Scenari

#NextGenSummit19. Il digital ha un ruolo crescente nel customer journey dei Millennial, ma il negozio fisico è ancora fondamentale. Tv, out-of-home e social i mezzi più ‘ingaggianti’

È quanto emerso in occasione dell'evento organizzato dal Sole 24 Ore e da Bain & Company per analizzare con quali modalità è possibile raggiungere e conquistare le nuove generazioni. Il mindset dei nati tra il 1980 e il 1995 vede al centro del paradigma del consumo fluidità, immediacy, esperienze e valori. Spicca la fruizione di video online tramite YouTube (89,4%) e l’utilizzo dei social: il 91,7% dei Millennial usa Facebook, il 72,7% Instagram e il 46,6% LinkedIn.

Chi sono, come consumano e come vengono ingaggiati i nati tra il 1980 e il 1995? I millennial in Italia sono 10 milioni di persone, il 17% della popolazione, e si autodefiniscono 'distratti, disillusi, orientati al presente'. Come fare allora per aziende e brand a risultare rilevanti, attirare la loro attenzione e influenzare i loro comportamenti?

Se ne è discusso mercoledì 30 ottobre a Milano a Millennial Stories – Next-Gen Summit, un evento organizzato dal Sole 24 Ore e da Bain & Company per analizzare con che modalità è possibile raggiungere e conquistare le nuove generazioni, grazie agli interventi di noti influencer, creativi e aziende.

I lavori sono stati aperti con un inquadramento di scenario a cura di Fabio Colacchio, Principal Bain & Company – Fashion&Luxury e Customer Strategy Expert. Secondo l’esperto, i millennial italiani sono una generazione cerniera che deve rivedere radicalmente le proprie aspettative rispetto alle generazioni precedenti, a causa del loro impatto con le nuove tecnologie che ridefiniscono il loro progetto di auto-realizzazione.

A seguire sono stati lanciati una serie di approfondimenti sui nuovi paradigmi di consumo attraverso diversi settori, dall’automotive al food&beverages, dall’energy alla moda ai servizi finanziari, a cura di esperti di Bain & Company: Fabio Colacchio, per il settore Fashion&Luxury, Gianluca Di Loreto, per il comparto Automotive, Emanuele Veratti, per i settori Energy e Digital, Luigi Esposito, per i servizi finanziari, e Laura Vezzoli per il mondo Food&Beverages, che condivideranno dati, insights e raccomandazioni. È emerso che il paradigma del consumo millenial vede il ruolo crescente del digital nella customer journey, ma il negozio fisico è ancora un punto di riferimento, in quanto cercano ancora il consiglio di fonti ritenute esperte, vicine e autentiche. Cresce la domanda di modelli di servizio volti al risparmio e alla comodità, ma sempre a favore dell’esperienza e della sperimentazione.

I lavori del Summit sono proseguiti con una tavola rotonda centrata su “Sistema valoriale e nuove consapevolezze”, in cui hanno partecipato Ruggero Bertelli, Professore Associato di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università di Siena, Alberto Bergesio, Director - Refresh by Friendz, Luigi Zanni, Content Creator e Influencer, e Imen Boulahrajane, economista e influencer.

A seguito alcune case study presentate da Lorenzo Bertelli, Head of Marketing & Communication di Prada Group, e da Cinzia Bruzzone, Snr Director Retail – Sales&Marketing Privati e Aziende Retail di Intesa Sanpaolo.

Il Ceo di Mindshare Italia, Roberto Binaghi, ha tenuto un keynote speech per capire i canali di ingaggio e il ruolo dei social media. I millenial sono una fascia di persone che hanno vissuto il passaggio dall’analogico al digitale. Attualmente passano il 25% del tempo su un device mobile, scattano più di 900 foto in un anno e ne pubblicano il 52% su Instagram e per il 37% il valore della propria identità online è molto alto. Quando utilizzano i canali di comunicazione, si concentrano sia sui media tradizionali sia su Internet, creando una coesistenza lineare tra mezzi offline e online. Ma ciò che cresce in maniera esponenziale è l’utilizzo della televisione in streaming: Netflix è la vera icona di questa generazione, insieme a Spotify per l’area audio, in quanto sono gli unici contenuti di intrattenimento per cui i giovani sono disposti a utilizzare il proprio budget. Per quanto riguarda il settore digital, spicca la fruizione di video online tramite YouTube (89,4%) e l’utilizzo dei social di cui per il 91,7% Facebook, il 72,7% Instagram e il 46,6% LinkedIn. Nel mercato pubblicitario, i mezzi che maggiormente 'ingaggiano' questa generazione sono ancora l’adv tv e l’out-of-home per i media tradizionali, mentre per il digital i social, attraverso l’uso degli influencer, i blog e i siti aziendali.

Dopo i lavori si sono concentrati sulle modalità con cui coinvolgere in modo efficace i millennial tramite la tavola rotonda con Vicky Gitto, Founder ed ECD gittobattaglia22 e Presidente di Art Directors Club Italia, Emanuele Veratti, Partner Bain&Company – Energy e Digital Expert, Gianluca Bufo, Ceo di Iren Mercato Spa, Sistiana Lombardi, writer and content creator, e Florencia Di Stefano Abichain, content creator e conduttrice radiofonica. In particolare Vicky Gitto ha portato due case history, rispettivamente di Microsoft e Burger King, per spiegare che il 74% dei consumatori preferisce quei brand che hanno una mission con dei valori concreti e che sanno come rendere rilevante il commerce, l’esperienza di acquisto attraverso anche un marketing disruptive. I millenial sentono il bisogno di essere coinvolti e la differenza non la fa sempre il contenuto, ma la modalità di fruizione di quest’ultimo.

La giornata si è conclusa, dopo uno speech a cura dell’economista Luciano Canova, con l’intervento di Roberto Prioreschi, Managing Director di Bain & Company che ha sintetizzato, dopo aver analizzato la Gen X, quanto sia importante però già cominciare a guardare alla generazione successiva, la Z, quella nata dopo il ‘95, che rappresenta in Italia il 14% della popolazione (9 milioni di giovani tra i 9 e i 23 anni): i consumatori di domani. Infatti il futuro sarà costruito dalla GenZ con i materiali forniti dai Millenial.

Claudia Barbieri