Partner content

Marta Dalle Carbonare (Studio 1223): “Con il webinar ho abbattuto i costi dell’evento dell’80%”

Co-Founder di Studio 1223 - Consulenza di marketing, Comunicazione strategica, Eventi e Formazione, Marta Dalle Carbonare spiega a e20xpress come ha vinto la sfida di applicare la tecnologia del webinar anche a settori che tradizionalmente utilizzano la formazione vis a vis come quello della moda.

Marta Dalle Carbonare la passione per il marketing l’ha scoperta lavorando come… cassiera in un ipermercato. “Era un periodo difficile per la mia famiglia e avevo deciso di sospendere gli studi. Naturalmente sono sempre stata una persona che vede il bicchiere mezzo pieno per cui ho vissuto quell’esperienza cercando di sfruttarla al meglio. Così, chiedevo alle persone che facevano la spesa perché preferivano un prodotto a un altro, studiavo la disposizione sugli scaffali, le politiche di prezzo di prodotti simili, le promozioni… Insomma, mi sono accorta che amavo il marketing! Per questo, non appena superato il momento di difficoltà mi sono trasferita a Venezia per intraprendere gli studi. E, nella città lagunare, ho scoperto l’altra mia grande passione: gli eventi. La mia fama di ‘organizzatrice di feste di laurea’ ancora perdura a Ca’ Foscari!”. Oggi Marta Dalle Carbonare è Co-Founder di Studio 1223 - Consulenza di marketing, Comunicazione strategica, Eventi e Formazione, realtà che nasce da un'esigenza sentita nel territorio dove si inserisce: quello del Veneto, composto prevalentemente da aziende forti e lungimiranti ma spesso non così strutturate da avere un ufficio marketing interno che si occupi di strategia. Proprio sull'organizzazione eventi Studio 1223 ha maturato un'expertise complessa e varia spaziando da mostre d'arte internazionali, congressi europei, eventi in-store, roadshow, fiere, sfilate di moda, presentazioni e convention aziendali.

Ci può raccontare in breve il suo background nel settore del marketing e della comunicazione?

Da Venezia mi sono trasferita a Maranello per lavorare in Ferrari in cui, nell’arco di 5 anni, ho vissuto diverse esperienze: partendo dal marketing internazionale, dove ho seguito il piano di internazionalizzazione dei corsi di pilotaggio e contribuito a organizzare il Ferrari Marketing Camp, ho poi proseguito all’interno del Ferrari Club Italia organizzando raduni ed eventi in circuito, per concludere come assistente di direzione presso il Dipartimento Ferrari Classiche e Corse Clienti diretto da Antonello Coletta con cui ho avuto la possibilità di cimentarmi nel coordinamento dell’evento principe di Ferrari: le Finali Mondiali che si svolgono una volta l’anno. Proprio in quell’occasione ho avuto l’idea di creare un ‘manuale operativo per immagini’, ovvero un modus operandi da condividere con ampio utilizzo di schemi, grafici, immagini e pochissimo testo, poiché si ha poco tempo per leggere. Infatti, prima di lavorare per Corse Clienti avevo partecipato alle Finali Mondiali come semplice staff, occasione che mi ha permesso di rilevare l’aspetto più critico nell’organizzazione di un evento: il passaggio delle informazioni dal vertice della piramide alla base. Il mio metodo per immagini rende più fluida la comunicazione a tutti i livelli e permette a ciascuno di conoscere in modo facile e immediato il proprio ambito di competenza e le procedure previste. È un metodo che né io né Ferrari abbiamo più abbandonato.

Come si è evoluto il suo personale approccio agli eventi, nel tempo?

Cerco sempre di restare al passo con i tempi e ciò significa continua ricerca. Sicuramente la digitalizzazione ha aiutato molto l’evoluzione del settore. Basta pensare che fino al 2010 chi lavorava a un evento era costretto a girare con il manuale operativo cartaceo sotto al braccio, mentre oggi tutto è accessibile tramite smartphone. Un altro aspetto fondamentale è la comunicazione: non solo quella promozionale pre-evento, ma anche quella che permette di vivere l’evento anche senza essere fisicamente presenti, con strumenti come il live streaming o le dirette social. E poi, io adoro sperimentare e portare tecniche da un settore all’altro. Un esempio: il webinar, tradizionalmente utilizzato in ambito accademico o in settori tecnici come quello farmaceutico o informatico, l’ho trasferito al mondo della moda per la formazione della forza vendita e dello staff presente nei punti vendita.

Ecco, com’è nato l’approccio al webinar e come si è sviluppato?

Principalmente è nato per rispondere a un’esigenza di riduzione di costo degli eventi. Cercando di essere sempre formata sui diversi aspetti del marketing strategico, ho seguito diversi webinar, anche con la partecipazione in contemporanea di persone localizzate in diversi punti del mondo. Da qui ho fatto un po’ di indagini e ho capito che poteva essere molto utile per la formazione a distanza. La sfida è stata quella di applicare la tecnologia del webinar anche a settori che tradizionalmente utilizzano la formazione vis a vis come la moda.

Ci può raccontare una case history che l’ha vista protagonista nell’utilizzo di questo strumento?

Vi racconto l’esperienza più significativa: un’azienda di moda con cui il mio Studio collabora, organizza ogni anno sei presentazioni tecniche di prodotto coinvolgendo tutta la rete vendita proveniente da 52 Paesi del mondo. In breve, l’organizzazione di un evento di questa natura comprende: portare in Italia circa 150 persone (voli aerei, transfer, hotel); a livello operativo, regia, service audio e luci, allestimento location, utilizzo di almeno 10 modelli, welcome coffee, pranzi, coffee break e cene per almeno due giorni; costo minimo per evento, più di 100.000 €. Con il Webinar Show abbiamo ridotto il costo dell’evento dell’80%.

Come è stato strutturato il webinar?

La struttura è rimasta molto simile a quella di un evento fisico: descrizione della struttura di collezione con il supporto di slide e presentazione prodotto. In questa, fase il monitor di chi assisteva al webinar era diviso in due: nella prima parte, il responsabile di prodotto spiegava in diretta ogni singolo capo preso da uno stendino, mentre nella seconda parte, lo stesso prodotto veniva mostrato indossato da un modello. E’ stato poi dato spazio per le risposte alle domande del pubblico e il webinar si è chiuso con la spiegazione della strategia commerciale e del retail. Il tutto in meno di 2 ore!

Quali i punti di forza di questo tipo di format?

Sono molti: riduzione dei costi di trasferta, possibilità di rivedere i contenuti, minor tempo utilizzato per la formazione, possibilità di coinvolgere tutti i membri dello staff estero e persino maggiore visibilità del prodotto. Per assurdo, dal monitor si vede meglio che non dalla platea in cui si rischia di essere troppo lontani dalla passerella. Un punto di debolezza sollevato inizialmente dall’azienda era la lontananza del prodotto fisico, il non poterlo toccare. Tale problema è stato bypassato spedendo il campionario in anticipo rispetto alla messa in onda live del webinar.

Quali i risultati e feedback?

Tutti positivi. La forza vendita era entusiasta e ha chiesto l’implementazione del webinar anche per altre attività.

Quali sono stati i partner scelti per questa esperienza innovativa e come si è sviluppato il rapporto?

In realtà grazie al webinar i fornitori coinvolti si riducono notevolmente e i due nostri punti di riferimento sono stati Primo Round, che ha fornito la piattaforma e Veasyt per le traduzioni simultanee.

Quali i progetti futuri?

Sono ancora top secret, ma certamente ci sarà qualcosa di nuovo da inventare e sperimentare!

Serena Roberti