
Scenari
Rapporto Censis 2023: la tv il primo mezzo per gli italiani, la guarda il 95,9%. Boom di quella mobile. Si consolida l'utilizzo di internet (89,1%)
La tv è il mezzo più amato dagli italiani, ma cresce anche l'interesse per Internet. Lo rivela il 19° Rapporto Censis sulla comunicazione nel 2023. Guarda la tv il 95,9% degli italiani, che si divide tra tv tradizionale (+0,9% il digitale terrestre), tv satellitare (+2,1%), smart tv ( +3,3% in un anno) e il boom della mobile tv che arriva al 34%.
Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un consolidamento dell'utilizzo di internet da parte degli italiani (89,1% di utenti). Ad utilizzare gli smartphone è l'88,2% degli italiani, in linea gli users dei social network (82%). Boom della spesa delle famiglie per i dispositivi digitali, sui quali vengono investiti 8,7 miliardi di euro. Tra le piattaforme on line più gettonate tra i giovani WhatApp ( 93,0%) YouTube ( 79,3%), Instagram ( 72,9%) e TikTok (56,5%). In lieve flessione tra gli under 30 Facebook (passato dal 51,4% del 2022 al 50,3%) Spotify (dal 51,8% al 49,6%) e Twitter (dal 20,1% al 17,2%).
La radio continua ad evolversi ed è centrale nei processi di ibridazione del sistema dei media. I radioascoltatori sono il 78,9% degli italiani. In calo l'utilizzo domestico dell'apparecchio tradizionale che passa al 45,6% di utenza (-2,4% rispetto al 2022) mentre l'autoradio si attesta al 69,1%.
L'ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc e con lo smartphone registra una crescita nel lungo periodo (rispettivamente +10,6% e + 20,5% dal 2007 ad oggi) ma un calo nel breve (rispettivamente -2,2% e -5,0% tra il 2022 e il 2023).
In flessione del 3,4% i quotidiani venduti nelle edicole. La carta stampata continua il suo trend negativo. In calo anche i lettori dei settimanali (-1,7%) e dei mensili (-2,8%). Gli utenti dei quotidiani online diminuiscono al 30,5% , mentre sono stabili quanti utilizzano i siti web d'informazione: restano il 58,1% come già nel 2022.
Dell’Intelligenza Artificiale si parla molto, soprattutto per gli effetti che potrà avere nel futuro. Il 74,0% degli italiani ritiene che i suoi sviluppi siano al momento imprevedibili. Tra gli ottimisti, il 73,2% pensa che le macchine non potranno mai sviluppare una vera forma di intelligenza come gli umani, tra i pessimisti si colloca il 63,9% che teme che sarà la fine dell’empatia umana.