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Space Available in WOBI/Nicolas Negroponte: “La Connettività dovrebbe diventare un Diritto Umano“

Nella sua rubrica, Pasquale Diaferia, direttamente dal World Business Forum di Milano, racconta l'intervento di Nicholas Negroponte, Cofondatore del MIT Media Lab. "Il futuro della tecnologia, in particolare del settore pubblico, è l'obbligatorio passaggio alla regolazione dell'accesso alla rete ed all'informazione. Solo così si potrà garantire che non ci siano le divisioni e le limitazioni per popoli, classi sociali o fasce di età. L'accesso, la Connettività dovrebbe essere garantita come uno dei più importanti Diritti Civili.”

Era il 1994, e Nini Briglia, all'epoca direttore di Panorama, organizzò un meraviglioso convegno sul web, il primo in Italia.

Apparve Nicholas Negroponte (leggi news), all'epoca direttore del Media Lab dell'MIT di Boston. Raccontò a 500 selezionati italiani (io ero tra quelli, uno dei 40 under40 più influenti del momento, bei tempi) le meraviglie del futuro mondo digitale.

Pochi giorni prima il Cavaliere si era lanciato in politica con un videomessaggio trasmesso a reti unificate da tutti i TG.

Nel 2017, il mondo è totalmente cambiato, Al Wobi di Milano, ecco che a parlare di futuro digitale passa Nicholas Negroponte, Nel frattempo, dopo il successo elettorale in Sicilia, il Cavaliere ha appena diffuso un video dove, in piedi sulla stessa mattonella, sorride e pontifica.

Non è cambiato nulla, quindi, in 23 anni di digitale? In effetti il Cavaliere ha più capelli che nel 1994.

Fuori dalla circolarità dei due eventi, il ritorno del guru americano a Milano certifica che ancora molto è da fare. Dopo la quarta rivoluzione industriale, in realtà pochi se ne sono accorti, c'è bisogno di un nuovo equilibrio tra mondo naturale e mondo artificiale, quello del futuro digitale. Anche perché il tema, quest'anno al WOBI, è Humanification. Non casuale, visto il disorientamento degli umani che ancora non sanno ancora cosa fare dell'intelligenza artificiale.

Negroponte affascina la platea, raccontando come, e la sua storia lo testimonia, si influenzi e dia forma al futuro: “Io non seguo i Business Models: io li creo.”

Da ricordare a quelli che fanno solo i BenchMark, e mai i FutureMarks

Dopo numerosi passaggi dedicati al biotech ed alla formazione ("Imparare ad imparare, attraverso la programmazione, crea una forma mentale che oggi gli umani non hanno ancora, come genere”), il finale della sua visionaria relazione è davvero rivoluzionario.

Il futuro della tecnologia, in particolare del settore pubblico, è l'obbligatorio passaggio alla regolazione dell'accesso alla rete ed all'informazione. Solo così si potrà garantire che non ci siano le divisioni e le limitazioni per popoli, classi sociali o fasce di età. “L'accesso, la Connettività dovrebbe essere garantita come uno dei più importanti Diritti Civili.”

Come dire, esattamente come il Cibo e l'Istruzione, va creato un organismo sovranazionale, come il World Food Programme, che operi in questa direzione, al di là degli interessi delle compagnie private di telecomunicazione, e  degli interessi nazionali. Alla faccia dei sovranismi e dei ritorni al cortile e all'orticello, che sembrano caratterizzare le ultime tendenze elettorali nel mondo occidentale.

Insomma, con una continuità assoluta con la storia che vi ho raccontato all'inizio, il saggio Nicholas continua a parlare di Futuro, provando a prevederlo, anzi ad influenzarlo. Noi, invece, continuiamo a galleggiare nel nostro Passato.

Qualcosa bisognerà pur fare, per non rimanere troppo indietro.

 

Pasquale Diaferia (twitter @pipiccola)