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A.Preta (ITMedia Consulting): “I servizi VOD a pagamento (SVOD e TVOD) crescono del +8%, ma cambiano i modelli di business e cresce il supporto della pubblicità (AVOD). Lo sport avrà un ruolo centrale nel futuro dello streaming”

Il mercato europeo ha raggiunto i 35 mld di euro e crescerà ogni anno del +9% da qui al 2028. Secondo il XXI Rapporto “VOD in Europe 2025- 2028: the power of sport ”, realizzato da ITMedia Consulting e in uscita oggi 8 luglio, i prossimi anni segneranno un punto di svolta per l’industria dello streaming video, tra nuovi e più audaci modelli di business, integrazione strategica dei contenuti sportivi e crescente personalizzazione dell’esperienza utente.

Dopo due anni di rallentamento, il mercato europeo mostra chiari segnali di ripresa: nel corso dell’ultimo anno l’industria del Video On Demand (VOD) ha registrato cambiamenti significativi, con l’introduzione regolare di nuovi modelli tariffari ibridi supportati dalla pubblicità e l’ingresso sempre più massiccio delle grandi piattaforme nello Sport. Questi elementi, secondo ITMedia Consulting, si consolideranno e costituiranno i principali driver di crescita per i prossimi anni.

I servizi a pagamento (SVOD – Subscription – e TVOD - Transaction) raggiungeranno la fase di piena maturità e nei prossimi tre anni segneranno una sostanziale stagnazione nelle offerte di film e serie: sarà dunque proprio lo sport a consentire una crescita del mercato complessivo prossima al +8%.
I servizi streaming finanziati dalla pubblicità (AVOD) contribuiranno ancor più di quelli a pagamento alla crescita del settore, con tassi ampiamente in doppia cifra, anche se non riusciranno negli anni a sostituirsi allo SVOD come componente distruttiva nella pubblicità, dominata dai servizi online video delle video sharing platforms (YouTube) e dai social video (TikTok, Facebook, ecc.).

 

Lo sport come motore dell’innovazione
Lo sport, dunque, avrà un ruolo centrale, come motore del cambiamento e dell'innovazione. Mentre l'industria dell'intrattenimento diventa un ecosistema sempre più fragile, il business dello sport diventa un aspetto di maggior valore del suo portafoglio di offerta. Per i broadcaster lo sport è un modo per differenziarsi dai rivali. Gli streamer, in particolare le grandi piattaforme globali, hanno inizialmente esitato a entrare per concentrarsi sull’offerta di serie e film. Ora, però, hanno messo da parte le loro remore e stanno investendo sempre più nell’offerta di eventi dal vivo.

Lo streaming non rappresenta però solo una nuova modalità di distribuzione, ma ha introdotto un cambiamento strutturale nelle aspettative del pubblico, che non si accontenta più di un unico flusso lineare: richiede un accesso completo e multidimensionale all’esperienza sportiva. I miliardi di minuti di contenuti fruiti confermano un livello di engagement crescente e costante.

Europa: ricavi totali a quota 35 miliardi
Come risultato di tutto ciò, ITMedia Consulting stima che i ricavi totali del settore VOD in Europa occidentale aumenteranno fino a raggiungere i 35 miliardi di euro nel 2028, a un tasso medio annuo del +9%. La crescita dei ricavi pay dello SVOD sarà molto superiore a quella del TVOD, ampliando le distanze tra i due modelli di business. Ma saranno i servizi finanziati dalla pubblicità, l’AVOD (che includono i ricavi pubblicitari dei servizi ibridi SVOD e freemium) che registreranno il maggiore incremento in termini di quota di mercato, passando dal 25% del 2025 al 30% nel 2028.

“Da una parte stiamo assistendo a una maturità del mercato VOD, dall'altra a un'evoluzione delle abitudini di consumo – osserva il fondatore e amministratore unico di ITMedia Consulting –. Ci sono meno famiglie disposte ad abbonarsi a più servizi di streaming video, e questo indica una fase di saturazione o di razionalizzazione degli abbonamenti da parte degli utenti. Inoltre, le nuove abitudini di consumo, fra social network e videogiochi, sono passate dai giovani alla popolazione nel suo complesso e queste piattaforme stanno diventando un'alternativa ai servizi VOD più tradizionali. Ecco il motivo dei cambi di strategia
delle grandi piattaforme”.

 

Un futuro frammentato
In buona sostanza, il report di quest’anno evidenzia una trasformazione significativa nel panorama audiovisivo globale a favore dello streaming: modelli supportati da pubblicità più audaci e innovativi, l’integrazione dei contenuti sportivi in diretta e un impegno costante nella produzione di contenuti premium stanno riscrivendo le regole del comportamento dei consumatori.
In prospettiva, sostiene dunque il rapporto, questi indicatori indicano che siamo all'inizio, e non alla fine, dell'era dello streaming: un passaggio intermedio verso una terza ondata di frammentazione in cui lo streaming video sta cambiando pelle, cercando nuovi modi per catturare l'attenzione di un pubblico che cerca continuamente nuove modalità di fruizione in un mondo molto sempre più complesso, fatto di ecosistemi interconnessi e interdipendenti.