

Magazine e20
e20 n.120. Chrysalis: innovare attraverso ascolto, pianificazione e precisione
La storia di Chrysalis inizia nel 1988, dopo un’esperienza decennale come casa di produzione per gli eventi corporate.
“Venivamo dalle presentazioni su lucido e dalle multivisioni con centinaia di diapositive - racconta a e20 Mauro Pedrazzini, president & creative director -; dalle convention Ibm con le coreografie di Franco Miseria e una giovanissima Lorella Cuccarini, gli show comici di Beppe Grillo e molto altro ancora. Queste esperienze ‘sul campo’ ci hanno plasmato, formato e convinto della capacità di poter diventare una realtà tangibile nel mondo degli eventi”.
Così nasce Chrysalis, agenzia specializzata nella comunicazione, organizzazione e spettacolarizzazione di convention, meeting, lanci di prodotto, congressi, roadshow, sfilate di moda, serate di gala, teambuilding, fiere, ecc.
È stata adottata come immagine la crisalide, perché è simbolo di metamorfosi, di trasformazione e rinnovamento. Grazie al know-how acquisito è stata supportata e valorizzata la comunicazione di clienti in tutto il mondo.
“A Tenerife - racconta Pedrazzini -, nel 2004, abbiamo fatto ballare l’Haka ai partecipanti e fatto camminare sul fuoco un gruppo di area manager; a Il Cairo, nel 2001, abbiamo ricostruito la facciata di un tempio egiziano; a Marrakech, nel 2000, abbiamo aperto l’evento con un libro gigante sfogliato da danzatori, e concluso con esibizioni aeree dello studio Festi. Nel 2014 siamo diventati Chrysalis Communication e, con l’obiettivo di offrire soluzioni sempre più complete e strutturate, abbiamo creato anche la divisione di logistica. La comunicazione è cambiata, siamo sempre più connessi, più ‘live’, anche in modalità virtuale e digitale”.
Come vi posizionate rispetto alle nuove tecnologie?
Il digitale fa parte dei nostri progetti ed eventi da tempo, ma il Covid ci ha portato ad evolverci verso gli eventi virtuali. Abbiamo trasportato così i protagonisti dei nostri meeting e convention in ambientazioni sorprendenti, con contenuti interattivi e ingaggianti e spettacolarizzazioni tipo show televisivo e videogame. Il nostro approccio verso le nuove tecnologie è proprio questo: conoscerle, farle nostre e farne degli strumenti di innovazione e originalità per i nostri eventi, così come facciamo per l’AI.
Il team è formato per l’utilizzo di tool di intelligenza artificiale, che rappresenta per noi un ulteriore strumento nella fase di brainstorming e di realizzazione creativa, ma anche un modo di rendere gli ospiti dei nostri eventi partecipi attraverso i loro originalissimi ‘prompt’.
Un altro tema che vi sta molto a cuore è quello della sostenibilità. Come lo affrontate e interpretate?
La sostenibilità è ormai imprescindibile nei brief di progetto, ma siamo noi in primis (ogni singola persona del team) a cercare di sensibilizzare concretamente i clienti, facendo proposte realizzabili e di valore. Come agenzia abbiamo rinunciato da tempo alla produzione massiva di materiali grafici, anzi proponiamo principalmente materiali digitali o QR Code (trasmessi su schermi e ledwall).
Ricerchiamo location più facilmente raggiungibili e che abbiano già uno standard e una policy di sostenibilità aziendale chiari e in alcuni casi già certificati; in questo senso anche noi di Chrysalis ci stiamo muovendo per adeguarci a tutte le normative, attraverso il nostro partner certificato Up2You, con cui in primis proponiamo ai clienti lo studio di compensazione della CO2 prodotta per l’evento, i consigli per migliorarne la sostenibilità e, ultimo ma non per importanza, il contributo a progetti ambientali e sociali in tutto il mondo.
Quali programmi avete per il futuro?
L’obiettivo più importante per noi è portare avanti la nostra filosofia di lavoro. Per noi contano le idee, le persone e i rapporti, interni al team e con clienti, partner e fornitori. Vogliamo continuare a curare ogni dettaglio dei nostri eventi e a promuovere logiche di ascolto e collaborazione, prima ancora del profitto. E poi, puntiamo a circondarci di ancora più collaboratori che condividano questa filosofia e che siano sempre più competenti nella gestione del lavoro. Devono sentirsi in primis imprenditori di loro stessi, così da muoverci insieme verso un unico grande obiettivo condiviso.
Marina Bellantoni