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BC&E FESTIVAL 2021/5. Santini - Bellini (Ikea): "Il podcast e l'audio si affermano come tasselli importanti nella costruzione della brand platform. Nella pandemia grazie ai social e al potere della voce siamo rimasti in contatto con i clienti"

Al Festival del Branded Content & Entertainment di ADC Group, con Massimiliano Santini (Communication Operations Manager, IKEA Italia) e Matteo Bellini (Integrated Media Manager, IKEA Italia ) si è parlato delle opportunità che la frontiera dell’audio/podcast può offrire alla comunicazione dei brand.

Matteo Bellini, Integrated Media Manager dell'insegna, afferma che IKEA ha cercato di integrare il maggior numero possibile di mezzi nella multi channel brand platform: “L’esigenza primaria di costruire una brand platform è legata alla moltiplicazione dei mezzi che abbiamo a disposizione per costruire la relazione con l’esterno, con i consumatori in primis. Raggiungere le masse significa lavorare su segmenti per raggiungere un numero considerevole di persone attraverso un insieme di vie che vengono integrate assieme. Il podcast, e in generale le formule audio, integrano un’ulteriore via per raccontare le nostre storie di brand. C’è un’evoluzione: le nuove generazioni dei formati audio generano spostamento dal tattico allo strategico andando a supportare il processo di sviluppo di branded content, contenuti di brand che vanno a costruire la brand perception. I contenuti audio sono mezzi strategici e facciamo in modo che siano in dialogo con una progettazione più ampia e coerente di uno storytelling di brand.”

Matteo Bellini racconta della decisione di dismettere l’iconico catalogo cartaceo IKEA, per un passo verso la digitalizzazione e la sostenibilità, preferendo un approccio innovativo al podcast e alla piattaforma Clubhouse: “Con la digitalizzazione avviene un processo che porta ad iniziare a cogliere la complessità che c’è fuori con una vitalità di produzione del contenuto. Quest’anno abbiamo voluto dare corpo e voce a quelle storie che di solito rimangono invisibili. Abbiamo elaborato sei storie, ognuna con un proprio tema. Abbiamo avviato una collaborazione con alcuni nomi della narrativa italiana, a partire da una storia delle pagine del catalogo in linea con il loro immaginario e stile narrativo”.

Massimiliano Santini, Communication Operations Manager, IKEA Italia, osserva che il formato audio è un vero esempio di storytelling: “Ha la capacità di suggestionare e affabulare basti con una voce al centro della narrazione; una voce emotiva, autentica ed intima, e quest’anno c’era bisogno di un ritorno a qualcosa di più vero”. Aggiunge: “Il successo del podcast dipende dalle modalità con cui abbiamo fruito dei contenuti in quest’anno in cui abbiamo lavorato da casa, siamo stati cross-challenge, multitasking, in cui abbiamo letto, abbiamo scrollato Instagram, abbiamo corso, tutto mentre ascoltavamo i podcast”. Parlando di Clubhouse, Massimiliano Santini aggiunge che questa innovativa piattaforma ha preso ispirazione dalle big: “Ha aggiunto la dimensione della partecipazione e dell’hype, ispirandosi a Twitter, che ha accorciato i gradi di separazione con le celebrity e ripreso l’engagement di Instagram”.

 IKEA è stato uno tra i primi Brand a sperimentare Clubhouse, perseguendo l’intenzione di umanizzare il brand e portare la competenza direttamente alle persone, in un momento difficile che ha visto la chiusura totale dei negozi e, di conseguenza, la cesura di un rapporto diretto. “Abbiamo usato i social media per intensificare e ripristinare il contatto, ma con una funzione aggiuntiva di edutaintment, quindi abbiamo usato in generale i social media per connetterci con le persone. In questo processo è arrivato Clubhouse, creando una sinergia immediata e un inserimento naturale in questa dimensione relazionale. Sfruttando la logica delle rooms di Clubhouse abbiamo costruito una ‘casa’ di IKEA, aprendo un soggiorno la mattina, una cucina all’ora di pranzo e una camera da letto con bagno la sera prima di andare a dormire, ideando un’esperienza di dialogo aperto con le persone”.

A proposito dei risultati, Matteo Bellini sottolinea che in termini quantitativi, se paragonati con mezzi diversi, a primo sguardo possono sembrare risultati piccoli, ma è anche vero che per il tipo di esperienza - in relazione agli eventi fisici - è stato un successo. “Abbiamo ospitato degli eventi virtuali con molte più persone di un evento fisico, che richiede un apparato estremamente più costosoMettere 170 persone in una location fisica a livello di investimento è molto più oneroso”.

Massimiliano Santini , riferendosi al What’s Next, dichiara che il futuro dipende dall’evoluzione del social Clubhouse, che dipenderà da molti fattori: “Bisogna stare a vedere se riesce a rispondere alla sfida del successo con il piglio di un TikTok o di un Twitch o se il suo successo non resisterà a confronto con player più grandi. Rimane il fatto che una delle prospettive più interessanti di questa piattaforma è da rintracciare nei live event e nelle pubbliche relazioni, che quest’anno sono cambiate nei loro codici tradizionali. Eventi di questo tipo quest’anno sono stati radicalmente rivisti per diventare più efficienti ed inclusivi con dimensioni digitali o phygital, probabilmente le pubbliche relazioni in un futuro potrebbero anche beneficiare di un canale come quello di Clubhouse, che permette innanzitutto di raggiungere delle audience importanti e di ritrovare al suo interno tutti gli stakeholder più rilevanti, perché gli opinion leader sono su Clubhouse”.

 

Eleonora Fazio