzo –, invitando TER a muoversi in particolare su due fronti: il primo è quello dell’adozione di una governance basata sul modello JIC, un Joint Industry Committee in cui fossero rappresentati il comparto radiofonico nazionale e locale e il comparto degli investitori pubblicitari e dei centri media; il secondo riguarda invece l’introduzione di sistemi di rilevazione anche in forma ibrida (cioè basati sia sul metodo
tradizionale dichiarativo della CATI – Day After Recall, sia sulla misurazione elettronica attraverso meter) che garantiscano la trasparenza, l’affidabilità e l’imparzialità della misurazione e che tengano conto delle peculiarità del sistema radiofonico italiano, dell’elevato numero di emittenti locali e la granularità di queste ultime.

Poche settimane prima era arrivato l’annuncio di Flavio Mucciante, Vicedirettore vicario di Radio Rai, che anticipava dal 1 gennaio 2024 l’uscita delle emittenti Rai dalla ricerca TER.

Un annuncio al quale erano seguite diverse polemiche anche da parte di altri osservatori – aziende e agenzie media – che sostanzialmente auspicavano un’evoluzione dell’indagine proprio nelle due direzioni indicate dall’Autorità.

A margine della conferenza stampa per la presentazione delle novità di Radio 24, il presidente di TER Federico Silvestri ha dato conto ai microfoni di Advexpress, ribadendolo anche nel corso della videointervista ad Advexpress TV, di come TER abbia già risposto all’invito del Garante invitando UPA e UNA a un tavolo di confronto proprio in vista della costituzione di un JIC cui affidare la futura indagine.

“Sicuramente è importante dire, perché la cosa è ancora poco nota, che i lavori in questa direzione sono già incominciati – ha esordito Silvestri –: ancora prima della pronuncia di AGCOM, TER è stato promotore di un invito a UPA e UNA per l’apertura di un tavolo di confronto. La pronuncia è quindi la conferma di un indirizzo che TER aveva già preso. Peraltro, UPA e UNA hanno accettato immediatamente l’invito tanto che i lavori di questo tavolo sono già cominciati.

Una delle prime cose su cui le parti hanno concordato è che l’obiettivo comune è assolutamente quello di costituire un JIC: l’indicazione dell’AGCOM insieme al lavoro realizzato da questo punto di vista dalle altre currency – pensiamo ad esempio al percorso che ha fatto Audicom – offrono dei riferimenti importanti. Naturalmente la radiofonia ha le sue peculiarità, ma dal punto di vista dell’individuazione di una forma di governance per la costituzione del JIC non mi pare che possano sorgere particolari problemi proprio perché i riferimenti sono evidenti e condivisi”.

Il tema della metodologia rappresenta invece, e non può essere altrimenti, un passo successivo: “Sarà chiaramente la prima voce all’ordine del giorno contestuale alla costituzione del nuovo JIC – prosegue infatti Silvestri –. Premesso che si tratta di un tema articolato, non così immediato e semplice ma che non per questo necessiterà di un tempo troppo dilatato, credo che la miglior risposta che si può dare a quello che alcuni osservatori hanno commentato è che questo lavoro sul metodo non spetta a TER ma al tavolo congiunto di TER con UPA e UNA, anche perché è proprio quella la base che porta a costituire un JIC.

Silvestri aggiunge che sarebbe stato addirittura ‘unfair’ presentarsi al tavolo con una soluzione di parte e non condivisa: “Che un MOC (Media Owned Committee) come TER in questi anni abbia utilizzato lo stesso tipo di indagine è un altro discorso, e significa che evidentemente tutte le analisi e le sperimentazioni fatte in passato non avevano dato una risposta adeguata, ragion per cui l’attuale metodologia è quella che, con i suoi pregi e difetti, è stata ritenuta la più affidabile. Ciò non vuol dire che non si possa evolvere, ma è un impegno che, ripeto, dovrà essere assunto dal tavolo congiunto prima e dal JIC poi”.

Quali le tempistiche ipotizzabili per arrivare prima alla costituzione del JIC e poi all’implementazione di un’eventuale ‘nuova’ ricerca sugli ascolti radiofonici?
“Intanto va detto con chiarezza che per quanto riguarda il 2024 è inimmaginabile qualsiasi soluzione diversa dalla continuità: l’attuale indagine, che per quanto non la migliore possibile è comunque molto profonda grazie ai 3 istituti che la realizzano, è e rimarrà il benchmark, il riferimento che in tutti questi anni ha dato indicazioni al mercato. Per quanto riguarda la roadmap, l’auspicio è di creare il JIC nel 2024, per poter così sperimentare una soluzione
controllata e condivisa dal tavolo congiunto con l’obiettivo di mettere la nuova indagine a disposizione del mercato per il 2025” afferma il manager anche ai microfoni di ADVexpressTV.

L’uscita della Rai da TER rischia però di rappresentare uno scoglio, perché a questo punto non tutti i player sarebbero rappresentati nel tavolo congiunto: Rai non ha infatti più rappresentanti in Cda e nel Comitato Tecnico di TER e non partecipa più alle sedute del Cda e alle assemblee.

La replica di Silvestri è che “Una sedia in Cda c’è per tutti… Mi sembra però chiaro che chi ha meno dipendenza dalla pubblicità, essendo il concessionario del Servizio Pubblico e il detentore dei contributi, può prendere le sue decisioni secondo logiche diverse da chi invece ha come modello di business il mercato e non può alzarsi dal tavolo ma deve piuttosto lavorare per mettere a disposizione del mercato stesso i dati più profondi e condivisi possibili”.

Il tavolo è open, ribadisce in conclusione Silvestri: “Gli inviti sono partiti verso tutte le componenti che rappresentano la radiofonia italiana. L’auspicio di TER è che ci sia la partecipazione e il contributo di tutti perché solo così si costruirà la soluzione migliore”.