Media

Caracciolo acquisisce il 33% di Libèration

Il presidente onorario del Gruppo l'Espresso ha deciso di partecipare al piano di rilancio del quotidiano sottoscrivendo a titolo personale azioni per cinque milioni di euro e diventando così il secondo socio del quotidiano. Primo azionista resta Edouard de Rothschild con il 38,7% e un investimento di 5,8 milioni di euro.

Dopo un 2006 che ha visto una perdita di 12 milioni di euro e l'avviamento, nel mese di ottobre, di una procedure di salvaguardia che ha consentito di congelare i debiti e bloccare i creditori, per il quotidiano francese Libèration si profila una rinascita: una rinascita che, in gran parte, parla italiano.

E' stato infatti progettato un piano di rilancio del giornale che prevede una nuova compagine azionaria e un investimento di 15 milioni di euro, frutto del contributo di un gruppo di imprenditori tra cui Carlo Caracciolo (nella foto), co-fondatore di 'Repubblica' e presidente onorario del Gruppo Edotoriale l'Espresso, che ha deciso di sottoscrivere a titolo personale azioni per cinque milioni di euro, diventando così il secondo socio del quotidiano con il 33%. Primo azionista resta Edouard de Rothschild con il 38,7% e un investimento di 5,8 milioni di euro.

Caracciolo, però, non è l'unico italiano coinvolto nell'operazione: insieme a lui, infatti, c'è Carlo Perrone, proprietario del Secolo XIX, che è entrato a far parte di un gruppo di investitori (tra cui Pierre Bergè, ex socio di Yves Saint Laurent, Andrè Rousselet, imprenditore e fondatore di Canal Plus e il saggista Bernard Henri Lèvy) che detinene l'8 per cento delle azioni. Parteciperanno all'operazione anche i vecchi azionisti: Pathè (10%), il gruppo editoriale che pubblica 'La Libre Belgique' (8%) e Suez (2%).   

Il giornale, quindi, viene trasformato in una società per azioni, dotata di un consiglio di sorveglianza e di un direttorio. La ricapitalizzazione è stata annunciata dopo l'approvazione dello statuto da parte dei dipendenti del quotidiano, che hanno rinunciato al diritto di veto sulle decisioni più importanti (come la nomina del presidente- direttore generale) e si sono impegnati a sottoscrivere una parte simbolica dell'aumento di capitale (attorno ai 100.000 euro) di cui detenevano finora il 18.4%. Il quotidiano, comunque, sopprimerà 76 posti di lavoro su 276.

Come si legge su ' La Repubblica', il sindacato nazionale dei giornalisti (Snj) e la Cfdt  hanno dichiarato che "l'arrivo di Caracciolo permette di intravedere un'uscita dalla crisi e di controbilanciare il peso di Edouard de Rothschild". La redazione, infatti, non ha mai visto di buon occhio il finanziere francese, che prima dell'estate aveva licenziato Serge July, fondatore del giornale. Il nuovo direttore è Laurent Joffrin .