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Auditel: i dati delle satellitari rimangono aggregati
E' l'aprile del 2005 quando, in seguito ad un'istanza cautelare avviata da Sitcom per abuso di posizione dominante e turbativa di mercato, il giudice della prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano Filippo Lamanna ordina ad Auditel di 'astenersi dal pubblicare o comunque diffondere dati disaggregati sulle tv satellitari', fino a quando non sarà conclusa l'indagine avviata dal Garante delle Comunicazioni, riguardante 'la corretteza e l'adeguatezza' dei metodi di rilevamento dell'audience satellitare in Italia.
A gennaio di quest'anno evidentemente lo stato dei fatti cotinua a non soddisfare il gruppo presieduto da Valter La Tona, e Sitcom presentata all'Antitrust una denuncia formale, volta a sollecitare la verifica di come Auditel abusi della sua posizione dominante con rilevazioni vantaggiose per la tv analogica, a svantaggio degli operatori satellitari. L'iniziativa suscita un aspro dibattito, al quale partecipano anche esponenti del mondo della politica. In questa occasione, il presidente dell'Autorità Garante per le Comunicazioni Corrado Calabrò afferma che la questione della riforma di Auditel sarà affrontata a metà febbraio.
Febbario 2006: contattati da ADVexpress, il direttore generale Auditel Walter
Pancini e il
direttore generale della concessionaria Dad
difendono le proprie posizioni.
Pancini: "Noi siamo pronti, aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso"
Direttore Pancini, dopo le polemiche di gennaio e l'impegno assunto da AgCom, ha qualche novità da comunicarci?
"La data di metà febbraio indicata da Calabrò in realtà trae in inganno. L'aggiornamento delle tecniche di rilevazione di Auditel è costante. Noi siamo pronti da tempo a pubblicare dati specifici sulle emittenti satellitari".
"Il problema – ha continuato Pancini – è che dobbiamo adempiere all'ordinanza emessa dal tribunale. Non ci resta, dunque, che rispettare i tempi della giustizia. La prossima udienza sarà a metà maggio, prima di allora il tribunale non può prendere alcuna decisione e le carte rimangono ferme, sempre che l'AgCom, in cui confidiamo e con cui siamo in continuo contatto, non si pronunci prima, magari a fine mese".
Dal suo punto di vista, dunque, le critiche alla metodologia della ricerca condotta da Auditel sono infondate?
"La nostra posizione, su questo tema, è chiara ed esaustiva: l'ipotesi che la metodologia di ricerca condotta da Auditel non sia tecnologicamente adeguata è assolutamente falsa. Le tecnologie utilizzate da Auditel con grosso zelo sia per quanto riguarda la tv digitale che terrestre sono tra le più avanzate al mondo, e ci permettono oggi di pubblicare un'ampia serie di dati specifici".
"La bontà della nostra rilevazione – continua Pancini -, è confermata dal fatto che ben dieci editori satellitari indipendenti desiderano pubblicare le loro rilevazioni, ritenendo di essere danneggiati da questa situazione di black out. Anche la leggenda della distanza tra il numero effettivo degli abbonati Sky e quello fornito da Auditel è falsa e smentita dagli utlimi dati, in cui le due cifre sono praticamente identiche".
"Ribadisco che se domani il presidente dell'Autority decidesse di sbloccare la pubblicazione dei dati, noi saremmo pronti. Ma la questione è più complicata, essendoci una causa di merito in corso avviata da La Tona (presidente di Sitcom ndr)".
Dopo la denuncia di Sitcom, in Auditel è cambiato qualcosa?
"A gennaio la ricerca base è passata da Agb, che la gestiva da 20 anni, ad Ipsos . Al passaggio è coinciso un ampiamento del campione da 20 a 30 mila casi, estrapolando i nominativi non più dagli elenchi telefonici, ma dalle liste elettorali. Ad Agb rimane la gestione dei meter".
"Queste iniziative – continua Pancini - confermano la nostra disponibilità ad accogliere e attuare suggerimenti validi. Le volontà di consulenti come Istat e Autority, infatti, sono già state realizzate".
Come risponde alle accuse di dipendenza di Auditel dal duopolio televisivo?
"Quella del dominio del mezzo televisivo su Auditel è un'altra falsa credenza. Se proprio vogliamo individuare un soggetto dominante in Auditel, questo soggetto è l'Upa, un'istituzione che, per proprio interesse, esige dati rigorosi e veritieri. A conferma di questa tesi si considerino, per esempio, le posizioni di Giulio Malgara, che è presdiente Auditel e presidente Upa, e di Giovanna Maggioni, direttore centrale di Upa e coordinatrice del comitato tecnico Auditel".
"Io stesso – ha aggiunto Pancini - sono stato scelto da Malgara. Il timone di Auditel, dunque, è in mano ad Upa, attraverso tre persone di garanzia".
La Tona: "La ricerca Auditel favorisce il duopolio Rai-Mediaset"
Ferma e chiara, a proposito della questione Auditel, rimane la posizione di
Sitcom, che ritiene
del tutto insoddisfatte le proprie
richieste dopo 10 mesi dal ricorso al tribunale, e due mesi dalla denuncia
presentata all'antitrust. Questo, secondo quanto emerge dalle affermazione
rilasciate ad ADVexpress da Luciano La Tona, direttore generale
di Dad, concesionaria del gruppo.
Direttore La Tona, le vostre proteste formali hanno sortito qualche effetto?
"Purtroppo no, per quanto riguarda Auditel la situazione è in stallo".
Quali sono, in sintesi, gli obiettivi delle vostre iniziative?
"L'obiettivo a cui miriamo è quello di realizzare un servizio di rilevazione degli ascolti che risponda alle esigenze del mercato, e non a quelle del duopolio Rai-Mediaset, che ha un grosso potere all'interno di Auditel".
Quali sono, dunque, i problemi da affrontare?
"Sono diversi. Innanzitutto le metodologia della rilevazione. Si pensi, ad esempio, che Auditel effettua la rilevazione degli ascolti sui nuclei familiari, escludendo di fatto i single. Ora, considerando la composizione della società italiana attuale, è chiaro che tale aspetto assume un ruolo non marginale. Non si può ipotizzare a priori, se si vogliono ottenere dati attendibili, che nessuna persona single guardi la tv".
"A ciò si aggiunga che nonostante nostre continue richieste, non abbiamo mai avuto accesso ai metodi di rilevazione. In sostanza, quindi, non ci è dato sapere con precisione con quali strumenti e le metodologie la ricerca venga effettivamente condotta".
"Un altro problema sostanziale – conclude La Tona - è la mancanza di un'autority che supervisioni la rilevazione. Allo stato attuale dei fatti, sono i protagonisti del mondo della televisione a controllare se stessi, ed è chiaro che una situazione del genere non risponde a necessità di chiarezza e imparzialità. Ma fino al 10 aprile, sicuramente, non cambierà nulla".
Matteo Vitali