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Cannes Lions 2018. C.Rinaldi (Clear Channel Italy): “Con le start up sperimentiamo nuovi linguaggi e nuovi format per innovare l’Out Of Home”
(Cannes. Dal nostro inviato Tommaso Ridolfi) Creare e alimentare un ‘ecosistema’ capace di dare nuova linfa creativa al settore dell’Out Of Home: questo, in estrema sintesi, l’obiettivo di Clear Channel Italy che in collaborazione con StartupItalia ha invitato a Cannes nel ‘Playground’ della casa madre i fondatori delle tre migliori startup italiane che lavorano nel campo dell’advertising: Buzzoole, Buzz My Video e Beintoo (ndr: vedi le schede di ognuna a fondo pagina).
“La presenza di queste start up è il primo segnale che vogliamo dare della nostra apertura verso
nuovi linguaggi – spiega ai microfoni di ADVexpress Carlo Rinaldi (nella foto in alto), marketing and innovation director di Clear Channel Italy –. Da 9 anni Clear Channel è sponsor dei Cannes Lions, e questa è probabilmente la sede migliore per presentarci come un nuovo laboratorio di idee e di innovazione: la nostra intenzione è dar vita a un ‘ecosistema’ in cui i contenuti e le piattaforme, e soprattutto le persone che stanno dietro ad esse, possano creare nuovi format di comunicazione e nuovi modelli di interazione capaci di anticipare le scelte dei consumatori”.

(Un momento dell'incontro fra Luca Lazzari (Startupitalia), Stephan Lameire e Cadi Jones (Clear Channel International) e i fondatori delle tre startup (Buzzoole, Buzz My Video e Beintoo) invitate a Cannes da Carlo Rinaldi e Clear Channel Italy)
Da quali presupposti nasce la collaborazione con le start up selezionate?
“Dalla crescente integrazione dell’Out Of Home con tutti gli altri mezzi: perché attraverso il suo lato Digital, oggi l’Outdoor è diventato un veicolo di videocomunicazione e di generazione di contenuti e di formati molto specifici, che attraverso l’amplificazione online e social diventano virali, creando a loro volta engagement. Uno scenario, dunque, fatto di contenuti hyperlocal e creatività dinamiche il cui palinsesto è generato direttamente dai consumatori”.
Gli elementi sui quali si fonda questa nuova prospettiva del mezzo, prosegue Rinaldi, sono tre:
“Creatività, interattività e, altrettanto essenziale, misurabilità. Per questo occorre diventare
partner di piattaforme in grado di identificare gli ‘ID’ dei consumatori per creare experience
geolocalizzate attraverso contenuti mirati agli utenti presenti in uno specifico momento di fronte a
uno specifico impianto. L’aspetto più interessante è che tutto ciò si collega al ‘machine learning’,
perché soprattutto in situazioni come quelle dei centri commerciali, dove il tempo di permanenza è più elevato, le piattaforme ‘imparano’ a conoscere le audience e ci consentono di migliorare
costantemente i contenuti hyperlocal rivolte a cluster e segmenti sempre più mirati. E la misurabilità non si riferisce solo al post campagna, ma diventa un tool strategico di planning proprio grazie a questa capacità di prevedere quali contenuti mostrare, in quali momenti e a quali utenti, rendendo la comunicazione sempre più efficace”.
Nonostante la crescente targetizzazione portata dal digitale, precisa poi Rinaldi, l’Out Of Home non si trasformerà in un mezzo ‘one-to-one’ e rimarrà comunque ‘one-to-many’: “Anzi – specifica il manager di Clear Channel Italy – direi che la sua dimensione diventerà sempre più quella di un mezzo ‘one-to-you’: la ‘data collection’ riguarda infatti qualsiasi schermo e impianto, e che anche il mondo legato agli asset tradizionali da questo punto di vista è e rimane assolutamente strategico, acquisendo la specificità del mondo web grazie al mobile, per esempio per operazioni di re- targeting. Di conseguenza la creatività deve evolvere proprio prendendo in considerazione gli altri mezzi che compongono la realtà multichannel dell’Out Of Home”.
Un esempio concreto e sfidante di questa evoluzione si potrà vedere molto presto grazie a
‘Chandelier’, impianto di nuovissima generazione che Clear Channel lancerà insieme ad Aeroporti Di Roma: “Si tratta di una vera e propria ‘scultura digitale’, in cui la creatività è ‘dinamica’ nel pieno senso del termine perché ognuno dei 12 schermi che la compongono può muoversi andando a comporre 6 possibili combinazioni. Posizionata nell’area luxury ‘extra Schengen’, grazie alle sue caratteristiche premium permetterà ai brand di rivolgersi a una fascia di passeggeri estremamente qualificata. Pensare a contenuti adatti a un impianto così impressionante e ai suoi schermi movimentabili costituisce perciò da un lato una vera sfida creativa, in cui i contenuti possono essere anche user generated e per così dire ‘strabordare’ in altri mezzi, ma impone contemporaneamente un cambio di paradigma anche dal punto di vista dei modelli di planning”.
Le start up coinvolte da Clear Channel
Buzzoole (http://buzzoole.com/)
Cos’è: una piattaforma per l’influencer marketing
Come funziona: Se sei un influencer puoi usarla per capire i tuoi punti di forza, le tue debolezze,
capire quali sono gli argomenti di tendenza (anche dei tuoi competitor) e monetizzare. Se sei un
brand, puoi attingere a un parco di influencer selezionato, creare campagne automatiche o generate per consulenza, avere accesso a una reportistica ampia.
Ingrediente segreto: intelligenza artificiale per analizzare i contenuti e associare influencer giusti a brand.
Buzz My Videos (http://www.buzzmyvideos.com/it/)
Cos’è: una piattaforma per l’ottimizzazione del rendimento dei canali youtube
Come funziona: Per i creators ci sono supporto tecnico e stategico per aumentare la qualità del
prodotto e ampliare la fan base, oltre a un sostegno per la gestione delle questioni legate al
copyright. Per gli inserzionisti li aiuta ad attingere a un bacino di YouTuber selezionati e creare
campagne targettizzate.
Ingrediente segreto: internazionalizzazione, fondato da YouTuber.
Beeintoo (http://www.beintoo.com/it/)
Cos’è: una piattaforma per il marketing mobile
Come funziona: Raccoglie informazioni su posizione e attività dei clienti mobile, grazie ad accordi
specifici con telco e altri soggetti. Trasforma queste informazioni nella possibilità di creare campagne mirate a punto vendita fisico, con una misurazione di efficacia delle campagne online che vengonoconvertite in store in presenze: le campagne possono essere triggerate da location o
comportamento, a seconda delle richieste dell’investitore.
Ingrediente segreto: geo-behavioural data.