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WPP presenta Kepler 4our 5ive 2wo B: Biasi, Göttsche, Lombardi, Pogliani e Usuelli insieme per ribadire il valore della creatività. Costa: "Un'iniziativa rivolta a professionisti e giovani, per ricordarci chi siamo e capire dove stiamo andando"

Nelle intenzioni di Massimo Costa, Country Manager di WPP Italia, il progetto vuole dare un segnale forte: nell'era dei dati, della tecnologia e degli algoritmi, occorre ricordarsi i fondamentali del mestiere e riaffermare la centralità dell'idea, anche per recuperare professionalità e credibilità nel rapporto con i clienti. Come? Grazie al contributo di cinque guru della pubblicità, che stimoleranno il dibattito sul tema e saranno al centro di un roadshow che coinvolgerà agenzie, scuole e Università.

Ha un nome complicato, uguale a quello di un pianeta, Kepler 4our 5ive 2wo B, ma l'obiettivo è chiarissimo: riaffermare i fondamentali di un mestiere, quello del pubblicitario, che oggi, complici tecnologia e algoritmi, ha un po' cambiato pelle. 

L'idea è di Massimo Costa, Country Manager di WPP Italia, che ha ieri sera, 15 maggio, ha riunito alla Triennale di Milano volti vecchi e nuovi della creatività italiana per presentare quello che può essere definito un libero centro di pensiero sulla creatività, totalmente svincolato da logiche di business e aperto ai professionisti del mondo della comunicazione di oggi e del futuro.

Protagonisti ed ispiratori di questo movimento sono alcune delle figure più rilevanti della comunicazione in Italia, ovvero Aldo Biasi, Michele Göttsche, Marco Lombardi, Milka Pogliani e Giuseppe Usuelli a cui tuttavia, come ha affermato Costa ai microfoni di ADVexpressTv, potrebbero aggiungersi in futuro anche altri nomi. 

Come ha spiegato Costa ai nostri microfoni, l'attività di Kepler 4our 5ive 2wo B ha come obiettivo proporre ai giovani, ai docenti e ai professionisti della comunicazione all’inizio della loro carriera nuove ragioni per sviluppare il loro lato creativo, contribuendo così alla crescita delle professioni della comunicazione e del marketing.

PaginaCorriere

Come ha dichiarato Costa ai microfoni di ADVexpressTv, Milano è stato il luogo in cui è fiorita in Italia l’industria della creatività. Questo fenomeno ha caratterizzato tutti gli anni ’80, grazie a persone come quelle che hanno deciso di unirsi per far nascere Kepler 4our 5ive 2wo B.  Oggi, sull’ultima pagina del Corriere della Sera, Kepler 4our 5ive 2wo B ha pubblicato un annuncio (vedi foto a sx) per una 'Milano da sorridere' per promuovere i valori di una città che sta vivendo un momento storico di crescita economica e sociale.

In un’epoca in cui la comunicazione è sempre più governata dalla scienza, dai numeri, dagli algoritmi questa iniziativa vuole dare un segnale forte perché - come ha affermato Costa ai nostri microfoni - i professionisti del futuro non devono dimenticare il nostro passato, da dove veniamo e quanto mestiere e professionalità sono stati necessari per diventare elementi di traino per il business delle nostre aziende italiane, per le loro marche e i loro prodotti. Kepler 4our 5ive 2wo B rappresenta un modo innovativo per recuperare quella credibilità e professionalità che purtroppo è sempre più difficile difendere nel rapporto con i clienti. 

"E' importante ripassare i fondamentali - ha detto Costa - , ricordarci chi siamo per capire meglio dove stiamo andando".

Come ha sottolineato il Country Manager di WPP Italia ai microfoni di ADVexpressTv, nel prossimo autunno tutte le società del Gruppo WPP si trasferiranno nel nuovo WPP Campus sui Navigli. Il Campus sarà la nuova casa degli oltre 2.300 professionisti del Gruppo che lavorano a Milano e luogo di confronto e di impegno.

Kepler 4our 5ive 2wo B sarà importante non solo nello sviluppo della creatività nel WPP Campus ma, grazie al suo impegno nell’educazione dei giovani, di tutta la città. Verrà infatti realizzato un percorso educational che coinvolgerà attraverso un roadshow agenzie, scuole superiori e Università

Ma le grandi holding non hanno responsabilità nel fatto che la creatività sia stata messa un po' in secondo piano?

Secondo Costa no: il fenomeno non è globale, ma italiano. E' soltanto in Italia infatti che la creatività e la comunicazione in senso più allargato da alcuni anni vengono considerate delle commodity. 

 

DI SCIENZA, IDEE E CREATIVITÀ

 

La presentazione di Kepler 4our 5ive 2wo B si è aperta con un intervento di Piergiorgio Odifreddi sulla centralità dell’errore nello sviluppo della ricerca scientifica, della tecnologia e delle scienze umane. L'errore come punto di partenza per scoperte che altrimenti non sarebbero mai state fatte, l'errore come occasione per trovare soluzioni creative. 

Data la presenza in sala dei cinque protagonisiti di Kepler 4our 5ive 2wo B, queste riflessioni hanno dato il via a un piacevole scambio di opinioni ricco di stimoli. Un dibattito, ça va sans dire, 'creativo'.

 

Lombardi Biasi Pogliani Gottsche Usuelli

"Con questa iniziativa ci piacerebbe rimettere l'arte dell'idea al centro e farla tornare importante - ha detto Milka Pogliani - . Spesso è proprio attraverso gli errori che riusciamo a tirare fuori dalle marche la loro anima. Oggi la discussione, il confronto, non esistono quasi più, e invece sono fondamentali, perché solo se c'è qualcuno che la pensa diversamente da te puoi trovare qualcosa di nuovo. Per questo motivo, vorrei che noi Kepler 4our 5ive 2wo B fossimo un gruppo, per così dire, di 'facinorosi', pronti a sovvertire certezze e offrire nuovi punti di vista".

"L'esperienza aiuta a comprendere il valore dei propri errori, a imparare da loro e a superare la paura di commetterne - ha dichiarato Giuseppe Usuelli - . Quasi ci si vergogna a parlare ancora di pubblicità e bisogna per forza parlare di comunicazione, ma perchè?

"L'impertinenza a volte è il modo migliore per essere pertinenti - ha affermato Marco Lombardi - . In questi anni tutto corre veloce, ma la creatività rischia di esaurirsi nell'adattarsi a questo ritmo. Bisogna trovare delle aree di sosta, dove il pensiero possa correre libero. Si parla tanto di storytelling, non dobbiamo dimenticare che il nostro lavoro non è 'raccontare storie', ma far sì che la marca sia una bella storia da raccontare. Le opportunità non mancano, ma si è persa l'artigianalità di un tempo, sacrificata sull'altare della tecnologia e dell'ipervelocità.

"Purtroppo oggi si tende a evitare di affrontare temi che potrebbero comportare problemi e rallentamenti nei processi e questo determina un appiattimento dal punto di vista delle idee, noi vorremmo dare ai nostri interlocutori il coraggio di osare e di uscire da rigidi schemi. E poi, chi lo dice che ormai non si può tornare indietro? Se la macchina è impantanata nel fango, spesso è meglio ingranare la retromarcia per trovare una strada migliore, dunque perché non recuperare alcuni aspetti positivi del modo di lavorare del passato?", ha commentato Michele Göttsche

"Va detto però che i pubblicitari del secolo scorso hanno goduto della parità di relazione tra cliente-utente e agenzia, mentre quelli di oggi devono fare i conti con un rapporto che assomiglia di più a quello tra cliente e fornitore - ha fatto notare Aldo Biasi - . Tuttavia, anche se la pubblicità è passata di moda, in questo momento la comunicazione è più importante che mai: alcuni valori e concetti restano e sono proprio questi che vorremmo trasmettere ai giovani". 

Resta, senza dubbio, l'importanza dell'idea. Perché senza quella, tecnologia e algoritmi lasciano il tempo che trovano. Ma che cosa sono le idee per un grande pubblicitario? Aldo BiasiMichele GöttscheMarco LombardiMilka Pogliani e Giuseppe Usuelli lo hanno raccontato in questo video: 

 

Serena Piazzi