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Cannes débacle. Stillacci (Grey Parigi): 'Quella dell'Italia all'estero è una non-reputazione'

Il co-presidente e direttore creativo esecutivo di Grey Parigi interviene nel dibattito avviato da Advexpress. 'Il team Mariangela e Micol (...) purtroppo rappresenta l'eccezione alla regola. Una regola fatta di direttori creativi pigri, di clienti miopi, di strategie fotocopia, di palinsesti Sipra e di strette di mano ai Key Awards'.

In seno al dibattito sui motivi della scarsa fortuna dell'Italia al Festival di Cannes, ospitiamo oggi l'intervento di Andrea Stillacci (nella foto), Co-Presidente e Direttore Creativo Esecutivo di Grey Parigi, in precedenza Direttore Creativo Esecutivo di JWT Parigi.

"Forse è la prima volta che il dibattito sul dopo Cannes approda seriamente al di là delle fioriere dell' Hotel Martinez. Era ora. È finalmente arrivato il momento di pensare a soluzioni che affrontino il sistema della comunicazione nel nostro Paese e che ridiano all'ADCI il ruolo di bussola che da troppo tempo ha perduto. Proviamo a fare un confronto fra due Paesi vicini e per molti versi simili. Se in Italia si parla di debacle, in Francia si grida all' onta, ma c'è una sostanziale differenza. Il numero di leoni, tanto per cominciare. Quest'anno la Francia ne ha 'solo' vinti 10 di cui 1 oro e 6 argenti. Un risultato umiliante secondo riviste di settore e quotidiani come 'Les Echos'. Ma la reazione generale in Francia è quella di guardare avanti e di prendere al volo il fatto che giganti come Unilever, P&G hanno rimesso a fuoco l'importanza e il valore aggiunto delle idee. Non c'è spazio per polemiche e non c'è tempo per le scuse. Solo un'analisi oggettiva dei risultati.

Perché questo non succede in Italia? Uno dei principali problemi che vedo, pur da alcune centinaia di chilometri di distanza, è un particolare tipo di competitività tutta nostrana che invece di tirare verso l'alto i nostri standard fa sì che si gioisca delle disgrazie altrui. Mettiamoci in testa che il mal comune è un mal comune e basta. Del mezzo gaudio non sappiamo cosa farcene. Non credo nemmeno che il problema sia una questione di 'stazza' degli altri paesi in competizione come ho letto su queste pagine. Quest'anno Singapore, Bangkok, Bruxelles e Jackarta hanno vinto ori e Grand Prix. Sul Gunn Report paesi come Cile, Messico e Malesia sono diverse spanne davanti a noi e non credo facciano parte del G8. In Italia ci sono talenti straordinari, e il team Mariangela e Micol ne è più che un esempio anche se oggi, purtroppo, rappresenta l'eccezione alla regola. Una regola fatta di direttori creativi pigri, di clienti miopi, di strategie fotocopia, di palinsesti Sipra e di strette di mano ai Key Awards.

Vogliamo dire che il palmares print di Cannes è pieno di annunci scam? Bene, ma vedo che in Italia grosse agenzie multinazionali fanno annunci per ricchissimi budget di parrucchieri, ristoranti, scuole di yoga e di karate senza che questi riescano comunque a farsi notare. Oggi la reputazione del nostro Paese è una non reputazione. Quanti annual ADCI si vedono all'estero? Quanti lavori italiani sono pubblicati sui blogs più autorevoli? Quanti professionisti italiani sono nei dossier di Kendall Tarrant? Aldo Biasi suggerisce di coinvolgere UPA, Assocomunicazione e di rivedere le fondamenta e non solo la facciata dell'ADCI . Niente di più giusto. Bisogna avere un momento di confronto sano e autorevole aperto ad agenzie e clienti come lo sono il Festival di San Sebastian in Spagna e il Festival di Meribel in Francia. Perché una cosa è certa, se gli svizzeri avessero continuato a lamentarsi di non avere il mare, non avrebbero mai vinto l'America's Cup.

Andrea Stillacci

Un profilo di Andrea Stillacci

39 anni, da quattro mesi è Co-Presidente e Direttore Creativo Esecutivo di Grey Parigi. Vive a Parigi da 3 anni dove in precedenza ha ricoperto la carica di Direttore Creativo Esecutivo di JWT Parigi trasformandola nella seconda agenzia più premiata di Francia. Nelle ultime 2 edizioni del Festival di Cannes ha vinto 2 Leoni d'Argento e 2 di Bronzo con un totale di 16 shortlists. Prima di Parigi ha vissuto per 3 anni a Londra dove è stato Direttore Creativo Mondo per Unilever, sempre in JWT. Vanta precedenti esperienze in JWT Milano, BDDP Italia e Canard.