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I dieci anni di MenCompany: crescita al 30% e successi ‘out of brief’

Presidio dei territori reali e virtuali, propositività e capacità di anticipare le richieste dei clienti: un mix che ha sortito una crescita di fatturato a due cifre negli ultimi quattro anni. MenCompany, parte del gruppo Aegis Media, cresce strutturandosi in sei unit ed è oggi un benchmark internazionale nell'area unconventional.
Dieci anni. MenCompany ha festeggiato stamattina a Milano, presso l’Istituto dei Ciechi, questo importante traguardo. L’agenzia, fondata nel 2002 e acquisita dal gruppo Aegis Media, ha comunicato alla stampa successi e obiettivi futuri.

malegori.JPGGuidata da Nicola Corricelli, MenCompany ha fatto registrare, negli ultimi quattro anni, una crescita del 30% circa e ha chiuso il 2011 con un fatturato “più vicino alla decina di milioni di euro che alle unità”, come ha specificato Giulio Malegori (nella foto a sinistra), presidente e ceo Aegis Media Italia.
Risultati che premiano la vocazione all’innovazione, intesa come “miglioramento di un sistema già esistente, con l’obiettivo di offrire al mercato alternative valide di comunicazione, ma soprattutto di anticipare la domanda delle aziende con intellectual property nostre”, ha spiegato Corricelli.
E in merito a quest’ultimo punto, l’amministratore delegato dell’agenzia ha specificato che “il 50% dei progetti chiusi sono ‘out of brief’, ovvero idee e progetti proposti da MenCompany al di fuori di qualsiasi gara, consultazione o richiesta”.
Il Tram di Luce Coca-Cola ne è un classico esempio. “Quel progetto è nato in MenCompany ed è stato presentato a Coca-Cola, che l’ha subito sposato. Ciò dimostra che l’approccio delle agenzie deve essere molto meno tattico e più strategico”.

corricelli.jpgForte della sua crescita, MenCompany oggi si amplia e si struttura in sei unit che si occuperanno di: indoor events, outdoor events, business to government projects, big projects, social projects & welfare, Pos e retail. All’esame, infine, la possibilità di integrare una struttura di logistica, la quale si rivelerebbe un asset utile, e vincente, per affrontare la prossima sfida di Expo 2015. “Se non possiedi una realtà capace di agire sul web, sulla logistica e sulle relazioni locali e con il territorio - ha spiegato Corricelli (nella foto sopra) -, non puoi certo partecipare a una gara per Expo. Expo 2015 è un grande evento, una finestra alla quale ci affacciamo partecipando ai diversi bandi di assegnazione”.

L’appartenenza al gruppo internazionale, inoltre, ha un significato specifico in un momento in cui la comunicazione guarda all’experiential marketing e all’unconventional come promettenti aree di business. “La vera novità sta nell’integrazione tra territorio, web e media classici - ha specificato Malegori. In quest’ottica, acquista senso la presenza di MenCompany in Aegis Media”. I risultati, del resto, sono già arrivati. “Il 30% del volume d’affari di Aegis Media Italia non deriva dai media tradizionali - ha aggiunto Malegori -. Grazie a MenCompany, siamo un benchmark a livello internazionale nell’area unconventional; per questo ci hanno chiesto di guidare il processo di armonizzazione europea”.
“L’appartenenza al Gruppo - ha aggiunto Corricelli - consente un continuo confronto con l’universo digitale, il quale, a sua volta, apre a un’interpretazione in chiave moderna del classico schema consumatore-territorio-touchpoint. L’evento non può più prescindere dal web e nessun progetto può fare a meno dell’interazione con il consumatore”.

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(Tram di Luce Coca-Cola)

L’integrazione, però, presenta uno scenario fatto di luci e ombre. Il problema, ad esempio, si pone nel momento in cui si cerca una definizione e un riconoscimento delle diverse specializzazioni. “La domanda delle aziende cambia velocemente: le richieste sono sempre più complete e ricche, ma spesso confuse - ha dichiarato Corricelli -. Non esiste più la logica del chi fa cosa”.

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(L'orto di iOn Peugeot per Milano)

La confusione è dunque nei player, ma anche , e forse di conseguenza, nelle aziende. “L’experiential marketing è l’attività meno definita -ha confermato Malegori -: tutti cercano di presidiare questo territorio e molte aziende sono nella fase di ricerca e di sperimentazione”. “Come MenCompany - ha aggiunto Corricelli -, ci troviamo spesso in gara con realtà di ogni tipo: dalle agenzie di pubblicità ai fornitori di truck. Strutture che a volte presentano idee molto ‘wow’, ma del tutto inattuabili. Alla lunga, questo rischia di compromettere la fiducia delle aziende nell’eventistica, causando un danno per tutto il settore. La nostra identità va difesa”.

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(Ing Direct 'Accendi il Futuro')

MenCompany dunque, come molte altre agenzie di eventi, chiede a gran voce che si faccia chiarezza, una volta per tutte, perché troppo spesso, ancora, le aziende sono disposte a dare valore alla creatività delle agenzie di comunicazione classica, mentre faticano ad attribuire il doveroso riconoscimento alle agenzie di eventi. “Un esempio - ha concluso Corricelli - è il ‘Tram di Luce’. Per quel progetto, Jwt ha vinto un Leone a Cannes e questo perché, ci è stato confermato dall’azienda, Jwt è l’agenzia di riferimento del marchio a livello internazionale. Ma il Tram di Luce è un progetto concepito e ideato da MenCompany”.
Un esempio su cui vale davvero la pena riflettere.

Chiara Pozzoli