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Speciale Cannes. 'Assumeteli prima che vi licenzino'
(Cannes)Tutte le società presenti a Cannes usano i seminar, oltre che per fare cultura professionale, per autopromuoversi. L'americana AKQA, una delle società tecnologiche più creative e influenti nel mondo dei servizi di marketing e di progettazione di beni digitali ha trovato una formula nuova, che noi conosciamo bene. Proporre ai giovani creativi che stanno ancora studiando, di realizzare una campagna. Il premio è un viaggio a Cannes, con inclusa registrazione come delegati. Insomma, la formula dei Giovani Leoni Sipra, che in Italia ha ben attecchito.
Con una piccola significativa differenza. Che il brief non è il solito, banale pro, rimasticato dai cestini delle agenzie, bensì una sfida davvero stimolante: attivare un prodotto di marca esistente sul mercato, ma in un modo non possibile 5 anni fa. Entries gestite in modo totalmente digitale e globalizzato, attraverso un sito web dedicato. Come è facile prevedere, i giovani che vogliono entrare in questa industria si sono accalcati. Registrazioni dei lavori sono arrivati da tutto il mondo. Meno, che sorpresa, dall'Italia. Altro dato che lascia stupiti, è che davanti ad una sfida così da terzo millennio nessuno dei ragazzi abbia presentato siti web, né banners. Oltre alla antica ma sempre efficace affissione in tutti i formati, gli strumenti di lavoro dei nuovi copy ed art si chiamano cheoptic ologram, 3rd generation game consoles, MRI, RFID, eye tracking, hapting technology, electroencelographia. Non sapete di cosa si tratta? Siete decisamente vecchi, quindi è inutile spiegarvelo.
I progetti premiati vanno da azioni per 1-800flowers.com, per la vendita di fiori freschi attraverso ordini via SMS promozionati da poster che sembrano schermate di computer, a progetti charity per Greenpeace e Prevent Child Abuse, dove le foto delle affissioni si colorano digitalmente man mano che un server comunica via web che le offerte stanno crescendo (una sorta di grafico vivente e pulsante). Poi ci sono i poster di Mark Ecko disegnabili dai consumatori via interazione telefonica, per arrivare fino a quelli per Acquarius, l'acqua in bottiglia sponsor delle Olimpiadi, che propone poster che sono anche vending machines dedicate ai runners dilettanti. Semplicemente geniale questa idea: permette a chi si allena in città di registrarsi su una postazione di affissione Acquarius, tipo fermata di autobus. Alla partenza, si seleziona tipo di percorso e tempo previsto. Alla fine della corsa, ci si registra nuovamente. Nel caso il tempo di allenamento sul percorso uribano scelto sia quello desiderato, e quindi l'allenamento sia stato proficuo, la vending machine elargirà al sudato atleta urbano una bottiglia di Acquarius in omaggio.
I giovani vincitori, americani, inglesi ed anche una coppia belga, sono saliti sul palco a prendersi il loro pupazzo premio, scegliendolo tra quelli buttati per terra dai presentatori. Gli studenti italiani, non avendo giocato, non hanno neppure provato ad arrivare all'Auditorium Debussy. Meglio così. Perché il claim del seminar era "Giovani Leoni: assumeteli prima che vi licenzino". Non essendoci vincitori nostrani, non abbiamo ragioni per preoccuparci.
Pasquale Diaferia

