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IAB Forum 2017. Assange: è in arrivo una ‘fake information apocalypse’, ma la censura non è il modo per fermarla

Per Julian Assange è un grande dilemma: contro l'apocalisse delle fake news siamo certi sia meglio la censura? Intervistato da Marco Montemagno, il co-fondatore di WikiLeaks ha condiviso la sua esperienza sulla diffusione dei contenuti online e sulla tutela della privacy dei dati.

Per Julian Assange è un grande dilemma: contro l'apocalisse delle fake news
siamo certi sia meglio la censura?
Intervistato da Marco Montemagno, il co- fondatore di WikiLeaks ha condiviso la sua esperienza sulla diffusione dei contenuti online e sulla tutela della privacy dei dati.

"Le fake news? – ha esordito Assange –: ho letto proprio recentemente una citazione di Thomas
Jefferson, uno dei primi presidenti degli Stati Uniti, che si lamentava delle notizie false e auspicava la creazione di un nuovo giornale in cui le pagine fossero divise fra notizie vere e false - anche se probabilmente le prime sarebbero state vuote e le seconde piene... Sono un fenomeno tutt'altro che nuovo: al di là della nuda e cruda descrizione dei fatti, per quanto accurata, la propaganda è sempre esistita. Pensiamo alla guerra in Iraq e a come è stata trattata dai media mainstream".

Assange ha ricordato una discussione di qualche anno fa con Eric Schmidt, all'epoca Ceo di Google, su questo argomento: "Era preoccupato per tutte le persone – e le aziende – che cercavano di risalire posizioni nell'algoritmo del motore di ricerca disseminando false informazioni. Mi disse, e aveva ragione, che la risposta era nella crescente  'intelligenza' dei computer, che avrebbero imparato a riconoscere il falso dal vero. Oggi credo che questo abbia però generato un nuovo e più grande problema: perché le macchine stanno diventando talmente intelligenti da ingannare noi uomini fino al punto che non saremo più in grado di distinguere la realtà".

In questa 'fake information apocalypse' come l'ha definita Assange, sarà sempre più difficile
controllare e verificare le fonti : "Wikileaks ha investito moltissimo tempo e risorse negli strumenti
di analisi, e a oggi può vantare uno score perfetto, del 100%, nella decisione e nella pubblicazione di verità. Le cose sono molto diverse e molto più problematiche per le persone normali. Perché come dicevo prima se è vero che l'Intelligenza Artificiale può aiutarci a verificare e controllare, altrettanto vero è che ormai può produrre false informazioni".

L'esperienza delle ultime elezioni USA, ha proseguito Assange, sembra aver imposto una nuova
agenda: "Tutti dicono che 'bisogna fare qualcosa', ma ripeto: già ai tempi della guerra in Iraq la
menzogna delle armi di distruzione di massa è stata diffusa ovunque a opera di chi ci governava.
Oggi assistiamo a un'esplosione di attività popolari, che nascono dalla base. Per certi versi è
populismo, ma non credo che semplicemente silenziare queste voci - come hanno esplicitamente
dichiarato e fatto Google e Facebook durante le scorse elezioni francesi –, sia la soluzione. Perché questo significherebbe costruire un sistema di censura preventiva".


Montemagno ha quindi domandato ad Assange le ragioni per cui, a suo parere, nonostante ormai
tutti sappiano di essere sottoposti a una continua osservazione e sorveglianza, le persone
continuano ad accettare di veder invasa la propria privacy.

"Ci sono due ordini di controllo e sorveglianza – è stata la risposta –: da un lato i servizi di
intelligence e di sicurezza dei diversi paesi; dall'altro i vari Facebook, Google, Badu, e così via. E
attenzione: i secondi raccolgono molte più informazioni dei primi su ciascuno di noi. Le ragioni per cui pur essendone consapevoli accettiamo tutto ciò sono complesse: credo che alla base di questo grande dilemma ci sia stato un fraintendimento. O meglio: ci stiamo rendendo conto che finora i sistemi di intercettazione e di sorveglianza su tutto e su tutti hanno generato una mole di
informazioni incredibile su cui sono state fatte analisi molto sommarie, e che non hanno causato  se non in pochissimi casi – azioni dirette. Oggi – ha concluso Assange –, quella che sta crescendo è proprio la capacità di analisi di questi dati, e i colossi del web da questo punto sono all'avanguardia".

 

Tommaso Ridolfi