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IAB Forum. Sperimentare, ascoltare e selezionare gli imperativi chiave per emergere in rete

 E' quanto è emerso dagli interventi di Soraya Darabi, fondatrice del noto social network Foodspotting, e Steve Rosenbaum, padre del video user-generated e creatore del famoso sito hosting free Magnify.net, nella prima mattinata dello IAB Forum. In un mondo in continua evoluzione come quello del web, non bisogna essere pigri ma cercare di essere sempre aggiornati sulle novità. Non solo. In un contesto in cui tutti sono creatori di contenuti, diventa fondamentale la content curation: nel mare magnum della rete, chi sa selezionare contenuti rilevanti per gli utenti viene premiato.
Due ospiti internazionali hanno arricchito il programma della prima mattinata dello IAB Forum oggi, 3 dicembre, a Milano. Dopo gli interventi di Simona Zanette, presidente IAB Italia (guarda l'intervista a Simona Zanette su ADVexpressTv), ed Enrico Gasperini, presidente Audiweb, sono stati invitati a salire sul palco Soraya Darabi (nella foto), fondatrice del noto social network Foodspotting, tra i principali esperti di comunicazione nel mondo, e Steve Rosenbaum, padre del video user-generated e creatore del famoso sito hosting free Magnify.net.

"Ciò che conta in rete è la rilevanza - ha esordito Darabi, che lavora nel digital da quando aveva 17 anni e ha contribuito allo sviluppo online di alcuni importanti brand, tra cui il New York Times -, ma per rendersi conto di che cosa è davvero rilevante, è importante essere sempre sul pezzo".

Come? Ad esempio per le aziende può essere utile testare ogni giorno una nuova app o piattaforma, controllando cosa c'è di nuovo su iTunes, prestando attenzione ai feedback della propria audience e chiedendo ai più giovani che cosa utilizzano, quali sono le ultime tendenze etc etc.

"Il segreto è pensare come un giornalista e agire come un'azienda - ha continuato Darabi -: bisogna proporre contenuti di qualità, costruire la propria presenza sui social media e occuparsi di raccontare storie che possano interessare il pubblico, tenendo presente che il video è un formato sempre più apprezzato".

A dare l'esempio devono essere i top manager, che si dovrebbero anche occupare di fare formazione al resto del team. "Impossibile che un'azienda sia innovativa in rete se non lo sono gli executives - ha sottolineato Darabi - . Sono proprio quest'ultimi che devono per primi sperimentare, raccogliere dati, commentarli, condividerli per trovare una strategia efficace da seguire. Un'idea potrebbe essere addirittura comprare un social network: come ha fatto Condé Nast che nel 2006 ha comprato Reddit, un social media che oggi conta 1 miliardo di impression al mese". 

Certo, essere rilevanti nel mare magnum della rete, dove tutti si traformano in creatori di contenuti, non è facile: 250 milioni le foto caricate su Facebook, 864mila le ore di video caricate su YouTube, 294 miliardi le mail spedite, 10 miliardi i tweet postati. Numeri da capogiro, che danno conto di quanto sia importante la mole di informazioni e di contenuti presenti sul web, a cui ogni utente può accedere liberamente in qualsiasi momento della giornata, da qualsiasi luogo. 

"La parola chiave nell'era attuale non è più contenuto, ma curation - ha affermato Rosenbaum (nella foto a dx)- . Ciò di cui gli individui necessitano infatti, non sono i contenuti, presenti in gran quantità, ma una selezione di essi, che sia per loro rilevante. E' proprio a questo che gli editori devono lavorare per riuscire a sopravvivere in questo contesto: devono assemblare, selezionare, sintetizzare, separare le informazioni utili dal 'rumore di fondo', miscelare news, video e immagini, per aiutare l'utente a orientarsi, cercando però al contempo di essere riconoscibili, di avere un tone of voice che li distingua dagli altri e che porti le persone a sceglierli". 

Anche Rosenbaum, come Darabi, ha invitato la platea a sperimentare e a testare le proprie idee per verificare che siano efficaci. Tre le strade suggerite da Rosenbaum agli editori, ma anche ai brand che desiderano rendere più efficace la propria presenza in rete: 
- costruire con attenzione la propria immagine digitale, pensando che da essa dipende l'impressione che si dà agli utenti
- raccogliere, organizzare e filtrare i feedback della propria audience, tenendo presente che 'listeningis more powerful than speaking'
- puntare alla chiarezza, utilizzando anche i curation tool a disposizione, come Storify, Curata etc.

"Dobbiamo tenere presente che il web è di fatto un human network. Non è solo Facebook o Google, la rete siamo noi. Anche editori e manager sono innanzitutto fruitori e produttori di contenuti, dunque la cosa migliore che possono fare per comprendere gli utenti della rete è ascoltarli e ascoltare se stessi", ha chiosato il manager. 

Serena Piazzi