Advertising

Ancora boom per Internet negli USA: primo semestre a +37%

Dall'Advertising Week di New York. La settimana della pubblicità, iniziata lunedì, si è aperta con un ennesimo record degli investimenti pubblicitari online in America. La rete è sempre più inserita a pieno titolo nel media mix delle aziende.

New York. La settimana dell'Advertising, giunta quest'anno alla terza edizione, si apre all'insegna dell'interattività e dei nuovi scenari disegnati dal vasto mondo del digitale (vedi notizie correlate). Una delle conferenze più attese si è tenuta ieri mattina presso il Crowne Plaza Hotel, all'interno del Mixx-Conference & Expo. L'evento organizzato da Msn, e realizzato da IAB (Interactive Advertising Bureau) ha chiamato a raccolta i migliori nomi che lavorano in quello che molti considerano il futuro della comunicazione.

Con grande entuasiasmo e con un certo senso di rivincita sull'advertising classica, ha aperto i lavori Greg Stuart, ceo di IAB. I numeri parlano chiaro. Gli Usa già da tempo sono protagonisti di una crescita fenomenale degli investimenti pubblicitari online. Secondo la ricerca realizzata da IAB insieme a Pricewaterhouse Coopers, l'incremento nel primo semestre 2006, rispetto allo stesso periodo del 2005, è stato del 37% e raggiungono quota 7,9 miliardi di dollari. Più  in dettaglio, il secondo trimestre dell'anno ha totalizzato 4,1 miliardi di dollari con una crescita del 5,5% sul primo trimestre. "L'interattività offre un arsenale di opzioni per gli utenti di pubblicità - afferma Greg Stuart - , a prescindere dagli obiettivi di marketing e di vendite. Dalla ricerca, al broadband, ai contenuti prodotti dai consumatori, alle abitudini di navigazione, fino alle nuove piattaforme come il mobile e la tv su internet (iPTV), il mondo interattivo si conferma sempre più come un mezzo ormai consolidato e importante per coinvolgere i propri consumatori e convincerli all'acquisto".

Dato altrettanto importante, sottolineato da Pricewaterhouse Coopers, è che le aziende investitrici inseriscono con sempre maggiore convinzione l'online nel media mix complessivo. Come pure, l'advertising search continua ad essere la più importante fonte di introiti (i banner sono al secondo posto), ma per il futuro le attese sono concentrate sui comunicati video grazie alle grandi opportunità offerte dalla crescente penetrazione della banda larga presso gli utenti americani.

Col settimo trimestre consecutivo di crescita matura la convinzione che internet continua a correre verso una sostanziale proporzione tra il suo utilizzo presso i consumatori e la sua quota all'interno degli investimenti globali in comunicazione. Il mercato dell'online mostra comunque una elevata concentrazione presso poche aziende che investono tanto. I primi dieci clienti, ancora secondo la ricerca IAB, costituiscono il 71% degli investimenti, le prime 25 l'84% e le prime 50 il 94%. Il CPM o il costo per impression, infine, continua ad essere il criterio di prezzo principale per chi acquista o vende (nel 48% dei casi), ma la crescita del costo sulla base delle performance conquista sempre più terreno (era al 40% nella prima metà del 2005, oggi e' al 47%).

I numeri che arrivano dal mercato americano sono un ulteriore stimolo per il mercato italiano che, sia pure da cifre immensamente piu' contenute, viaggia con tassi di incremento straordinari e sta conquistando sempre piu' autorevolezza presso le aziende che investono in comunicazione.