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Clonwerk firma le cinque ‘giostre’ multimediali di Fico Eataly World

Creatività, tecnologia ed emozione: Clonwerk e il partner Limiteazero trasformano il grande parco dell’agroalimentare in uno spettacolare percorso immersivo, attraverso i mondi della biodiversità italiana, per regalare un’indimenticabile esperienza di edutainment interattivo, tra conoscenza e divertimento.

Insieme al partner Limiteazero, Clonwerk (clicca qui per accedere alla Directory e leggere la scheda) firma, come main contractor, i cinque padiglioni multimediali di FICO Eataly World, l'innovativo parco agroalimentare che aprirà al pubblico domani, 15 novembre, alle porte di Bologna (apri la gallery in alto per vedere le foto).

I padiglioni, definiti nell'ambito di FICO ‘giostre’, per il loro carattere di edutainment interattivo, compongono una superficie totale di 1500 mq. Uno dopo l'altro, invitano il pubblico a un'esperienza immersiva in cinque diversi mondi.

L'uomo e il fuoco, la terra, gli animali, il mare e la produzione di olio, vino e birra. Questi i temi che compongono un grande e sfaccettato racconto della biodiversità alimentare italiana. In ogni “giostra” si aprono molteplici e liberi percorsi interattivi per esplorare - giocando, divertendosi e imparando - il passaggio dal fuoco al focolare, la scoperta dei semi e dell'agricoltura, il rispetto per il mare e le tecniche di pesca e le infinite altre attività di relazione fra l'uomo e la natura.

Ciascun padiglione è una macchina scenica complessa, di cui Clonwerk ha curato l’intera produzione audiovisiva ed il project management, in partnership con Limiteazero che si è occupata della progettazione. La loro comune sfida: coinvolgere il vastissimo pubblico di FICO. Dai bambini ai nonni, con un focus particolare su famiglie e scolaresche e un occhio di riguardo al target esigente e consapevole degli appassionati di cibo.

Linea guida è stata una creatività multidisciplinare per elaborare un linguaggio stratificato e a più livelli: emozionale- spettacolare, informativo-educativo e ludico-infantile. Partendo dai nuclei narrativi indicati da Oscar Farinetti, patron di FICO, Clonwerk e Limiteazero hanno espanso il racconto curando la struttura architettonica dei padiglioni, la grafica, le visualizzazioni, i percorsi, gli elementi multimediali e interattivi, gli arredi, le scenografie. Ogni singolo pezzo è stato progettato e disegnato ad hoc.

Anche concetti e informazioni sono stati oggetto di un'organizzazione e di un design attento. Clonwerk e Limiteazero hanno coordinato il lavoro di consulenti scientifici e autori, per rendere i contenuti divulgativi e tradurli in visioni e fruizioni avvincenti, accessibili e coinvolgenti.

Tutte le “giostre” sono ricche di scenografie spettacolari e di invenzioni interattive che rendono immediatamente fruibile, attraverso l'ironia e il gioco, il contenuto. Come il grande faro interamente rivestito di schermi che mostrano tecniche di pesca e varietà ittiche. O il braccio robotico che dissoda la terra, semina e raccoglie. O il cinema a 360° che avvolge il pubblico in una foresta magica dove si mette in scena una spettacolare danza del fuoco, il quale si accende come un ologramma impalpabile e vivissimo al centro dello spazio. O ancora la macina gigante interattiva: spostandola con tutto il corpo, il visitatore visualizza su appositi monitor le tecniche di produzione di vino, olio e birra.

I cinque padiglioni sono un'opera di edutainment, dove tecnologia ed interattività si uniscono ad da un'estetica pop sofisticata, che dà coerenza all'intero progetto. Con ispirazioni di stile e di metodo tratte dai grandi nomi del design storico. Primi fra tutti la poetica, il gioco e le cromie di Bruno Munari e le linee essenziali e le forme organiche di Charles e Ray Eames. La concretezza dei materiali e la sensorialità delle installazioni si uniscono ad avanzate tecniche digitali, in una suggestiva commistione tra visioni eteree e fisicità.

Gli ambienti e le strutture vivono grazie ai contributi videografici e tecnologici di Clonwerk, pensati per esaltare l’esperienza multimediale come nuova frontiera dell’apprendimento. 

Grande cura per il comfort visivo e acustico. Il light design crea atmosfere di volta in volta più teatrali o informative e il sound design è stato studiato per generare armonie sempre gradevoli.

I padiglioni uno per uno

Elementi comuni a tutti i padiglioni, le pareti multimediali con quiz interattivi e il cineteatro: qui il pubblico assiste alla proiezione di corti realizzati per FICO dagli allievi della Sede Lombardia del C.S.C., con la direzione artistica di Maurizio Nichetti.

L'uomo e il fuoco

Tre volumi architettonici, di cui uno interamente rivestito in legno striato di bruciature. Entrando il pubblico si immerge nella tecnologia del fuoco, portatore di grandi innovazioni. Strumento per cucinare, scaldare, difendersi, e fulcro della socialità. Una stanza circolare avvolge le persone in uno schermo a 360°, dove silhouette umane improvvisano una danza. Al centro un fuoco-ologramma acceso da due grandi mani mette in scena la scoperta.

L'uomo e la terra

Come nasce l'agricoltura? Una foresta onirica, dall'albeggiare all'imbrunire e tanti frutti luminosi sospesi evocano i tempi dell'uomo raccoglitore. Subito dopo un campo di spighe a LED ondeggia nello spazio e, come in un teatro delle ombre, vengono rappresentate le fasi dell'agricoltura nel neolitico, in epoca romana e medievale. Lungo il percorso, un braccio robotico si muove e con effetto trompe-l'oeil attraverso proiezioni video, dissoda la terra, semina, irriga e raccoglie. Un tavolo interattivo invita a maneggiare oggetti fisici rappresentativi delle diverse specie vegetali che, posizionati su punti sensibili, visualizzano la storia del caffè, del pomodoro, della melanzana... In un'altra postazione si susseguono affascinanti visioni aeree di campi arati. Elemento ludico i face-in-hole: sagome lignee di frutti giganti, dove posizionando il viso ci si può fotografare.

L'uomo e gli animali

Quanti animali sei alto? Un sensore legge l’altezza e i centimetri diventano somme di papere, maiali, cavalli e lumache.
Qual è l'animale che gloglotta? E quello che bubola? Lo si può scoprire giocando con due macro ruote e allineando l'immagine al verbo corrispondente: a ogni combinazione azzeccata verrà emesso il verso giusto. Ingegnose installazioni a specchio su cui poggiano mezze sagome di mucche e altri animali da allevamento, ne riflettono l'altra metà e proiettano informazioni. Uno stormo di uccelli in stile origami galleggia nell'aria. Un'intera parete narra la vita delle api. Il gatto è assoluto protagonista di un tavolo con proiezioni olografiche.

L'uomo e il mare

Il padiglione più ecologista di tutti. Come rispettare il patrimonio custodito nelle profondità del mare? Un'installazione-faro, rivestita di monitor e sormontata da una lanterna di luce, orienta nel mondo della pesca e del rapporto fra l'uomo e le risorse ittiche. Ludica l'area selfie, con la possibilità di muoversi fra sagome di onde e code di pesce affioranti. E da veri marinai, postazioni-barchetta complete di timone per navigare virtualmente fra i punti caldi dei mari italiani e scoprire tecniche di allevamento e pesca. Dietro una quinta di gomene sospese, il cineteatro.

L’uomo: dalla terra alla bottiglia

Alla scoperta del vino, della birra e dell'olio italiani.
I visitatori fanno scorrere una macina gigante e, in un coinvolgimento corporeo totale, a seconda dell'area in cui la posizionano, fanno apparire a monitor le diverse tecniche produttive. Si attraversa un'installazione di macro bottiglie-scultura in legno. E bottiglie vere, incastrate in una vasta parete, illustrano la storia dei contenitori. Una sagoma dell'Italia, con istogrammi verticali in legno, offre un grafico fisico e tridimensionale delle geografie produttive.

MG