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E-commerce Summit/2: Start up e commercio elettronico: ci sono ancora opportunità, soprattutto nel btb, ma bisogna essere differenti
L’e-commerce, essendo un settore in forte sviluppo, viene guardato con forte interesse anche dai giovani che vogliono avviare un’attività imprenditoriale. Sono molte le start-up nate in quest’ambito, come hanno raccontato i rappresentanti dei più importanti incubatori sul palco dell’E-commerce Summit, andato in scena il 31 ottobre a Milano (leggi news).
“L’e-commerce è un settore sul quale Digital Magics ha puntato molto – ha dichiarato Alberto Fioravanti, fondatore e presidente esecutivo di Digital Magics - . Abbiamo provato diverse strade, soprattutto in ambito fashion, food e design. Il vantaggio dell’e-commerce è che si tratta di un tema facile da capire anche per i privati che vogliono investire nelle nuove imprese”.
“A mio parere in ambito e-commerce non ci sono più così tante opportunità da cogliere come in passato – ha sottolineato Timothy O’Connell, H-Farm Partner & Accelerator Director di H-Farm - . Il segreto è puntare su qualcosa che possa davvero risolvere un problema, perché solo così si può avere successo. Secondo me le maggiori opportunità da cogliere risiedono attualmente nella fornitura di servizi di e-commerce nel mondo btb”.
D’accordo anche Stefano Mainetti, Ceo di Polihub Innovation Distric & Startup Accelerator. “Noi lavoriamo sempre nell’ottica di portare i giovani alla consapevolezza della complessità della sfida – ha spiegato il manager -. In effetti nel btb si nota un gap di competenze da colmare, quindi potrebbe essere una buona strada da intraprendere. In generale, bisogna proporre qualcosa di davvero differenziante. Per le startup nate da idee davvero innovative c’è ancora la possibilità di attirare l’interesse delle aziende”.
“Nanabianca ha deciso di investire in due ambiti: e-commerce vero e proprio e servizi per l’e-commerce – ha affermato Roberto Fumarola, ecommerce specialist Nanabianca -. Food, fashion e design sono anche secondo noi i settori in cui ci sono più possibilità di sviluppo in Italia. Un altro aspetto fondamentale da tenere presente è il fatto che le aziende, per differenziarsi, hanno bisogno di competenze e formare questi nuovi profili dovrebbe essere una priorità anche per le Istituzioni".
Serena Piazzi