Partner

Hugo Gallardo – Michele Picci (Publicis Italia): ”Chiudiamo un anno importante per new business e premi vinti. Non creiamo a tavolino campagne per vincere, ma progetti per far crescere i brand"

Per la sigla guidata dal Ceo Bruno Bertelli e la CCO Cristiana Boccassini il 2019 si chiude in positivo, con la vittoria di un pitch per Mulino Bianco e il premio di "Agenzia dell'anno" agli ADCI Awards e ai Golden Drum. Inoltre, un nuovo ingresso nel team creativo con Hugo Gallardo che affiancherà il Creative Director Michele Picci. I due professionisti sono intervenuti ai microfoni di ADVexpressTV per raccontare l’approccio ai premi da parte dell’agenzia e il segreto dei suoi successi.

Il 2019 è stato un anno molto positivo per Publicis Italia su tutti i fronti, sia per il new business, con la vittoria del pitch per Mulino Bianco, di cui vedremo la campagna in primavera, sia per importanti premi vinti in competizioni internazionali e locali. I più recenti sono il premio di “Agenzia dell’anno“ agli ADCI Awards e l’analogo riconoscimento ai Golden Drum.

Tra le più recenti novità, l’ingresso nell’agenzia di Hugo Gallardo come Direttore Creativo Esecutivo al fianco di Michele Picci. I due professionisti sono intervenuti ai microfoni di ADVexpress per raccontare l’approccio ai premi da parte dell’agenzia e il segreto dei suoi successi.

L’ingresso di Gallardo testimonia la volontà dell’agenzia di puntare alla qualità. “Publicis investe in maniera consistente sulle risorse – sottolinea Picci -. “Siamo 150 persone provenienti da 22 paese diversi, tra creativi, account, planner e producer, proprio perché abbiamo in portfolio clienti italiani e internazionali da gestire”.

Come spiega Picci, nel 2011, quando le redini dell’agenzia sono passate in mano al CEO Bruno Bertelli, e alla CCO Cristiana Boccassini, l’obiettivo era chiaro: differenziarsi sul mercato per non essere una sigla fra tante. Per questo Publicis, precisa il creativo, partecipa solo alle gare per clienti affini alla sua filosofia. “Mulino Bianco, per esempio, – commenta Picci – uno dei brand più famosi d’Italia, crediamo possa essere al centro dello stesso percorso di valorizzazione che l’agenzia ha curato per altri brand come Heineken, Diesel, Coca Cola e Leroy Merlin”.

Riguardo ai premi, Publicis è l’agenzia italiana che ha ottenuto più riconoscimenti nel panorama internazionale e locale. Hugo Gallardo ai nostri microfoni sfata il mito per cui le campagne candidate agli awards vengano create dall’agenzia a tavolino per vincere. “Dietro ai nostri progetti, non c’è nessuna strategia per vincere – spiega Gallardo – I progetti iscritti sono quelli approvati dai clienti e quindi misurabili in termini di efficacia e KPI. Non si tratta di case history ad hoc per i contest, ma il frutto di un duro lavoro per far crescere il brand”.

I premi, soprattutto negli ultimi anni, hanno avuto una ricaduta positiva sul new business dell’agenzia. “Vincere è proprio la conferma di un lavoro fatto a regola d’arte – commenta Gallardo – Realizziamo progetti che funzionano ed è naturale che i clienti vogliano crescere e lavorare con noi”.

Il successo di Publicis è anche legato alla sua organizzazione interna e alla presenza di figure chiave come Luissandro Del Gobbo, Global Executive Creative Director, Davide Boscacci, Executive Creative Director e, per la sede di Roma, Stefano Battistelli, Direttore Creativo al fianco di Massimo Guerci, Direttore Creativo Digital. “La differenza tra un’agenzia buona e una buona agenzia – spiega Picci –  la fanno l’organizzazione e la programmazione. Bisogna evitare l’improvvisazione”.

Uno dei frutti di questa organizzazione è proprio l’acquisizione di Mulino bianco che Picci definisce “il cliente perfetto”. “Non siamo quel tipo di realtà che fa quello che il cliente chiede, ma ciò che al cliente serve”.

Infine, sostengono i creativi, le agenzie dovrebbero imparare a dire di no ai brand quando propongono loro progetti non coerenti con i propri valori. “Oggi un’agenzia deve essere molto più consulenziale perché fa la differenza quando diventa un consulente che riesce, non solo a fare bene al cliente, ma anche a capire cosa gli fa bene”.

SG