Live Communication

Né ON, né OFF. IN. Contenuti rilevanti per la fiducia del cliente: la comunicazione del futuro a IF! Italians Festival

Al Festival della Creatività 2015, ieri 7 novembre, è andata in scena la tavola rotonda  a cui hanno preso parte Geo Ceccarelli, general manager TBWA, Luigi Maccallini, responsabile comunicazione retail BNL, e Alessandro Rimassa, founder TAG Innovation School. Un momento di pura conversazione sulla forza della comunicazione reale e diretta con i clienti e sull'importanza, per i brand, di generare credibilità relazioni solide nel tempo. Per riuscire a instaurare un rapporto di forte 'engagement', bisognerà reinventarsi continuamente, in linea con lo scenario dei media, e accrescere le proprie competenze.
 
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Nella giornata di chiusura di IF! Italian Festival 2015, che per 72 ore ha portato la creatività, italiana e internazionale, sul palco del Teatro Franco Parenti di Milano, i riflettori si sono accesi su una tavola rotonda dal titolo 'Né On, né Off. In Life', che ha visto la partecipazione di Geo Ceccarelli, general manager TBWA, Luigi Maccallini, responsabile comunicazione retail BNL, Alessandro Rimassa, founder TAG Innovation School.

Al centro della 'conversazione', l'importanza per i brand di riuscire a comunicare ai clienti in maniera diretta, attraverso 'touch point' creati ad hoc.

"Parleremo di 'story-doing' - ha affermato Ceccarelli - con lo scopo di fare luce sui nuovi modelli delle agenzie nell'era della frammentazione".

Le chiavi della 'brand communication' del futuro passerà dalla fiducia, dalla relazione e, infine, dalla rilevanza dei contenuti offerti.

"È necessario che si portino avanti comunicazione reali nell'ottica della fiducia da parte dei clienti - ha spiegato Maccallini -. Risulta che le banche, da questo punto di vista, occupino gli ultimi 2 posti nel mercato. Il 50% dei vecchi investimenti in TV non hanno lasciato ciò che volevamo. Come brand, abbiamo superato il nostro criterio di comunicazione che non è più né 'on' né 'off'. Da qui l'dea di raccontare la nostra nuova identità con l'evento 'Maker Faire', volto a mettere in risalto l'anima 'maker'. Questa è la nostra idea della comunicazione di domani, raccontarci fisicamente e nel contempo rispondere a informazioni e richieste della gente".

Diventa cruciale, quindi, costruire una comunicazione tenendo conto della credibilità del brand protagonista.

"L'attenzione che conta, non è quella associabile al prodotto del momento - ha precisato Rimassa - ma piuttosto a quello del futuro. Le persone hanno bisogno costantemente di buoni propositi. Ecco perché un brand, raccontando delle storie, deve riuscire a generare fiducia nel tempo".

Una comunicazione fondata sulle relazioni che, di conseguenza, sfocia in una condivisione naturale dei contenuti pensati per creare forte ‘engagement’ e interesse negli utenti.

Maggiore è la capacità di instaurare relazioni, allo stesso modo, maggiore sarà la probabilità che i propri contenuti vengano fruiti e condivisi.

Concetto che sembra ben configurarsi nella realtà di TAG School Innovation: "Insegnare l'innovazione non prevede un modello verticale, ma partecipato. In TAG dominano le relazioni tra persone che portano competenze differenti. Gli spazi di co-working, in questo senso, rappresentano perfettamente il concetto di ‘In’. È il digital che parte dal basso per innescare un circolo perpetuo di scambio e formazione. Per queste ragioni, credo che la comunicazione dovrà percorrere la strada della trasparenza e della relazione", ha sottolineato Rimassa.

Relazioni ma anche competenze: eccolo l’ultimo snodo per assicurarsi comunicazioni ben imperniate su fiducia e rilevanza.

"Se è vero che il punto centrale è sempre il contenuto - ha continuato il founder -. lo è anche la necessità che il brand si reinventi anche media".

E se i brand non riuscissero a trasformare al meglio se stessi?

"È come se stessimo rivivendo una sorta di ‘Umanesimo’ - ha concluso Rimassa -. Le revenue delle aziende, mai come adesso, gravitano attorno alle attenzioni dei clienti. Bisogna ridefinirsi e innovarsi insistentemente nel mondo della comunicazione, pena una, più che probabile, estinzione dal mercato".


AR