Evento culturale
United Colors of Benetton alla Fashion Week milanese con una mostra in Triennale dedicata al colore
Da ieri, 24 settembre, e fino al 28 settembre, United Colors of Benetton presenta presso gli spazi della Triennale di Milano la mostra I See Colors Everywhere (apri la gallery fotografica in alto per vedere le foto), un’immersione nel colore attraverso i capi della sua nuova collezione Primavera Estate e le opere di Fabrica, il suo centro di ricerca sull’arte e la comunicazione. L’allestimento è stato curato dal team di designer di Fabrica, guidato da Sam Baron.
La prima cosa che viene in mente quando si parla di Benetton è il colore, in tutte le sue espressioni. Le maglie sgargianti che hanno rivoluzionato la moda. Le campagne controverse che hanno promosso la multirazzialità. E in generale quel legame inscindibile con l’arte e la comunicazione che da sempre costituisce il Dna del marchio di abbigliamento.
La mostra I See Colors Everywhere celebra questo patrimonio, presentando un vasto spettro di produzioni editoriali e creative di Fabrica in uno spazio in cui design, arte e società s’incontrano e dialogano tra di loro.
L’allestimento, curato dal team di designer di Fabrica guidato da Sam Baron, si articola in otto sezioni, ciascuna dedicata a un colore, che viene esplorato e celebrato attraverso video, poster, musica, foto, illustrazioni, oggetti, performance e installazioni interattive prodotti da Fabrica in oltre venti anni di attività.
Ci sono le opere pop dell’illustratore americano Andy Rementer e un’installazione di Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto, un progetto sugli albini del fotografo sudafricano Pieter Hugo e le opere grafiche del designer spagnolo Jaime Hayon e dell’art director ucraina Anna Kulachek.
Muovendosi tra le oltre cinquanta opere, il visitatore incontrerà anche una squadra di modelli che indossa i capi della collezione Primavera Estate 2018 di United Colors of Benetton, in una modalità che strizza l’occhio alla performance artistica più che alle tradizionali sfilate di moda.
L’allestimento è accompagnato da un magazine-catalogo, che dà un ulteriore livello di lettura alla mostra grazie a un editoriale firmato da Myriam Ben Salah, scrittrice e curatrice della programmazione culturale al Palais de Tokyo di Parigi.
MG