Evento culturale

(Un)fair, al via la fiera-non fiera di arte contemporanea e internazionali con 60 gallerie che valorizza le diversità culturali

Tra il 3 e il 5 marzo, la manifestazione diretta da Manuela Porcu e Laura Gabellotto porta a Milano, nei 10mila mq di Superstudio Maxi, una proposta nel segno di sostenibilità, parità di genere e inclusione.

Il 3 marzo, si alza il sipario su (un)fair, la fiera-non fiera d’arte contemporanea, che rende omaggio all’antitesi, uno degli asset di pensiero di Pablo Picasso. Come diceva il pittore, di cui quest’anno si celebra il 50° anniversario della morte, “Ogni atto di creazione è, prima di tutto, un atto di distruzione”, così (un)fair si pone l’ambizioso obiettivo di trasformare il modo di percepire e di vivere l’arte, rompendo gli schemi tradizionali per favorire la creazione di nuovi rapporti di interazione tra il grande pubblico, i collezionisti e il mercato dell’arte.

In programma a Milano, fino a domenica 5 marzo nello spazio di 10.000 mq del Superstudio Maxi, (un)fair è diretta da Manuela Porcu e Laura Gabellotto. (un)fair è un manifesto, uno spazio dove immergersi nella scena contemporanea all’insegna della sostenibilità sia dal punto di vista ambientale (certificazione LEED Gold della sede), che sociale, considerando le diverse proposte artistiche che offrono riflessioni sul tema e la mission a sostegno del sistema arte, degli artisti emergenti e della diffusione della cultura.

(un)fair ha uno sguardo internazionale che valorizza le diversità culturali e spazia da Milano al resto del mondo: Ucraina, Slovacchia, Spagna, Germania, Svizzera, Slovenia, Paesi Bassi, Romania, Singapore, Hong Kong, Giappone, Ecuador e India sono i paesi rappresentati in fiera. Alle 60 gallerie, è stato chiesto di selezionare proposte bilanciate dal punto di vista del genere, in un’ottica di parità.

A supporto dell’arte contemporanea ucraina ed europea (un)fair dà spazio e voce a due gallerie ucraine – TUASHO e Promotion Gallery – che portano a Milano lo spirito indomito e creativo di artisti emergenti provenienti da quella che è letteralmente una “terra di confine”. Ad arricchire l’esperienza dei visitatori, ci sarà un ricco programma di intrattenimento, con progetti speciali, uno spazio dedicato ai bambini, eventi collaterali, live performance, incontri, talk e dj set nel segno della ricostruzione delle relazioni sociali.