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IAB Forum 2020. Il prossimo futuro di brand, agenzie e media sarà all'insegna della connettività e dell'innovazione

Per i brand la sfida di domani è fare una 'disruption costruttiva', mentre per i media è prima di tutto la sopravvivenza di un'informazione di qualità, in un mondo diventato il regno delle fake news. Mentre le agenzie e i broadcaster guardano sempre di più allo sviluppo di contenuti innovativi grazie alla connettività.

Un viaggio nel prossimo futuro nella industry dei brand, dei digital e dei media è stata la sessione della seconda giornata dello Iab Forum 2020 dedicata al prossimo futuro coordinata da Constantine Kamaras, Co-Founder & Chairman Emeritus IAB Europe (nella foto a destra in alto), che ha visto intervenire quattro esponenti di questo settore.

Il punto di vista del brand è stato esposto da Taide Guajardo, Brand Vice President Europe (nella foto in alto a sinistra), Procter & Gamble, che ha parlato della necessità, In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, di portare avanti una ‘disruption costruttiva’. “Questa crea valore e crescita e deve passare per cinque aspetti – ha spiegato -. Innanzitutto scegliere dei partner media che rispettino l’uguaglianza di genere, razziale ed etnica. Inoltre, bisogna cercare di rappresentare tutti i tipi di persone, con particolare attenzione alle disabilità (ad esempio in alcuni spot abbiamo introdotto la spiegazione vocale per non vedenti). Poi, è necessario utilizzare piattaforme cross canali per comunicare e raccogliere dati. L’Innovazione di prodotto è un must, così come sviluppare dei contenuti e delle iniziative che ‘facciano del bene’”.

Molto interessante anche l’intervento di Bertrand Giè, Managing Director, News Publishing Division Le Figaro (nella foto in basso a destra), gruppo editoriale più vecchio in Francia, che ha saputo negli anni reinventarsi trasformandosi in un gruppo media diversificato e digitalizzato.

“La prima sfida che un gruppo di informazione deve affrontare oggi è la sopravvivenza – ha spiegato -.Viviamo un’epoca paradossale in cui ci son o sempre più contenuti accessibili ovunque, ma sempre meno giornalisti, professionisti del mestiere. Molti giornali hanno chiuso (2000 solo negli Usa) e i contenuti, scritti ormai da chiunque, sono sempre di più veicolati tramite i social network. La conseguenza è che viviamo nel regno delle fake news, mentre un’informazione indipendente è il pilastro della democrazia”.

Una seconda sfida è una continua trasformazione, sia dal punto di vista tecnologico che di business model, che deve evolversi.

“Bisogna poi sempre innovare, acquisendo nuove competenze e nuovi linguaggi, imparando da un lato a comunicare attraverso i social e dall’altro continuando a offrire long form journalism, che in un’epoca di bombardamento mediatico sono sempre più richieste dalle persone. E poi utilizzare strumenti come i video, i podcast e le newsletter”.

Infine, è fondamentale trovare un business model che permetta la sopravvivenza. “La pubblicità oggi non basta – ha spiegato -, anche perché abbiamo a che fare con il monopolio del Gafa (Google, Apple, facebook, Amazon). In Francia abbiamo da poco introdotto una tassa sui Giganti del web (3% sul fatturato delle società tecnologiche con ricavi superiore ai 750 milioni di euro a livello globale e 25 milioni nel Paese, ndr). Abbiamo introdotto gli abbonamenti alle notizie, ma ancora non sono sufficienti. Lanciamo quindi un appello agli inserzionisti, perché ci aiutino insieme a difendere la democrazia attraverso un’informazione libera”.

Del futuro delle agenzie ha parlato Christina Lundari, General Manager Verizon Media Italy (nella foto in alto al centro) che ha incentrato il suo intervento sull’importanza della connettività in un mondo in cui i consumatori richiedono sempre più servizi e contenuti.

“La connettività cambia drasticamente i contenuti che possono essere veicolati – ha spiegato -, in cui fisico e virtuale si possono fondere, creando esperienze uniche”. Dal canto suo Verizon, leader nel 5G negli Usa, vanta a Londra un 5G studio Lab che consente proprio di realizzare esperienze phygital.

Infine, il punto di vista della televisione, portato da Davide Tesoro-Tess, Executive Vice President Advertising, Partnerships & Distribution SKY Italia (nella foto in basso a sinistra) che ha lanciato a giugno la banda larga.
“Non vediamo una dicotomia fra tv e broadband – ha spiegato -. Noi sviluppiamo contenuti per lo più lineari e li aggreghiamo in esperienze, in un mondo in cui la frammentazione di contenuti confonde le persone. Dietro la fruizione di questi sta per forza la connettività. Semplicità e flessibilità le parole chiave per essere più vicini ai clienti”.

 

Ilaria Myr