Live Communication
Comunicazione politica: mancano i progetti
In vista delle imminenti elezioni politiche, in un periodo "caldo" anche per
la comunicazione, IAA-
International Advertising Association ha promosso oggi a Milano l'incontro
"Politica e comunicazione". Moderati da Nando
Pagnoncelli, presidente e ad Ipsos e presidente
Assirm, si sono confrontati sul tema Cesare
Casiraghi, direttore creativo di Casiraghi Greco&,
e Angelo Maria Perrino, direttore ed editore di
Affaritaliani.it e portavoce di Bruno
Ferrante, candidato alla poltrona di sindaco di Milano. Alla domanda di
Pagnoncelli, su come cambia la comunicazione, Casiraghi ha risposto: "Nella
realtà il problema è avere il prodotto, che deve essere chiaro. La comunicazione
attuale è orientata verso l'accostamento di una frase a una faccia, il prodotto
è il candidato. Ma in mancanza di una vera strategia, i messaggi finiscono per
assomigliarsi tutti: i concetti di legalità e onestà compaiono nelle campagne di
Fini come di Di Pietro, e di famiglia parlano sia Casini che Rifondazione
Comunista. Siamo entrati in una fase della comunicazione politica in cui si
spera che la faccia sia sufficiente".
Casiraghi ha poi raccontato di quando, in seno alla Euro Rscg, si occupò
della campagna pubblicitaria della Democrazia Cristiana, nel
1987. Il risultato fu il claim "Forza Italia" che si accompagnava a un fondo
azzurro cielo, gli stessi elementi riapparsi anni dopo con la creazione del
partito di Silvio Berlusconi. "Ora la modalità in voga è quella della campagna
comparativa denigratoria, dove non si parla dei propri programmi ma, in
negativo, di quelli dell'avversario" ha osservato Casiraghi.
"La comunicazione oggi è la politica, o almeno una buona parte di essa". Questa l'opinione di Perrino, che ha spiegato: "A dettare le strategie e la mission dei partiti oggi è il marketing. Nella politica del passato ci si ispirava a un patrimonio ideologico, valoriale, oggi prevalgono le considerazioni di marketing". "Anche se questo – ha precisato - non ha necessariamente una valenza negativa".
All'osservazione di Pagnoncelli, secondo il quale "nonostante la politica si stia dotando di strumenti di marketing, si assiste al progressivo allontanamento delle persone dalla politica, forse perché questa appare sempre più finta", Casiraghi ha sottolineato ancora una volta che ciò che manca è un prodotto specifico da comunicare. "Non c'è una Usp, o comunque non è comunicata. Non a caso, chi ha idee radicali (come la Lega o Rifondazione Comunista) va meglio, perché avere un'identità chiara aiuta la comunicazione". E la mancanza di progetti concreti è il vero problema anche per Enrico Montangero, ex presidente di AssoComunicazione e titolare dell'agenzia Montangero & Montangero, intervenuto a sostenere che "la politica non può ridursi a inseguire i bisogni dei cittadini per acquisire un pugno di voti, perché rinuncia al suo senso profondo, che è quello di indicare la rotta".
A margine dell'incontro, Angelo Perrino ha spiegato ad Advexpress: "Continuiamo a lavorare con l'agenzia La Scuola di Emanuele Pirella sulla comunicazione di Bruno Ferrante. Per le ricerche di mercato ci affidiamo a Ipsos, per la consulenza sulla campagna elettorale a Marco Marturana. Al momento stiamo ragionando sul marchio per la lista civica. Sviluppo, coesione sociale, qualità della vita sono i concetti chiave della comunicazione su cui sta lavorando Emanuele Pirella, e che entrerà nel vivo dopo le politiche del 9 aprile".