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SES/1 Oltre 15 milioni di utenti italiani per i motori di ricerca
Ha preso il via oggi, 26 aprile, Search Engine Strategies, l'evento dedicato ai motori di ricerca. In apertura, le relazioni di Daniele Sommavilla, regional director Southern Europe Nielsen//NetRatings, e Mauro Lupi, presidente Ad Maiora, che hanno fornito una fotografia dello scenario italiano.
Si sono aperti oggi, 26 aprile, i lavori del Search Engine
Strategies, la due giorni interamente dedicata ai motori di ricerca,
che fa tappa a Milano per mettere a confronto gli operatori del settore sulle
opportunità offerte dal search engine marketing. Ha aperto i lavori
Daniele Sommavilla, regional director Southern Europe
Nielsen//NetRatings (nella foto a sinistra), che ha fornito una fotografia del fenomeno
del search, grazie ai dati raccolti dall'istituto su un campione di 50.000
navigatori in Inghilterra, Francia, Germania e Italia.
I dati mostrano che il digital divide in Italia si è ridotto: le case connesse a Internet sono il 43%, con sette punti di distacco dagli Uk (50%) e a sei dalla Germania (49%), ma la Francia è al 33%. "Se si considera che nei paesi nordici tale percentuale è del 65% – ha detto Sommavilla – si vede che c'è ancora spazio per una crescita". Si riduce anche il gap culturale: fra gli utenti che dispongono di una connessione, naviga il 65%, una percentuale alta, anche se ancora lontana dal 74% di Uk, dal 72% della Germania e dal 76% della Francia. A marzo 2006 risultavano in possesso di una connessione a casa o in ufficio 30,7 milioni di italiani, mentre sono 19,8 milioni gli utenti attivi. Il tempo speso sul web da un utente in un mese è di 14 ore: in Uk è di 18, in Francia di 23.
In tutti i paesi europei al primo posto fra le scelte di quanti navigano figurano motori di ricerca e portali, seguiti da società di telecomunicazioni e di servizi Internet, quindi computer e consumer electronics. L'e-commerce è al settimo posto, mentre in Uk e Germania sale al quinto. Fra gli utenti attivi, sono 15,6 milioni gli utenti dei motori di ricerca, il 78% del totale utenti italiani, una percentuale analoga a quella della Germania, mentre in Uk e Francia rappresentano l'84%. Tali utenti sviluppano oltre 739 milioni di ricerche e 1,4 miliardi di result pages, mentre 5,2 milioni di persone hanno per home page un motore di ricerca.
Fra gli utenti dei motori di ricerca si evidenzia una prevalenza di maschi (62%), una concentrazione nella fascia di età 18-24 anni, e di persone con alto titolo di studio (34% diplomati, 22% laureati di secondo livello) e di professionisti (13%) e studenti (22%). In Italia i principali player sono Google, Virgilio Ricerca, Msn Sarch, Libero Ricerca e Yahoo! Search; la graduatoria europea vede sempre al primo posto Google, seguito da Msn Search, Yahoo! Search, Aol Search e Voila Search. È indubbio che il search in Italia cresca vistosamente, come dimostra il fatto che in due anni si è ottenuto un +15% di reach e un +27% di utilizzatori, oltre che un +59% di sessioni mese e un +46% di minuti di ricerca; tuttavia resta ancora bassa la ricaduta sullo shopping online, cui è dedicato in Italia solo il 6% del tempo speso online, contro il 19% degli USA. A beneficiare degli acquisiti, dopo la raccolta di informazioni tramite motore di ricerca, sono le categorie dell'informatica (62%), della telefonia (59%), di viaggi e turismo (49%). "Se lo sviluppo del search engine marketing è evidente – ha concluso Sommavilla – si dovrebbero responsabilizzare i principali player affinché diano un contributo alla crescita del mercato dell'e-commerce".
Dell'importanza del search nel commercio elettronico ha parlato anche
Mauro Lupi, presidente di Ad Maiora, (foto a destra) che ha evidenziato come l'82%
dell'infocommerce in
Italia (ovvero la raccolta online di
informazioni che può poi portare a un acquisto sia online che offline) è
generato dai motori di ricerca. "L'importanza dei motori di ricerca però è data
anche dal fatto – ha spiegato - che gli utenti si auto-proflano, dato che
esprimono chiaramente i loro interessi, e accettano più volentieri anche i
risultati pubblicitari perché pertinenti alle loro richieste". Lupi ha poi
mostrato quanto sia articolata la mappa delle relazioni fra motori di ricerca
sul mercato italiano, "con un interscambio di tecnologie fra i siti, e Google e
Yahoo che forniscono la maggior parte dei risultati di ricerca". Se la
visibilità nei risultati standard è obiettivo strategico per tutti i siti web,
"la garanzia di posizionamento – ha osservsto Lupi – si ha solo con i link a
pagamento".