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Il sito oscarwine diventa una free press distribuita a cadenza trimestrale

La nuova free press presentata nel corso di Vinitaly dal suo fondatore, Livio Buffo, e dal Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio.

A cinque anni da quando andò online, oscarwine, uno dei siti dedicati al vino più letti, diventa cartaceo.

L’annuncio è stato fatto a sorpresa da Livio Buffo, Ceo dell’agenzia di comunicazione Cenacoli e fondatore del brand, nel corso dell’evento “Gli attacchi europei al vino italiano” durante il Vinitaly 2025 al quale hanno partecipato Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato della Repubblica, Pietro Monti, Vicepresidente della Federazione italiana Vignaioli Indipendenti, e il dottor Roberto Gualtieri, dirigente medico pronto soccorso.

Dobbiamo far tornare la voglia di leggere alle persone – ha dichiarato Buffo – non possiamo dire che l’editoria è morta, arrendendoci alla cultura dei social e delle fake news: la carta ha ancora un grandissimo valore e bisogna riscoprirlo. Noi abbiamo fatto un percorso inverso, siamo partiti dai byte, allargando il nostro lavoro alla cellulosa.”

Oscarwine – ha continuato il CEO di Cenacoli – sarà una freepress distribuita a cadenza trimestrale nei luoghi dove il vino si compra, si degusta, si vende: il suo habitat naturale. Reputiamo che questa sia la migliore formula per arrivare ai nostri lettori di riferimento fuori dal web.” “Il convegno di oggi – ha concluso Buffo – partiva dall’idea di discutere di un’Europa matrigna che troppo spesso ha messo i bastoni fra le ruote all’agroalimentare italiano ma la recente questione dei dazi ci impone una riflessione su come difenderci anche oltreoceano. Reputo che la miglior difesa sia l’attacco e che l’Italia debba iniziare a investire in comunicazione per combattere la pratica dell’italian sounding per recuperare quei 60 miliardi di euro che il nostro comparto perde ogni anno in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti.”

Sulla questione europea, in particolare sul tema degli health warning, gli avvisi in stile pacchetti di sigaretta che a breve potrebbero essere inseriti sulle etichette delle bottiglie di vino, il senatore Gian Marco Centinaio è intervenuto fermamente: “Mi sembra che l’Europa s’impicci troppo di questioni che dovrebbe lasciare ai singoli Stati e invece non fa quello per cui è nata: sostenere il commercio e lo sviluppo economico e proteggere la libera circolazione delle merci e delle persone in sicurezza. Abbiamo bisogno di un’Europa che ostacola le attività agricole perché le giudica inquinanti, mentre è pronta a fare nuovi debiti per comprare armi, come se l’industria bellica invece fosse green?” 

“Sul Nutriscore abbiamo dimostrato che quando i Paesi produttori di eccellenze agroalimentari sanno fare “lobby sana” riescono a fermare iniziative controverse: gli avvisi sanitari irlandesi sono su questa linea.” “Ho contrastato sin dall’inizio i cosiddetti health warnings – ha aggiunto – che hanno ben poco a che fare con la salute e molto con il commercio. Non possiamo criminalizzare il vino, ma dire che va bevuto con moderazione. Anche perché il suo consumo, entro i limiti di due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne, ha invece effetti positivi sulla salute. È giusto combattere l’alcolismo ma questo è un problema che riguarda soprattutto i Paesi del Nord Europa e il consumo di superalcolici. Perché se la prendono con il vino? Probabilmente perché vogliono penalizzare Paesi come Italia, Francia e Spagna che ne sono produttori (ma lo stesso discorso vale per la birra in Germania, ad esempio), per favorire bibite che possono essere prodotte ovunque.”

Sul tema delle etichette è intervenuto Pietro Monti, vicepresidente FIVI e produttore non vedente che ha dato un punto di vista inedito sull’argomento: “Spero che questo Vinitaly dia il là a una maggiore consapevolezza su alcuni temi di attualità e sociali. I produttori devono porre attenzione agli health warning irlandesi che ritengo inutili e potenzialmente pericolosi per la filiera se non saranno frenati. Piuttosto che spaventare i consumatori con messaggi allarmistici, sarebbe più utile lavorare su indicazioni in braille e QR code parlanti da apporre sulle etichette per aiutare chi ha disabilità visive o altre problematiche: con questi strumenti riuscirebbero ad essere più autonomi. Non c’è un decreto o una legge che autorizzi a indicare le denominazioni in braille per esempio; piccole cose utili ad aumentare l’inclusività. Spero che i miei colleghi inizino questo processo di comunicazione. Noi, per esempio, lo abbiamo già fatto con l’agenzia Cenacoli per una nostra special edition.”

A chiudere l’evento il dottor Roberto Gualtieri, dirigente per oltre venti anni in uno dei pronto soccorso più conosciuti di Roma, intervenuto per discutere la questione alcol e ragazzi: “Il fenomeno dell'abuso di alcol tra i giovani sta assumendo proporzioni "preoccupanti"; le motivazioni che li spingono sono molteplici: socioeconomiche e psicologiche per citarne alcune. Di recente è stato messo a punto da uno studio europeo un pannello di interventi per arginare questo fenomeno fra le fasce più "giovani" ( a partire dagli 11 anni) , quelle più sensibili ai danni organici che l'alcol, consumato irresponsabilmente, può causare.

Nella mia lunga militanza in Pronto Soccorso – ha sottolineato Gualtieri – mi sono imbattuto frequentemente in ragazzi “sballati” per il bere: da un ventunenne che aveva trascorso il pomeriggio consumando un numero irripetibile di birre a una ragazza di 14 anni uscita dalla discoteca dove aveva consumato un pericolo mix di superalcolici e stupefacenti. Gli adulti? Era routine vedere arrivare ambulanze che li trasportavano da noi. Il cervello, il cuore, i reni e a seguire gli altri organi subiscono talora danni irreparabili condizionando, di conseguenza, il corso della vita conricadute negative in ogni ambito: personale, familiare, lavorativo, di apprendimento. La prevenzione è l'arma per far fronte a questo fenomeno. È auspicabile un percorso educativo in giovane età in ambito familiare e scolastico coordinato da tutte quelle forze virtuose che possono concorrere a questo sforzo per raggiungere l'obiettivo: bere responsabilmente.”