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Lele Panzeri si racconta in 'C'ero una volta - Vita di un creativo'

Sarà presentato oggi, venerdì 5 maggio, nel corso di un party ad Arluno, presso Cascina Radice, dalle ore 22, il volume edito da Lupetti, in cui il socio fondatore e direttore creativo di La Scuola di Emanuele Pirella, nonché past president Adci, ripercorre la sua vita privata e professionale.

Sarà presentato oggi, venerdì 5 maggio, nel corso di un party ad Arluno, presso Cascina Radice, dalle ore 22, il volume "C'ero una volta", sottotitolo "Vita di un creativo" di Lele Panzeri (foto in basso), edito da Lupetti,. Nel libro, il socio fondatore e direttore creativo di La Scuola di Emanuele Pirella, nonché past president Adci, ripercorre i momenti salienti della sua biografia, in quelle che lui stesso nell'introduzione definisce "sgrammaticate memorie di vita privata e professionale" che si augura "possano essere di aiuto a quei ragazzi che stanno cercando di entrare nel mondo della comunicazione".

"Gli episodi contenuti in questo racconto – spiega ancora l'autore – sono tutti più o meno veri. In alcuni casi ho dovuto semplificare, accorpare, leggermente modificare. Un paio di cose che racconto sono clamorosamente false, ma mi piacevano troppo per non raccontarle come autentiche. Un altro paio di cose che racconto come mie, sono capitate ad altri. Confesso di averle scippate allegramente, senza vergogna. Ma nel complesso ciò che ho scritto è la verità".

L'introduzione è firmata da Marco Ferri, che scrive: "'C'ero una volta' non è un libro nostalgico. Piuttosto è un abbecedario dei fondamentali del creativo, che porta le radici della sua esistenza nella creazione dei messaggi, che vive la creatività non come un mestiere separato dalla vita, ma ne contamina gli aspetti, li fonde, li sporca, per trasformarli in un messaggio capace di farsi ascoltare dall'ascoltatore più distratto del mondo: il consumatore". E dell'autore dice: "Lele Panzeri è appassionato e amaro, dolce e salato, ingenuo e caparbio, leggero e riflessivo. Non ha mai il dito puntato, il sopracciglio alzato. Come per la migliore tradizione dei romanzi di formazione, 'C'ero una volta' ha una tensione ideale e narrativa che affascina, che unisce invece che dividere lettore e scrittore".