Evento non profit
Charity Voice
Il soprano di fama mondiale Renée Fleming si esibirà il 5 novembre al Teatro alla Scala in un concerto promosso dalla Fondazione Francesca Rava e Nph Italia Onlus a sostegno del reparto di Neonatologia dell’ospedale pediatrico Nph di Haiti. L’evento, sponsorizzato da Rolex e Ferrè, vanta il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Ambasciata degli Stati Uniti D’America.
articolo in uscita su e20 di ottobre
Non un evento glamour. Non una serata mondana. Non uno spettacolo per un semplice pubblico. Quello che si terrà il 5 novembre al Teatro alla Scala di Milano sarà l’occasione per una delle voci più belle al mondo di richiamare l’attenzione su un obiettivo importante: sostenere l’infanzia laddove è maggiore il bisogno d’aiuto.
Il soprano Renée Fleming, ingaggiato dalla Fondazione Francesca Rava, che rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria internazionale per l’infanzia N.p.h. - Nuetros Pequenos Hermanos (I nostri piccoli fratelli), si esibirà, accompagnato dal maestro Hartmut Höll, al Piermarini in un concerto recital, sponsorizzato da Rolex, il cui ricavato sarà completamente devoluto a favore del reparto di Neonatologia dell’ospedale pediatrico di Haiti, un paese dove la mortalità infantile raggiunge meste statistiche per tubercolosi, Aids e malnutrizione.
“Il nostro obiettivo - spiega Mariavittoria Rava, presidente dell’omonima fondazione - è quello di andare incontro ai bambini bisognosi aiutandoli in maniera concreta anche grazie al contributo delle aziende. Se gli strumenti e le strategie di marketing rimangono quelli tradizionali di chi fa un intrattenimento di alto livello, assai differente è il tipo di coinvolgimento che chiediamo al mondo business che decide di relazionarsi con noi: non semplici sponsorizzazioni, ma adesioni sentite per una causa che va oltre i dati di profitto”.
Forte di un bilancio certificato sin dal primo anno d’esercizio e della totale linearità con cui i ricavi della gestione sono interamente indirizzati ai destinatari finali, la Fondazione è riuscita a fare delle proprie motivazioni umanitarie un richiamo di marketing, ad attrarre a sé, ma soprattutto alla sua missione, grandi aziende del panorama nazionale e internazionale.
Serietà, trasparenza ed efficacia nel conseguire risultati tangibili nel breve periodo, sono stati sin da subito gli skill mentali, prima ancora che operativi, con cui la Fondazione si è distinta nel vasto e non sempre rassicurante mondo delle Onlus. Con un’accortezza, però: “Al cuore del nostro obiettivo - precisa Rava - risiede sempre la volontà di far emergere i progetti e non la Fondazione in quanto tale”.
In questa cornice istituzionale, il progetto della costruzione dell’ospedale haitiano, al via due anni fa, arriva compiuto quasi alla fine del 2006. La serata in cui sarà protagonista Renée Fleming si inserisce in questo percorso umanitario che è ormai la pista tracciata dalla Fondazione.
Il Teatro alla Scala vi collabora ormai dal 2004, con un esordio all’insegna delle coreografie di Bèjart, ed è oggi pronto a ospitare nuovamente le iniziative della Fondazione proponendo ‘America’s beautiful voice’, così come viene definita la soprano.
“L’artista - spiega Rava - ci è stata segnalata dal Teatro stesso e il suo profilo ci è sembrato subito corrispondente ai criteri che volevamo soddisfare. Innanzitutto, perché Fleming è americana così come Padre Wasson, fondatore di Nph, l’organizzazione umanitaria che la Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia, scomparso lo scorso 16 agosto.
E la co-nazionalità è parsa un elemento opportuno per onorare la sua memoria.
Inoltre, era particolarmente indicato il fatto di affidare a una donna la veicolazione di un messaggio riferito alla natalità di un ospedale pediatrico. Renée Fleming è sì una star conosciuta nel mondo, ma soprattutto mamma. D’altra parte anche il suo spessore artistico ha avuto peso: Fleming si esibirà in una performance che può essere affrontata solo da artisti supportati da un’autentica eccellenza tecnica e per la nostra Fondazione risultava affascinante legarsi a un talento simile”.
E, infatti, Flaming, accompagnata al pianoforte dal Maestro Hartmut Höll, musicista da camera e accompagnatore di solisti, incanterà il pubblico con i brani del suo repertorio, che si compone di arie liriche e canzoni provenienti dalla cultura contemporanea del jazz.
Protagonista sul palco insieme all’artista, sarà l’eleganza degli abiti Ferré: la partnership con lo stilista italiano che veste Renée Fleming sia sulla scena sia nella vita, proseguirà anche nel dopo-concerto quando a Palazzo Ferré si terrà una charity dinner.
Evento nell’evento, la cena di gala rappresenta un elemento di novità rispetto al passato e permetterà, anche ai non addetti ai lavori, di conoscere una location per lo più utilizzata come teatro per sfilate di moda.
Sponsor unico dell’evento Rolex di cui la soprano è ambasciatrice nel mondo. Grazie al contributo del prestigioso marchio che copre i costi artistici e di produzione, il 100% del ricavato dalla vendita dei biglietti dello spettacolo raggiungerà Haiti sotto forma di finanziamento.
“Siamo sempre stati alla ricerca - commenta Silvia Valigi, responsabile comunicazione della Fondazione - di sponsor in grado di colorare ulteriormente la valenza dell’evento accompagnandolo in maniera coerente. Nel 2004, per esempio, con lo spettacolo di Bèjart, che festeggiava i suoi 50 anni, abbiamo scelto il Consorzio Grana Padano anch’esso al suo cinquantesimo anniversario così come la Nph stessa. Quest’anno è Rolex a parlare in tema di eccellenza e talento e, come sponsor unico, ha visibilità su tutto il materiale promozionale, sul programma di sala, e sarà presente, attraverso i suoi rappresentati, alla serata del 5 novembre e alla charity dinner di Ferré”.
Per quanto riguarda la comunicazione, la Fondazione può contare quest’anno su una media partnership con il Corriere della Sera Magazine che in aprile ha condotto un reportage sull’ospedale di Haiti e ha compreso l’importanza del lavoro della Fondazione e che offrirà pagine pubblicitarie a favore dell’evento. In generale, comunque, la campagna avverrà su affissioni, mailing promozionale, attraverso annunci stampa, tramite il sito internet e, ovviamente, attraverso attività di ufficio stampa.
Se la gestione dell’evento è completamente a carico della Fondazione che si avvale anche del sostegno dei volontari, la creatività della comunicazione è stata affidata all’agenzia vicentina Studio Backstage diretta da Michele Marchesini che collabora proficuamente con la Fondazione in maniera del tutto gratuita: “Il direttore Marchesini - spiega Valigi - ci ha conosciuto diventando padrino con un’adozione a distanza, per poi sentirsi coinvolto direttamente nel nostro lavoro e creando per noi non solo la comunicazione di eventi come quello di Fleming, ma anche le brochure per la raccolta fondi e per la sensibilizzazione sui tema centrali della Fondazione: solidarietà all’infanzia nei paesi del Terzo Mondo, adozioni a distanza, progetti, attività di volontariato”.
Cifra caratteristica di Studio Backstage è l’utilizzo retorico dell’ironia per catturare l’attenzione su argomenti che normalmente non lasciano molto spazio al sorriso.
Il target elettivo di ogni iniziativa di cui la Fondazione è protagonista si compone egualmente di uomini e donne tra i 25 e i 55 anni.
“Certo - specifica Valigi - in molti casi si delinea un sotto-target più preciso: chiaramente ci fa piacere avere un pubblico il più composito possibile, in termini anagrafici e socio-economici, ma è anche vero che nel caso di un evento alla Scala il pubblico rappresenta un campione di target medio-alto. Ne fanno parte sicuramente personaggi della politica e dell’economia e non solo nomi dello spettacolo”.
La Fondazione, inoltre, guarda molto anche alle aziende: se ci si concede un linguaggio mutuato dal profit, da una parte troviamo un lato consumer, dall’altra il comparto business che in molti casi contribuisce a rendere immediatamente concreti gli obiettivi umanitari. Tra le aziende che da anni si dimostrano interessate al discorso della Fondazione, troviamo Vodafone, CartaSi e Accenture che in passato ha allestito proprio a Haiti il social Christmas.
di Margherita Baroni