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David Zard, addio al leggendario organizzatore di eventi musicali. Portò in Italia i grandi del rock. Fu ospite al Bea Festival 2015
È morto David Zard. Il leggendario organizzatore di eventi musicali e produttore discografico si è spento a Roma all’età di 75 anni. Zard è stato protagonista della scena musicale e teatrale italiana per oltre quaranta anni. Fu il primo a portare i concerti negli stadi del nostro Paese. Giusto per dare un'idea, nel corso della sua carriera organizzò, tra gli altri, i concerti italiani di Cat Stevens, Elton John, Tina Turner, Lou Reed, Frank Zappa, Rolling Stones, Madonna, Genesis, Michael Jackson, Bob Dylan.
Noi di ADC Group abbiamo avuto l’onore di averlo ospite al Bea - Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication del 2015: tenne una affollatissima lectio magistralis e, nel corso della cerimonia di premiazione del Bea Italia, venne insignito del Premio alla Carriera.
“Ho studiato fino alla terza media - raccontò Zard al Bea -. A Tripoli, in epoca post fascista, l’antisemitismo rimbombava ancora nei cuori della gente e noi emarginati non venivamo invitati alle feste. Allora decisi di organizzarle io, eventi dove tutte le etnie erano ben volute. Mi facevo prestare i dischi - bellissimi - dai militari della base americana e me li facevo inviare dall’Italia. Dalle feste a casa passai alle feste della scuola. Erano i miei primi eventi. Un giorno mi venne in mente di organizzare Piccola Sanremo: registrai con il mio Geloso le canzoni del Festival alla radio e le feci cantare nei locali di Tripoli a giovani italiani, maltesi, greci, ebrei. Ebbe un successo strepitoso”.
“Zard - ha commentato Salvatore Sagone, presidente ADC Group - ha regalato soprattutto alla generazione di noi cinquantenni il sogno di poter assistere ai concerti delle più grandi rockstar internazionali: qualunque nome pensiate, sappiate che lui l’ha portato in Italia. Lui ha aperto le porte al mondo, tutti gli altri hanno soltanto seguito il suo esempio”.
“Zard venne al Bea - continua Sagone -, fece un intervento strepitoso raccontando il suo rapporto con la musica da quando lui, ebreo adolescente a Tripoli, escluso dagli eventi mondani di quell’epoca post-fascista, era costretto organizzarsi le feste per conto suo, con grandissimo successo. Un percorso iniziato in salita che lo avrebbe portato a essere quello che è stato e a quello che sarà attraverso il lavoro del figlio che ne sta ricalcando le orme”.
“Non fissatevi punti d’arrivo, guardate sempre l’orizzonte” disse Zard al Bea. Ricevette una standing ovation non solo perché lui era David Zard, ma perché riuscì a entusiasmare tutti i presenti parlando di onestà, sogni, passioni ed emozioni.
Per concludere, vi proponiamo la video intervista - attualissima - realizzata da Maria Ferrucci nel corso del Bea Festival 2015 e il post pubblicato su Facebook in queste ore da Salvatore Sagone.
Mario Garaffa