
Scenari
Ai tempi del Coronavirus il cinema è sul web. Costituito un tavolo interassociativo degli operatori del settore per la sopravvivenza della filiera
Se un tempo l'uscita online di un film era un tabù, in questo momento può essere un'opportunità per tentare di limitare i danni di un'emergenza che ha messo in ginocchio il settore. Gli operatori del settore hanno costituito un tavolo interassociativo per chiedere una deroga alle finestre di programmazione da presentare al ministro Dario Franceschini.
Al tavolo siede anche Cna Cinema e Audiovisivo che lancia la proposta di far uscire i film italiani sulle piattaforme web che siano rigorosamente TVOD e riconosciute dal ministero. Gianluca Curti (in foto), presidente CNA Cinema afferma : "E' fortemente auspicabile che venga approvata a breve questa deroga, che consenta ai film di prima visione impossibilitati ad uscire in sala, l'immediata uscita e la fruizione sulle piattaforme. Per fare questo dovrebbe essere creato un fondo ad hoc gestito dal DG Cinema per gli esercenti, che potranno poi ripartire questi proventi. Ipotizzo una percentuale fissa (da definire) dei ricavi delle vendite online a favore delle sale”. Il comunicato CNA prosegue: “I film dei produttori indipendenti italiani o dei distributori indipendenti, film anche di origine americana, non avranno la forza di arrivare sul mercato a fine emergenza, perché ci saranno centinaia di film arretrati, oltre alle novità, e solo i film più forti potranno recuperare bene, l’uscita in sala. Per questo ritengo valida solo la vendita attraverso il TVOD e l’EST, cioè con il pagamento diretto equivalente al biglietto. Da evitare invece la formula SVOD in abbonamento, perché con l’abbonamento lo spettatore potrebbe impigrirsi ancor di più e tornare ancora più difficilmente in sala alla fine dell’emergenza. Comprando il biglietto per vedere un solo film alla volta, invece, la dinamica del compro solo quel che vedo, non allontanerebbe troppo lo spettatore dalla fruizione tipo sala”.
A differenza delle piattaforme SVOD (che, come Netflix si basano su un abbonamento) le piaffaforme TVOD sono quelle che vendendo il singolo prodotto permettono lo sbigliettamento (come Chili) e quindi di dividere le quote tra gli aventi diritto. Parte dei proventi andrebbero ad un Fondo di solidarietà per gli esercenti che sono stati costretti a chiudere bottega.