Media
6° Wireless & Media Summit: "Nell'integrazione la salvezza della carta stampata"
Obiettivo puntato sui media questa mattina presso la sede del Sole 24 Ore, nell'ambito della 'due giorni' del 6° Wireless & Media Summit. A discutere di integrazione tecnologica, nuovi device, evoluzione dei contenuti e blogosfera si sono avvicendati Paolo Barberis, presidente e fondatore Dada, Salvatore Carrubba, direttore strategie editoriali Il sole 24 Ore, Mauro Lepore, vice presidente Disney Publishing, Eduardo Montefusco, presidente Radio Dimensione Suono, Giancarlo Santalmassi, direttore Radio 24, Mauro Lupi, presidente Ad Maiora, Layla Pavone, managing director Isobar Italia e presidente Iab Italia, Paolo Valdemarin, co-fondatore Evectors Software e Sergio Veneziani, executive vice president Edelman.
Carrubba: "Anche la pubblicità responsabile del livello di qualità,
innovatività e integrazione dei mezzi"
"I giornali - ha spiegato il direttore strategie editoriali Il sole 24 Ore - sono un mezzo al centro del dibattito sulla rivoluzione dei media. Sebbene ci sia chi già oggi scommette sulla morte della carta stampata, indicando il 2010-2013 come la data possibile della pubblicazione dell'ultimo quotidiano, alcuni indicatori sembrano smentire questa lugubre ipotesi. Negli ultimi cinque anni la circolazione dei quotidiani nel mondo è aumentata del 5,5%, con 450 milioni di copie stampate ogni giorno. Secondo altri sondaggi, inoltre, internet non starebbe danneggiando la stampa, ponendosi piuttosto come possibile integrazione.
La reciprocità tra i mezzi, dunque, piuttosto che l'eliminazione, non è esclusa. L'integrazione tra quotidiani e internet, inoltre, soddisfa e stimola la crescita di domanda di informazione degli utenti, e fa in modo che non venga meno l'abitudine alla lettura, oltre che della scrittura, con riferimento alla nascita e diffusione dei blog. La carta stampata, dunque, non ha necessariamente il destino segnato. Anche la pubblicità, in questo senso, ha una grossa responsabilità, e deve agire in modo da favorire la ricerca di qualità e innovazione da parte degli editori, nell'ambito di una integrazione tra mezzi".
Barberis: "Lettori in crescita sommando stampa+internet"
"Anche dal punto di vista di un operatore specializzato nel campo del web, l'evoluzione dei media procede verso l'integrazione. I lettori dei quotidiani in Italia stanno calando sensibilmente, ha spiegato Barberis, passando dai 7,5 milioni del 1989 ai circa 5 milioni di oggi. E' vero anche, però, che i lettori di una 'notizia' nel frattempo sono aumentati, perchè ai cinque milioni dei quotidiani si aggiungono i cinque milioni di internauti. La somma dei lettori, dunque, tocca quota 10 milioni, che rappresenta una crescita rispetto al dato del 1989.
Detto, questo, è innegabile che la stampa, oggi, per non perdere terreno, deve mettere in atto un vero processo di evoluzione, cambiando 'forma mentis' e liberandosi da un innato tradizionalismo. Si pensi ad esempio, che per i quotidiani oggi, il massimo dell'innovazione è rappresentato dal 'full color' ".
Lepore: "Quando un prodotto esce contemporaneamente su tutti i media, vince sempre"
"In un contesto di grande cambiamento il segreto è mettersi dalla parte del produttore di contenuti, come ha spiegato Lepore, e non occuparsi più della distribuzione, per cui sono necessarie altre competenze. Un contenuto, in questo modo, potenzialmente può andare su tutti i mezzi del mondo. In Disney, quindi, ci si occupa di properties, e non di 'scatole'. Detto questo, quando un prodotto esce contemporaneamente su tutti i media, vince sempre. Limitarsi alla distribuzione su una o poche piattaforme rappresenta una sorta di autolimitazione.
Se è vero che elaborazione dell'idea creativa deve avvenire in maniera centralizzata, la sua declinazione e diffusione deve essere localizzata e multicanale. Questo, a differenza da quanto si crede generalmente, non crea autocannibalizzazione, né tra media, né tra prodotti. In Disney, andiamo a testa bassa ovunque si intraveda uno spiraglio.
Montefusco: "L'ibridazione tra radio, internet e mobile è
realtà"
"La radio – ha esordito il presidente Radio Dimensione Suono – doveva essere morta 40 anni fa, con l'arrivo della televisione. Invece oggi è in crescita, grazie anche alla sua capacità di evoluzione. Oggi, interattività e multimedialità modificano le modalità di fruizione di questo mezzo. L'ibridazione tra radio, internet e mobile, per esempio è già realtà. Gli editori, dunque, devono essere sensibili al cambiamento, se non addirittura precursori. La radio, per sua natura, è un media mobile, e questo forse l'ha aiutata nella sua metamorfosi vincente. Il nostro obiettivo, a questo punto, è creare un filo conduttore tra noi e ascoltatori, creando community, realtà oggi alla base di qualsiasi strategia editoriale.
Santalmassi: "La stampa? Sparirà per costi di carta e
spedizione"
"La stampa sparirà – ha affermato il direttore Radio 24 – per una semplice ragione. La carta e la distribuzione hanno oggi costi enormi, e rappresentano una spesa che qualsiasi editore non vede l'ora di eliminare. La radio, invece, è un 'ultra media', trasversale a tutti gli altri, che ha un grosso vantaggio, ovvero il fatto di occupare un solo 'senso' e dunque permettere al proprio pubblico di fare altro mentre ascolta.
Nel contesto mediatico attuale, ad ogni modo, è giusto dire che oggi mezzo rappresenta il tassello di un sistema, ed è altrettanto vero che un prodotto, quando satura tutti i media, vince di sicuro. Questo è vero anche quando si parla di un 'prodotto politico', come dimostra la storia recente del nostro paese. Dal punto di vista degli editori, farà Bingo quello che finalmente capirà cosa vuol dire multimedialità, e la metterà al centro del proprio sistema.
Blogosfera: "Una rete di piccoli media fa un grande media"
Nella seconda parte della mattinata durante la
tavola rotonda a cui hanno partecipato Mauro
Lupi,
Layla Pavone (nella foto), Paolo Valdemarin
e Sergio Veneziani
si è parlato di come i network sociali possano
contribuire all'informazione, e come devono essere considerati dal punto di
vista della comunicazione d'impresa.
Il blog è un piccolo media, ma, a differenza del broadcasting che è verticale, si inserisce in una rete orizzontale di altre realtà 'simili', creando così un grande mezzo, anche dal punto di vista numerico. Questo rappresenta la nascita di una nuova forma di comunicazione, e quindi di marketing? Secondo Veneziani, chiunque si occupa di comunicazione non può ignorare la blogosfera, considerando anche il fatto che anche il singolo blog non rappresenta necessariamente una 'micro relta', vedi Beppe Grillo ad esempio. Per ora, però, il fenomeno, e il relativo fatturato, non è quantificabile.
Per Layla Pavone dal punto di vista pubblicitario, il blog è un fenomeno emblematico del totale cambiamento del ruolo dei consumatori, passati da ricettori passivi di comunicazione a emittenti attivi. A livello numerico, ad ogni modo, oggi continua a dominare la comunicazione verticale. Se è vero che i lettori di quotidiani al mondo sono 450 milioni, gli unique visitors di internet sono 1 miliardo e mezzo.
La dimensione del fenomeno, però, non è ancora stata apprezzata dagli operatori del settore, considerando il fatto che, se va bene, nel 2007 il web otterrà solo il 6% del mercato pubblicitario. L'inadeguatezza del dato è accentuata anche considerando il fatto che internet, è un mezzo le cui performance sono misurabili con una precisione del 95%, a fronte di altri mezzi per cui il Roi, più che un calcolo, è sempre stato un 'modo di dire'.
Matteo Vitali