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Publitalia archivia i primi sei mesi del 2025 con raccolta pubblicitaria nel nostro Paese a +2,1%. Sala: "Cresciamo più del mercato. Con la tv a +1,5% siamo tornati ai livelli del 2014"
A latere della conferenza stampa, che ha visto protagonista l’amministratore delegato del Gruppo Mediaset Pier Silvio Berlusconi, il Presidente e AD di Publitalia e MFE Advertising, Stefano Sala, ha approfondito l’andamento della raccolta pubblicitaria in Italia e in Spagna.
Nel nostro paese, afferma, “l’andamento è senz’altro positivo. Nel primo semestre ’25 il totale del Gruppo fa registrare un +2,1% sul +7,15 del primo semestre del ’24. Quindi sul totale mercato cresciamo dello 0,5% di quota”.
Il 2,1% è costituito dalla crescita dell’1,5% della televisione, a fronte di una crescita di quota dello 0,4%. “Da notare che l’1,5% della tv ci riporta ai dati del 2014 – afferma Sala -. Un dato non da poco”.
Le radio performano con un +8,17%, ossia tre punti al di sopra della media di mercato; il digitale fa registrare un +0,8% a fronte di un mercato che è in negativo nei primi sei mesi; e un +16/17% del Digital Out of Home che, in generale, è un mercato flat o negativo.
Per quanto riguarda le previsioni relative alla tv sul totale 2025 Sala sottolinea la crescita della CTV che secondo Nielsen nel 2025 farà registrare un +20% a fronte dello 0,6% della tv lineare. Questo porta la televisione a ‘girare’, mediamente, tra l’1,5 e il 2%. Ovviamente, chi l’anno scorso ha avuto gli eventi sportivi, Rai, Discovery e Sky, chiuderà in negativo. “La cosa interessante è che noi siamo positivi, oltre che sulla parte CTV, a doppia cifra, anche sulla tv lineare dove Nielsen, per il totale mercato, stima una contrazione dello 0,6%”.
Per quanto riguarda i settori merceologici l’auto tiene ed è tornata ai livelli pre-covid. Insieme all’auto tengono il largo consumo e il pharma mentre le telco son un po’ in difficoltà”.
Tra i successi fatti registrare sul fronte degli ascolti e della raccolta pubblicitaria c’è sicuramente il Mondiale per Club. Senza volere scendere nei dettagli Stefano Sala commenta come l’evento sia stato visto dalla metà degli italiani. “L’acquisizione, per la prima volta, dei diritti è stata una bellissima operazione che abbiamo fatto in Italia e in Spagna”.
Per quanto riguarda il mercato spagnolo non sono tutte rose e fiori. “Il consumo televisivo sta calando del 5% e la tv, nel complesso, fa meno 8/9%”.
Da rimarcare che per quanto riguarda gli ascolti il peso delle piattaforme in Spagna è di circa il 18% mentre in Italia è del 6%. Questo si può spiegare anche grazie al fatto che in Italia la qualità della tv è qualitativamente superiore a quella spagnola. La pubblicità digitale invece va bene con un +5% e compensa parzialmente la diminuzione. "Dobbiamo forse allargare più l’offerta come abbiamo fatto in Italia con mezzi nuovi e allargare la copertura" conclude Sala.