Premi
Cannes 2016. Gli USA sono i più premiati. L'Italia scende al 27° posto con 8 Leoni vinti da Publicis (7) e S&S (1)
Padroni indiscussi da anni del Festival Internazionale della Creatività di Cannes, gli Stati Uniti, con 49 metalli in più rispetto all'anno scorso e un totale di 330. Seguono Regno Unito con 131 e il Brasile con 81. Magro bottino per l'Italia, che con 8 leoni (2 in meno del 2015) scende al 27° posto nello scenario mondiale, perdendo una posizione rispetto al 2015. Tra le migliori performance, la Thailandia e la Nuova Zelanda.
Il Festival Internazionale della Creatività ha calato il sipario sulla sua 63esima edizione con più di 13.500 delegati provenienti da 90 Paesi e oltre 43.000 iscrizioni, in crescita del +7% sul 2015, di cui 739 le italiane.
Troppo poche, forse, per riuscire a sperare in un ricco medagliere, che quest'anno si è fermato a quota 8 Leoni, due meno rispetto ai 10 del 2015 e più che dimezzati se si pensa alla ormai lontana performance del 2013 dei 19 metalli (leggi news su ADVexpress.it) o ai 18 del 2012 con tanto di Grand Prix (leggi news su ADVexpress.it).
All'Italia manca qualcosa per emergere a Cannes, e non è la creatività. Di questo ne è convinto Vicky Gitto, intervenuto ai nostri microfoni (guarda l'intervista video su ADVexpressTv) in occasione del Festival, che ne adduce la causa in una mancanza di comunione di intenti tra agenzie e aziende, che permetta a queste ultime di approcciare logiche di comunicazione non convenzionali al pari delle case di successo globale che a Cannes fanno incetta di premi.
Un po' come ha avuto il coraggio di fare Heineken con Publicis e 'The Dilemma' (guarda il video). Questa, infatti, la campagna che ha conquistato 5 degli 8 metalli vinti quest'anno dall'Italia: un Leone d'argento in Promo&Activation (leggi news su ADVexpress.it), un oro e un argento in PR (leggi news su ADVexpress.it), un Bronzo in Outdoor (leggi news su ADVexpress.it) e un Oro nel Media (leggi news su ADVexpress.it).
All'Italia manca qualcosa per emergere a Cannes, e non è la creatività. Di questo ne è convinto Vicky Gitto, intervenuto ai nostri microfoni (guarda l'intervista video su ADVexpressTv) in occasione del Festival, che ne adduce la causa in una mancanza di comunione di intenti tra agenzie e aziende, che permetta a queste ultime di approcciare logiche di comunicazione non convenzionali al pari delle case di successo globale che a Cannes fanno incetta di premi.
Un po' come ha avuto il coraggio di fare Heineken con Publicis e 'The Dilemma' (guarda il video). Questa, infatti, la campagna che ha conquistato 5 degli 8 metalli vinti quest'anno dall'Italia: un Leone d'argento in Promo&Activation (leggi news su ADVexpress.it), un oro e un argento in PR (leggi news su ADVexpress.it), un Bronzo in Outdoor (leggi news su ADVexpress.it) e un Oro nel Media (leggi news su ADVexpress.it).
Exploit di cui Heineken è già stata protagonista a Cannes con la campagna 'Are you still with us?' firmata JWT/RMG Connect, che le valse ben 10 leoni nel 2010.
Considerando anche il bronzo vinto da 'Dacia Family Project' nella sezione Promo&Activation (leggi news su ADVexpress.it) e il bronzo nel Media al progetto 'Business Booster' per Renault Italia (leggi news su ADVexpress.it), entrambi a firma Publicis Italia, sale così a 7 il totale Leoni nel paniere della sigla.
Considerando anche il bronzo vinto da 'Dacia Family Project' nella sezione Promo&Activation (leggi news su ADVexpress.it) e il bronzo nel Media al progetto 'Business Booster' per Renault Italia (leggi news su ADVexpress.it), entrambi a firma Publicis Italia, sale così a 7 il totale Leoni nel paniere della sigla.
A questi si aggiunge il Bronzo assegnato in Promo&Activation alla campagna 'Carrefour Baby Night' di S&S per Carrefour (leggi news su ADVexpress.it), che porta a quota 8 i premi conquistati quest'anno dal nostro Paese al Festival (guarda il Medagliere 2016 dell'Italia)
Un risultato che, pur differendo di solo due Leoni rispetto allo scorso anno e con due ori, non vanta lo stesso interessante numero di aziende italiane premiate in occasione dell'edizione 2013.
Un risultato che, pur differendo di solo due Leoni rispetto allo scorso anno e con due ori, non vanta lo stesso interessante numero di aziende italiane premiate in occasione dell'edizione 2013.
Lo ricordiamo, furono 7 a brillare a Cannes: Heineken, Coordown, Fastweb, Fiorucci Food, Fastweb, Durex, Quercus Books. Diciannove leoni per sette aziende di cui una non profit. Solo quattro, invece, i brand italiani vincitrici al Festival quest'anno: Heineken, Dacia, Renault e Carrefour.
Una performance, quella del 2016, che fa scendere l'Italia di una posizione nel ranking globale dei paesi premiati ai Cannes Lions, passando dalla 26esima dello scorso anno all'attuale 27esima in una classifica perennemente dominata dagli USA con 330 Leoni conquistati quest'anno e un distacco di due volte e mezzo dalla seconda clasificata, UK (131).
Una performance, quella del 2016, che fa scendere l'Italia di una posizione nel ranking globale dei paesi premiati ai Cannes Lions, passando dalla 26esima dello scorso anno all'attuale 27esima in una classifica perennemente dominata dagli USA con 330 Leoni conquistati quest'anno e un distacco di due volte e mezzo dalla seconda clasificata, UK (131).
Sul terzo gradino del podio troviamo un'altra grande conferma di Cannes: il Brasile con 81 leoni. Questo il podio dei tradizionali Cannes Lions.
Analizzando il resto del ranking globale dei Cannes Lions di quest'anno, tra le migliori performance la Thailandia che balza dalla 27esima posizione del 2015 al 14° posto con 21 leoni rispetto ai 9 della scorsa edizione (+12) e la Nuova Zelanda che con oltre il doppio dei metalli (54 verso i 20 scorsi) sale dalla 12esima alla sesta posizione.
Analizzando il resto del ranking globale dei Cannes Lions di quest'anno, tra le migliori performance la Thailandia che balza dalla 27esima posizione del 2015 al 14° posto con 21 leoni rispetto ai 9 della scorsa edizione (+12) e la Nuova Zelanda che con oltre il doppio dei metalli (54 verso i 20 scorsi) sale dalla 12esima alla sesta posizione.
Degni di nota anche i risultati di Australia e Corea del Sud che si posizionano rispettivamente 23° e 25° guadagnando 11 e 13 posizioni.
Subito a ruota del podio troviamo la Germania sale al 4° posto sostituendo la Francia che scende al 7°, con una perdita di 29 leoni anno su anno.
Tra i paesi con la maggiore perdita troviamo il Canada che scende dall'ottava posizione del 2015 con 35 leoni alla attuale 21esima frutto dei 10 vinti quest'anno. Ma anche la Corea del Sud non ha brillato per vittorie passando dalla 25esima posizione alla 45esima, con 1 solo metallo quest'anno verso i 10 dello scorso.
Magro infine, come già detto in apertura, il bottino dell'Italia che torna a casa con molti spunti su cui riflettere. E chissà che sulla scia dell'ennesimo segnale d'allarme sullo stato di salute della comunicazione nel nostro Paese, le aziende tricolore non si decidano ad osare maggiormente permettendo anche all'Italia di produrre ed iscrivere molti più lavori degni di competere nell'arena internazionale del Festival più importante della communication industry. E i risultati non tarderanno ad arrivare.
Maria Ferrucci
Subito a ruota del podio troviamo la Germania sale al 4° posto sostituendo la Francia che scende al 7°, con una perdita di 29 leoni anno su anno.
Tra i paesi con la maggiore perdita troviamo il Canada che scende dall'ottava posizione del 2015 con 35 leoni alla attuale 21esima frutto dei 10 vinti quest'anno. Ma anche la Corea del Sud non ha brillato per vittorie passando dalla 25esima posizione alla 45esima, con 1 solo metallo quest'anno verso i 10 dello scorso.
Magro infine, come già detto in apertura, il bottino dell'Italia che torna a casa con molti spunti su cui riflettere. E chissà che sulla scia dell'ennesimo segnale d'allarme sullo stato di salute della comunicazione nel nostro Paese, le aziende tricolore non si decidano ad osare maggiormente permettendo anche all'Italia di produrre ed iscrivere molti più lavori degni di competere nell'arena internazionale del Festival più importante della communication industry. E i risultati non tarderanno ad arrivare.
Maria Ferrucci