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L'European Broadcasting Union lancia la campagna 'Keep Media Good' (KMG) che dimostra l'impatto positivo dei media del servizio pubblico (PSM) sulla società.
L'European Broadcasting Union ha annunciato oggi una nuova campagna denominata Keep Media Good (KMG) che dimostra l'impatto positivo dei media del servizio pubblico (PSM) sulla società.
È la prima volta che i media del servizio pubblico (PSM) uniscono le loro voci a livello europeo a sostegno della categoria in un contesto di diffusione di false notizie, squilibri politici, controversie sui finanziamenti e crescita dei giganti dello streaming online. L'insieme di queste tendenze distoglie l'attenzione dal fatto che i PSM rappresentano una delle risorse di maggiore valore della società.
La campagna, visibile nella versione italiana sui canali RAI e sul sito www.mediadiqualita.it, ha visto tra i testimonial anche la velocista Monica Contrafatto, vicecampionessa mondiale e bronzo alle Paralimpiadi di Rio 2016, grazie alla collaborazione del Comitato Italiano Paralimpico e della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES).
Keep Media Good mette in luce come i PSM siano nati proprio allo scopo di informare, ispirare, coinvolgere e innovare. La campagna mira a fare tutto questo tramite una serie di storie di persone del pubblico che descrivono come le proprie vite siano state trasformate grazie ai media di servizio pubblico. A conferma del valore del servizio pubblico le ricerche condotte dall'EBU, da cui emerge una correlazione tra Paesi che hanno accesso a media del servizio pubblico di buona qualità e Paesi che hanno democrazie più forti.
Commentando il lancio della campagna, Noel Curran, Direttore Generale dell'Ebu, ha affermato: “È di vitale importanza ricordare alle persone il ruolo fondamentale che i media del servizio pubblico svolgono nella società e nella vita di ogni giorno. Le aziende di media del servizio pubblico sono i principali investitori nei segmenti della produzione audiovisiva europea, del giornalismo europeo e della cultura audiovisiva europea. Ogni giorno influenzano positivamente la vita delle persone in tutto il continente. Per questo motivo abbiamo lanciato Keep Media Good. La campagna mostra il modo in cui i PSM hanno ispirato le persone a seguire i loro sogni. Dalla Francia al Portogallo, passando per la Slovenia, i membri del servizio pubblico si sono uniti per analizzare insieme gli effetti positivi dei PSM sulla loro vita. Che si tratti di un atleta paralimpico spinto a gareggiare dopo aver guardato un evento sportivo in TV o di persone che hanno dedicato la loro vita ad aiutare i rifugiati perché stimolati dai notiziari su questa emergenza, sono orgoglioso del fatto che abbiamo potuto offrire queste storie al pubblico di tutta Europa".
Secondo le ricerche condotte dall'EBU i media del servizio pubblico migliorano la nostra vita quotidiana e la società nel suo insieme. Tra le principali evidenze:
I principali indicatori sociali, quali la libertà di stampa e i bassi livelli di corruzione, sono statisticamente legati alle performance dei PSM in ogni singolo Paese.
I media del servizio pubblico svolgono un ruolo rilevante a livello occupazionale: basta pensare che nelle 56 nazioni appartenenti all'EBU, più di 250 mila persone sono dipendenti diretti dei PSM.
I media del servizio pubblico costituiscono un esempio nella leadership femminile. Tra tutti i Paesi membri, il 22% dei dirigenti dei PSM è rappresentato da donne, rispetto a una percentuale pari a 3,4% nell’ambito della comunità aziendale generale a livello dell’UE.
Le aziende di media del servizio pubblico annoverano, in media, il 44,3% di donne tra l'organico.
I dati dell'EBU dimostrano inoltre che i media del servizio pubblico rappresentano un elemento di cruciale importanza nella diffusione della produzione radiotelevisiva nei mercati europei:
Le aziende di PSM spendono 2,6 volte di più per i contenuti originali rispetto al totale di Amazon e Netflix a livello mondiale.
Circa i due terzi della programmazione trasmessa dai membri dell'EBU propongono un contenuto originale e l'87% di essa è realizzata nel Paese stesso o in una delle 28 nazioni dell'UE.
I dati mettono inoltre in luce che:
Di tutti i film visti in TV negli stati membri dell'EBU, il 45% di quelli trasmessi dai PSM è prodotto in Europa, rispetto al 21% soltanto di quelli andati in onda su emittenti commerciali in chiaro, il che va a consolidare la posizione di leader dei media del servizio pubblico nella produzione europea e nell'industria cinematografica.
Analogamente, anche la produzione dei film drammatici è supportata in maggior misura dai canali pubblici: nel panorama europeo, il 64% del genere drammatico trasmesso dai PSM è realizzato internamente (a livello nazionale o europeo), mentre la percentuale scende a un terzo sulle emittenti commerciali.
Maggiori informazioni sulla campagna Keep Media Good sono disponibili sul sito http://www.mediadiqualita.it/