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Assemblea UPA/4. Fabris (CSA): "Benessere, voglia di aggregazione, inclusione e sostenibilità sono i valori percepiti come cardini della società. Nell'informazione si ricerca autorevolezza delle testate come baluardo contro le fake news"

La sociologa, intervenuta alla conferenza di UPA 2021, tenutasi presso il Teatro Strehler a Milano il 7 luglio, traccia la mappa delle pulsioni e valori presenti e circolanti nella società. Viene disegnato un quadro composto da spinte valoriali legate alla salute condivisa, progettualità a favore della tutela ambientale, anche nelle piccole azioni, l'esigenza di avere punti saldi e affidabili nei mezzi di diffusione delle notizie, che riescano a dare una percezione "fisica" della loro qualità, contribuendo al bisogno di rafforzamento delle identità e appartenenze.

Monica Fabris, Direttore scientifico del CSA, è stata coinvolta nella tavola rotonda durante la conferenza di UPA 2021, svoltasi nella ricercata scenografia del Teatro Strehler a Milano, per dare uno spaccato degli attuali slanci presenti nella società e la percezione in essa dell'informazione.

Dalle parole della sociologa, emerge come siamo passati da un momento dell’interno (lo stare in casa) per affacciarci ora, all’esterno, portando in questa uscita tutto quello che abbiamo vissuto ed elaborato durante le restrizioni sociali, in termini di progettualità e rapporti; portandolo all'esterno affinché venga “agito”, realizzato. Nella nuova normalità troveremo altre persone che vorranno stare bene: il benessere, inteso come salute olistica, è il valore più presente, oggi, nella comunità.

Nella società viaggia l'esigenza di ricercare la “pienezza del benessere”, come lo testimoniano la ripresa dei consumi, sia nella categoria del lusso, ma non solo: basti vedere la voglia di creatività condivisa, suggerita dall'impennata di acquisto di strumenti musicali.

Ma il benessere non possiamo ricercarlo da soli, e vogliamo che sia duraturo. Servirà quindi, nella nuova normalità, armonia, perché troveremo altre persone che staranno ricercando la stessa cosa ma non nello stesso modo, e dovremo quindi trovare un ordine, orchestrare questo desiderio, “armonizzandoci”. Servirà anche una giuda, per non costruirlo casualmente, attuando i valori comuni oggi sentiti, avvertiti forse come mai prima, quali: natura, salute, equilibrio, inclusione sociale. Una convergenza comune che dovrà diventare azione comunitaria.

La crisi pandemica ha fatto emergere una nuova, forse rinnovata, percezione dell'informazione, composta dalla necessità di un contatto diretto con quello che sta succedendo, il bisogno di autorevolezza delle testate come baluardo contro le fake news.

Il lock down ha determinato una proliferazione di nuovi format. Sono rinate le newsletter, hanno preso slancio e mercato i podcast, che sono quasi delle dimensioni corporali; un altro tema ricercato nella fruizione delle informazioni. Si ricercano solidità, di forma e verità.

Continua nelle persone il bisogno d'informarsi, atto che caratterizza i contemporaneo. Si ricerca anche gratificazione nell'informazione, perché consolida il senso del sé aggregando la socializzazione, rafforzando le identità e le appartenenze, in linea con le manifesta voglia, bisogno, di mettere in connessione gruppi di individui diversi per appartenenza, ma omogenei come destino, declinato in chiave societaria: l'informazione come base per la crescita.

Con la crisi Covid-19, si è palesata la spinta di ognuno della personalizzazione di sé attraverso i social network, divenendo il digitale una nuova frontiera della relazione sociale, non solo fisica ma mediata dai canali digitali; dinamica che deve convivere con la coesione sociale reale per essere aggregante, creare occasioni di rapporti fisici, e azioni concrete.

 

Davide Riva