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Il mercato pubblicitario sulla stampa in calo nel primo semestre 2025: segno negativo per quotidiani e periodici. Dati dell'Osservatorio Stampa FCP Gennaio-Giugno 2025

Nei primi sei mesi dell'anno il fatturato pubblicitario della stampa registra un calo complessivo del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. I quotidiani segnano una diminuzione del 5,5%, con un lieve aumento solo per la pubblicità commerciale nazionale (+0,5%), mentre crolla quella legale (-40%). Anche i periodici sono in flessione (-8%), con i settimanali particolarmente colpiti (-12,5%). Il settore conferma così le difficoltà strutturali in un mercato sempre più orientato verso i canali digitali.

Nel primo semestre del 2025 il settore della stampa continua a mostrare segnali di difficoltà sul fronte della raccolta pubblicitaria. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Stampa FCP, il confronto con il medesimo periodo del 2024 evidenzia un calo complessivo del fatturato pubblicitario pari al -6,2%, a conferma delle sfide strutturali che il comparto continua ad affrontare.

I quotidiani, pur rappresentando ancora un canale rilevante per la comunicazione commerciale, hanno registrato un decremento del fatturato del -5,5%. All’interno di questo segmento, si osservano tuttavia dinamiche differenti: la componente della pubblicità commerciale nazionale è l’unica in crescita, con un lieve incremento dello 0,5%, segno che alcune aziende continuano a investire nella visibilità su scala nazionale.

Diversa la situazione per la pubblicità commerciale locale, che arretra del 5,9%, riflettendo probabilmente le difficoltà di spesa delle realtà imprenditoriali più piccole e territoriali. Particolarmente rilevante è il crollo della pubblicità legale, che segna una flessione drastica del 40%, mentre la pubblicità finanziaria cala dell’8,6% e quella classified registra un -4,2%.

Non va meglio per i periodici, che nel loro complesso evidenziano una flessione dell’8% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Tra le varie periodicità, i settimanali risultano i più colpiti, con una contrazione significativa del 12,5%, seguiti dalle pubblicazioni con altre periodicità, che perdono l’11,4%. Tengono meglio i mensili, che limitano il calo al 3,3%, a dimostrazione di una parziale tenuta di questo formato, probabilmente legata alla maggiore propensione alla lettura di contenuti approfonditi e di nicchia.

Il quadro delineato dai dati dell’Osservatorio suggerisce quindi un primo semestre all’insegna della contrazione per la pubblicità sulla stampa, un segnale che conferma le criticità del mezzo tradizionale in un contesto sempre più orientato verso il digitale e la multicanalità.