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Rai, online il sito unico di news diretto dalla Maggioni. Gubitosi: "sempre più media company. Più coproduzioni per ridurre costi ed esportare contenuti"

Il direttore generale della Rai, in occasione del convegno 'Televisioni e culture' organizzato presso la Fondazione Corriere della Sera a Milano (leggi news), ha anticipato come sarà la Rai di domani: risanata, moderna, multipiattaforma, meno condizionata dai partiti e con i contenuti a fare la differenza. Inoltre ha proposto un’apertura verso nuove forme di collaborazione tra network per produrre contenuti di qualità ed esportarli all'estero. Sulla stessa linea gli altri relatori, Andrea Zappia di Sky, Marinella Soldi, Ad Discovery, Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera con delega su Corriere tv. Più scettico Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset.

E' online da oggi www.rainews.it il nuovo sito informativo unico della Rai diretto da Monica Maggioni. Una delle tante iniziative che rispondono all'obiettivo della Rai di diventare sempre di più una media company multipiattaforma, attenta a contenuti ripetibili su diversi mezzi. Lo ha dichiarato il dg Luigi Gubitosi (foto 1), al convegno 'Televisioni e culture' presso la Fondazione Corriere della Sera a Milano. (leggi news)

Il manager ha tracciato il futuro della televisione pubblica,  una realtà risanata, ridiscegnata secondo i criteri di una moderna media company interattiva e attenta ai contenuti ripetibili su diversi mezzi, ed ha sottolineato come le reti stiano subendo meno, rispetto al passato, il condizionamento dei partiti. Inoltre Gubitosi ricorda la razionalizzazione dei canali tematici in corso secondo logiche di sinergie interne volte a non duplicare  contenuti  sulle reti, prediligendo tutto ciò che è italiano.

Come detto, una delle novità del nuovo corso multipiattaforma della Rai è il portale unico di informazione diretto da Monica Maggioni, uno spazio in cui coesistono notizie in tempo reale, rubriche,approfondimenti e speciali, con il corredo di immagini,  video, dirette.

Tre canali di live stream permettono di seguire i grandi eventi della giornata, mentre attraverso le rubriche tematiche e le sezioni video sarà possibile rivedere il meglio della programmazione Rai. Gli approfondimenti delle redazioni e una serie di verticali tematiche raccontano i fatti, i personaggi, le tendenze, i viaggi la tecnologia, il mondo.Il sito punta anche sui social, dando ogni giorno la possibilità a ciascuno di inviare un parere su una serie di questioni lanciate nel corso della giornata.

 Gubitosi, rifacendosi al titolo del convegno 'Televisioni e culture', ha ribadito che la missione della televisione pubblica è di difendere la cultura e rappresentare la differenza, anche mantenendo un radicamento sul territorio, promuovendolo e raccontandone le storie. Come accade con la fiction sull'Autostrada del Sole, al via a breve, e quella sul caso Ambrosoli o ancora con la trasmissione de La Scala in diretta."La Rai nasce per raccontare il Paese - afferma Gubitosi - ed ha il Canone per evitare che dipenda dal sistema fiscale generale".

Parlando del radicamento sul territorio, Gubitosi sostiene che questo resta un elemento di differenza importante con Mediaset, grazie alle sedi locali Rai in Italia. 

La vera differenza, conclude Gubitosi, la faranno i contenuti e oggi la Rai sta effettuando un grosso investimento in tecnologia per produrre contenuti di qualità.  Rai 5 diventa tv del teatro e del performing art, con la presentazione dei nuovi palinsesti giovedì prossimo a Roma, Rai Edu si posiziona come il canale delle scienze e Rai Storia quello delle scienze umane.

"Guardando all'estero - osserva -  Rai e Mediaset avranno problemi di competizione internazionale perché sono gruppi piccoli. Ma se si perdono si depaupera la cultura italiana e si va verso un’omogeneizzazione televisiva".

Par favorire una maggiore tv di qualità, il Dg Rai si è detto favorevole a nuove forme di collaborazione con altri gruppi per creare coproduzioni. Un'iniziativa volta a ridurre i costi delle emittenti televisive mediante sinergie e alleanze oltre che per produrre contenuti di qualità da esportare all'estero. 

Le dichiarazioni del Dg Rai si inseriscono in un dibattito sul futuro della televisione e dell'informazione tra web e tv e sulla capacità delle emittenti italiane di produrre contenuti innovati esportabili all'estero,  che ha visto protagonisti i manager dei principali network televisivi, come Andrea Zappia, ad Sky;  Marinella Soldi, Ad Discovery; Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset.
 
Proprio il tema della collaborazione tra network per produrre contenuti di qualità è stato al centro di una lunga discussione tra i relatori. Il Dg della Rai ha sostenuto che il problema dei gruppi televisivi italiani è quello di trovare un mercato estero per le loro produzioni a fronte della concorrenza di gruppi mondiali in arrivo nel Paese.
"La Rai è più abituata alle co-produzioni - ha affermato Gubitosi - si pensi ad Anna Karenina, coprodotta in 5 Paesi e alla prossima fiction sui Medici che verrà girata in cosume a Firenze". "Putroppo l'Italia ha meno sbocchi all'estero, per questo i gruppi devono fare delle alleanze e per la Rai non escluderei progetti con Mediaset, Sky o Discovety" ha aggiunto Gubitosi.

Sulla stessa linea l'Ad Sky Andrea Zappia (foto 2), che ha ribadito l'italianità di Sky Italia, definendola un'azienda italiana e non una filiale del gruppo estero. "Interessante il caso di Gomorra - ha detto il manager - comprato da alcuni Paesi del Nord Europa nei quali verrà trasmesso in dialetto napoletano con i sottotitoli. Un esempio di come ora un contenuto può essere trasmesso sia sulla pay che nei canali free. Fenomeno che potrebbe riguardare anche progetti co-prodotti". Inoltre, nell'ottica di far diventare l'Italia  hub creativo per l'internazionale, Sky ha lanciato due progetti, uno tratto dal libro Il  tribunale delle anim, e l'altro riguardqnte Diabolik. "L'idea - afferma - è di fare delle serie che convincano i broadcaster stranieri a investire in produzioni italiane con cast misti".

D'accordo anche Marinella Soldi (foto 3), Ad Discovery Italia, che dichiara "sarebbe tutto più facile se le produzioni avvenissero in lingua inglese". Al di là dell'elemento linguistico, Soldi ricorda  con soddisfazione che due format prodotti in Italia dal Gruppo sono ora in onda su canali inglesi a americai. Complessivamente, sottolinea la manager,   Discovery trasmette 350 - 400 ore di produzioni locali all'anno su 6000 acquistati all'estero, e la quota di produzioni italiane sta crescendo.

Scettico sulle possibili alleanze tra network Fedele Confalonieri (foto 4),  presidente Mediaset, che ha affermato: " Stiamo tutti facendo grossi tagli. Non facciamoci illusioni". Citando l'esempio di Murdoch che "ha acquistato un film 'fallimentare', Titanic' per 250 mln di dollari, facendolo diventare un blockbuster", Confalonieri ha ricordato che "Murdoch è il più grande imprenditore del settore che aveva la possibilità di rischiare". Mentre il nostro settore  è provinciale e non è paragonabile alla moda o ad altri mercati di ampio respiro. 

Parlando di contenuti di qualità, Confalonieri ricorda che ogni sera i canali Mediaset registrano un'audience di 10 mln di persone e che anche dietro al programma più trash c’è un lavoro enorme. E ricorda l'entusiasmo degli inizi della televisione, con Berlusconi, che, a suo parere, se rimarrà nella storia di questo paese lo sarà per quello che ha fatto nella tv. 

Il presidente Mediaset infine guarda con sospetto 'i giganti di internet', che pagano le tasse all’estero". "Hanno detto che Mediaset è nata dal far west, ma noi pagavamo le tasse, compravamo diritti" dichiara.

Diversa la situazione per il web. Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera con delega su Corriere tv, afferma è resta molto difficile competere su mercati maturi, sia per una questione di lingua che di tecnologia. E cita l'esempio di 'Mamma imperfetta', il cui format è stato acquistato da Disney. L'obiettivo, afferma Manca, è di fare in modo che le nostre produzioni creino valore nel nostro Paese.

Manca ha dato il via a un'interessante discussione sui rapporti tra stampa e web tv e tv in tema di informazione. Ricordando che le web tv non sono la televisione e che tutta l'informazione online ha una sua gerarchia, una contestualizzazione e un titolo, ed ha la mission di creare engegement prima e più velocemente della tv data la fruizione spesso più distratta e multimediale rispetto a quella televisiva, più stanziale e rilassata. 

Andrea Zappia, ad Sky Italia, ha spiegato che "i confini tra tv e web tv si stanno assottigliando. Anche la divisione tra spettatore attivo si riduce. Ogni giorno per esempio votano su Sky circa 30 mila persone col telecomando, a dimostrazione che anche chi sta sul divano vuole partecipare. Per non parlare di Sky go che si usa col tablet. Alla fine la richiesta dei telespettatori prevale".


EC