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Bea Festival, Spadini (Havas Media Group): “La sfida, oggi, è essere rilevanti”

Il Ceo del Gruppo Havas racconta il cambiamento e l’evoluzione dei media analizzandone caratteristiche e opportunità per il mondo degli eventi. Una rivoluzione copernicana che richiede agli eventi di integrare dati e contenuti per affermarsi sempre di più come vero e proprio media.

A inaugurare i workshop del Bea Festival l’intervento #SCENARIEOPPORTUNITA’. Trend, mercati e consumatori. Cosa cambia nell’organizzazione, nelle strutture e nei modelli di business nella communication industry, come si costruisce il valore e la personalità di marca nell'attuale scenario della comunicazione e in quello in cui vivremo nel prossimo futuro. 

A parlarne portando la propria testimonianza, Stefano Spadini, CEO di Havas Media Group. “Viviamo in un’epoca di grandi e veloci cambiamenti. Un’epoca difficile, ma questi cambiamenti rappresentano anche una delle ragioni per cui noi agenzie viviamo, perché riusciamo ad accompagnare i clienti nella volontà di sfruttare il cambiamento”.

Da dove parte il cambiamento? “Esso parte dal consumatore: pensate che, a oggi, sono 3,9 i miliardi di individui connessi. Il comportamento del consumatore sta cambiando: i contenuti sono sempre più ‘snack’, hanno un rituale di consumo veloce e determinato, l’attenzione dura poco, la si guadagna in frazioni di secondo, le dinamiche sono velocissime, le ‘raccomandazioni’ e il passaparola vincono su tutto e generano un sovraccarico di informazioni”.

Per molto tempo i media hanno visto il consumatore come interlocutore passivo e placido. “Dobbiamo avere il coraggio di dircelo: per anni abbiamo trattato il consumatore come una simpatica mucca tirolese, sempre con lo stesso sguardo e lo stesso comportamento. In realtà il consumatore ora è simile a un gatto che cerca il suo contenuto, il suo momento d’affetto e decide come e dove interagire con il proprio padrone”.

Questo cambiamento nel mondo dei media ha portato una rivoluzione copernicana. Il consumatore sempre più difficile da raggiungere. “La fruizione dei media sta cambiando. I dati confermano che negli ultimi 15anni si è evoluta in modo netto rispetto ai precedenti 50 anni.

 

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