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Casta Diva Group: il nuovo piano industriale 2023-2025 vede i ricavi a oltre 100 milioni. L'obiettivo è creare 'un campione nazionale' della live communication da 200-300 milioni di fatturato, che possa competere con le maggiori realtà europee
Il Consiglio di Amministrazione di Casta Diva Group, società quotata su EGM Italia attiva a livello internazionale nel settore della comunicazione, riunitosi in data 3 aprile 2023 sotto la presidenza di Andrea de Micheli (foto), ha approvato il nuovo piano industriale 2023-2025 (IN ALLEGATO), rispetto a quello approvato in data 9 novembre 2022.
Piano Industriale 2023-2025. Nel confronto tra i risultati del 2021 e quelli consolidati - ma non ancora audited - del 2022, la Società ha aumentato il Valore della Produzione del 179%, da € 29,7m a € 82,8m; l’Ebitda del 300%, da € 1,5m a € 6,0m; la PFN del 269%, da un indebitamento di € 1,6m a una cassa di € 2,7m. I valori assoluti di questi parametri sono tra 2 e 7 volte più alti di quelli del 2019, prima della crisi innescata dal Covid (VdP € 36,8m, Ebitda € 0,8m, PFN indebitamento di € 1,6m). Si precisa che i dati del 2022 unaudited sono da considerarsi preconsuntivi, in quanto non sono stati ancora esaminati dalla società di revisione ed il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato non è stato ancora approvato.
A completamento della panoramica su quanto è successo alla società tra il 2021 e il 2022, si segnala anche che il prezzo dell’azione nell’anno 2022 è aumentato del 99%, da € 0,346 a € 0,688, a fronte di un calo del listino EGM del 19%.
Il Piano 2023-2025 prevede a fine 2025 un target di € 105,1 milioni di Valore della Produzione, € 11,1 milioni di Ebitda adjusted (Ebitda margin 10,5%), € 9 milioni di Ebit adjusted, € -4,5 milioni di Posizione Finanziaria Netta (Cassa).
Di seguito i pilastri strategici che hanno consentito questa crescita e sui quali è basata quella prevista per il futuro triennio: aggregare il mercato della Live Communication in Italia; semplificare la struttura aziendale, digitalizzarne i processi, ridurne i costi; rendere sostenibili le attività e raggiungere ambiziosi obiettivi ESG; espandere la diversificazione dell’offerta e il reach internazionale attraverso l’M&A, in entrambi i segmenti dell’attività; monitorare e integrare le novità tecnologiche; valorizzare il titolo azionario; remunerare l’azionariato.
A fronte di una frammentazione del mercato di riferimento, Casta Diva può aggregarlo grazie alle sue caratteristiche uniche: forte diversificazione dell’offerta, ampio reach internazionale e agevole accesso al mercato dei capitali. L’obiettivo è creare un campione nazionale, da € 200-300 milioni di fatturato, che possa competere con le maggiori realtà europee.
Il Piano prevede che il Gruppo si muova in due direzioni diverse ma complementari: da un lato, il consolidamento del proprio core business con l’aumento della numerica dei top client e l’ampliamento dei volumi derivanti da quelli storici, dall’altro, l’espansione verso segmenti del mercato complementari e mediante specializzazione verticale per industry. I numeri del Piano, prudenzialmente, non comprendono eventuali contributi significativi dovuti alle acquisizioni, che sono comunque un possibile driver di ulteriore miglioramento del Piano.
Nell’arco del Piano è prevista la distribuzione di dividendi per una cifra non inferiore a Euro 3 milioni.
I principali punti del Piano Industriale 2023-2025 sono i seguenti: si prevede un Valore della Produzione che nel 2023 raggiunge un valore di € 87,2 milioni per poi crescere progressivamente fino a € 105,3 milioni nel 2025, portando l’EBITDA Adjusted da € 6,7 milioni a € 11,1 milioni e, in percentuale sui ricavi, da 7,7% nell’esercizio 2023 a 10,5% nell’esercizio 2025. La posizione finanziaria netta, già cash positive nel 2022 per € 2,7 milioni cresce fino ad € 4,5 milioni di cassa nel 2025.
Il metodo utilizzato nella preparazione del Piano Industriale 2023-2025 è basato su una verifica delle stime di ogni singola legal entity in termini di potenziale commerciale delle commesse nel tempo e della relativa redditività. Dalla definizione aggregata delle componenti economiche si è giunti poi al dato consolidato, mediante eliminazione delle partite intercompany.