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La comunicazione nel mondo arabo è protagonista al 7° World Communication Forum di Davos

Dalla leadership mediatica di Al Jazeera agli episodi della cosiddetta “Primavera Araba” fino alla propaganda social dell’autoproclamato Stato Islamico: al Forum in programma l’8-9-10 marzo nella cittadina svizzera verranno analizzati insieme al portavoce del Governo del Marocco, i nuovi trend della comunicazione nei paesi di lingua araba.
Prima i social media sono serviti a chiamare a raccolta i giovani egiziani in Piazza Tahrir per rovesciare il regime di Mubarak, oggi servono all’ISIS per reclutare nuovi terroristi dal Vecchio Continente. Se ne parlerà per la prima volta in Europa, come si legge in una nota stampa,  al   World Communication Forum,  che si terrà a Davos l’8-9-10 marzo con la partecipazione di esperti di comunicazione e informazione.

Tra tutti saranno tre che si confronteranno sulla comunicazione nel mondo arabo: il marocchino Mustapha Khalfi, Ministro delle Comunicazioni e Portavoce del Governo, l’egiziano Sherwet Kafafy, Marketing & Communications Director di TAQA Arabia (Energy Company) e il marocchino Philippe Borremans, Strategy Director presso PR Media (Communication Agency).
 
Il fenomeno ha numeri considerevoli. Dai 40 milioni di spettatori giornalieri* di Al Jazzera nei paesi arabi ai150.000 siti internet** dove si predica la Jihad (nel 1997 si contavano sulle dita di una mano). Non si parla a sproposito, infatti, di cyber-guerra al Califfato se si pensa che quasi l’80% dei suoi militanti** sarebbero stati “avvicinati” attraverso i  social media.
 
L’analisi delle conversazioni in rete  - dichiara Lorenzo Brufani (nella foto), CEO di Competence Communication che presenterà a Davos casi concreti e strategie di gestione di Social Media Crisis - diventa particolarmente importante in alcuni paesi arabi dove i social media sono divenuti anche delle proprie e vere arene di reclutamento da parte di gruppi terroristici. L’organizzazione di hacker internazionale Anonymous e gli esperti informatici del Pentagono sono impegnati ad individuare e prevenire la nascita di possibili centri online nevralgici di propaganda. Allo stesso tempo tutti gli attori in campo per combattere il terrorismo, governi locali, istituzioni non governative e associazioni, devono presidiare i social network dialogando in maniera costruttiva e cercando di allontanare la popolazione dalla tentazione terroristica”.
 
Il WCF affronterà altri temi chiave del mercato globale della comunicazione, in particolare:
 
·        Il Country Branding con la presenza di molti comunicatori di Ministeri degli Affari Esteri
·        La Comunicazione delle Organizzazioni internazionali: dall’ONU all’Unione Europea
·        La Formazione in Comunicazione per educare le nuove generazioni
·        L’industria del Turismo Globale nell’era della Comunicazione
·        La Comunicazione Digitale e la gestione delle crisi reputazionali sui Social Media
 
Il programma completo della manifestazione è disponibile qui: www.forumdavos.com/programme


EC