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IAB Forum 2020. Sostenibilità e buona politica le parole chiave di domani

Pireli, Telepass e Mercedes Benz hanno portato la propria esperienza nella tavola rotonda sulla mobilità sostenibile, mentre Ferruccio De Bortoli e il filosofo Luciano Floridi hanno dialogato di buona politica, impatto della pandemia ed errori commessi in questo contesto dai governanti.

Durante la prima mattina dello Iab forum 2020, martedì 10 novembre, si è parlato anche di mobilità sostenibile durante una tavola rotonda coordinata da Gionata Tedeschi, head of strategy Octo Telematics, che ha visto intervenire Gabriele Benedetto, CEO Telepass, Radek Jelinek, Presidente e CEO Mercedes-Benz Italia e Piero Misani, SVP R&D and Cyber Pirelli.

“Il pneumatico sta subendo una grande evoluzione, diventando una fonte preziosa fonte di informazione – ha dichiarato Piero Misani di Pirelli -. Stiamo lavorando alla sensorizzazione del pneumatico, che potrà comunicare con la vettura. Un altro asse per il futuro è la sostenibilità ambientale, fronte sul quale stiamo lavorando  con materiali vicino al mondo naturale”.

“L’auto sta diventando una cassa di dati, simile a quello che è oggi lo smartphone -ha aggiunto Radek Jelinek, Presidente e CEO Mercedes-Benz Italia -. Mercedes ha deciso di diventare azienda tech che sa lavorare con i dati, sviluppando in proprio il sistema multimediale, come la nuova interfaccia di intelligenza artificiale Mercedes MBUX. Questa è l’era dei dati, se non impariamo a usarli il futuro sarà difficile”.

Gabriele Benedetto ha poi spiegato come Telepass abbia negli anni distrutto le barriere connesse alla mobilità, e come l’Italia debba imparare dall’estero quelle digitali.

Le parole chiave dell’azienda del futuro? Per Piero Misani (Pirelli) saranno “integrazione, nella collaborazione con le case automobilistiche, velocità e competenze, che contraddistinguono l’identità della nostra azienda”.

Per Radek Jelinek tecnologicamente Mercedes Benz Italia è a buonissimo punto sul fronte della guida autonoma, ma il problema dell’Italia rimane l’arretratezza del parco macchine rispetto agli altri paesi europei. “E poi per una guida autonoma efficiente ed efficace bisogna avere una comunicazione potente con il 5G”.

    
debortoli floridi

  

Luciano Floridi: “Con la pandemia inizia il 2000"

Dalla mobilità sostenibile è seguito poi l’ormai annuale dialogo fra il giornalista e Presidente Advisory Board IAB Italia Ferruccio De Bortoli e il filosofo  Luciano Floridi, Ph.D., Oxford Internet Institute and Digital Ethics Lab, University of Oxford, and The Alan Turing Institute.

La buona politica? “Deve essere competente e disinteressata a se stessa, avendo a cuore l’interesse di chi la riceve. E poi deve essere lungimirante, che pensa cioè che il futuro non solo paga ma vota. Mentre oggi le nuove generazioni pagano ancora gli errori delle politiche precedenti”.

“Che cosa abbiamo sbagliato nella gestone della pandemia?”

“In Europa, non solo in Italia, gli errori chiari fin da subito sono stati la disorganizzazione e l’arroganza (la greca hybris). La prima non permette di mettere a sistema le risorse che si hanno, la seconda porta a pensare che si sta facendo un buon lavoro. Insieme sono letali”.

“Che cosa ha fatto capire la pandemia al filosofo?”

“Che siamo entrati solo oggi nel 2000, e che i primi anni del millennio erano solo una coda del ‘900. Ciò è evidente anche nel progetto europeo, che fino a prima della pandemia era ancora novecentesco, e solo con essa si è capito che esso è un progetto di solidarietà e rilancio verso il futuro.

“Lei – filosofo agnostico - è stato chiamato a commentare l’enciclica del papa. Cosa ha da dire in merito?”

“Mi ha colpito molto quanto essa sia basata sul tempo e sull’importanza di dare il proprio tempo agli altri. In inglese l’espressione ‘prendere del tempo’ si dice ‘make time’:  importante quindi fare dle tempo per gli altri”.

“Nel ‘900 si scarificava la vita per la libertà oggi contrario, ma quanto si può limitare la libertà delle persone per la salute pubblica?”

“Si deve farlo in modo consensuale, trattando la società come civile e matura a cui si chiede di interagire da pari a pari, non imponendo dall’alt, come invece è successo. Facendo così, la società reagisce male.

“Quale parola detesta di più del lessico contemporaneo? E quale ama di più?”

“Quello che odio di più è ‘complessità’, troppo usata e male. Quella che invece mi piace di più è solidarietà, di cui ci sarà sempre più bisogno”.

 

Ilaria Myr