Evento pubblico

A Parigi una mostra dedicata alle Isole Gambier

Il fascino dell’arcipelago più remoto della Polinesia Francese in mostra al Musée du Quai Branly fino a domenica 10 maggio 2009.

Si è aperta al Musée du Quai Branly di Parigi la mostra Mangareva - Panthéon de Polynésie. Dodici pezzi unici per la prima volta vengono esposti al pubblico e potranno essere ammirati fino al 10 maggio 2009 nello scenografico museo parigino noto per la sua attenzione al dialogo fra culture.

La ricchezza culturale e il fascino ancestrale delle Gambier, arcipelago meridionale della Polinesia Francese, sono in mostra attraverso questi pezzi. Ammirarli è il punto di partenza verso la scoperta di isole poco note, al di fuori dei tradizionali circuiti turistici, con una storia singolare e la cui bellezza merita di essere conosciuta.

Le tradizioni, i riti religiosi, la concezione del sacro delle antiche popolazioni delle Gambier sono al centro dell'interesse dell’esposizione Mangareva - Panthéon de Polynésie. Dodici pezzi compongono questa collezione unica: 8 statuette antropomorfe, 3 sculture e 1 tamburo, di proprietà di istituzioni prestigiose quali il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, i Musei del Vaticano. Il Musée du Quai Branly, istituzione da sempre interessata a far conoscere le culture di popolazioni ancestrali, per la prima volta le riunisce tutte e le mostra in maniera inedita.
Le 8 statue sono esposte tutte insieme: una sorta di assemblea divina si presenta al visitatore, attorniata da mappe, disegni, incisioni e documenti che illustrano la storia delle Gambier, intrisa di cultura Maohi e al tempo stesso influenzata dall’impronta cattolica. La popolazione originaria dell’arcipelago nasce infatti in seguito alle migrazioni dei Maohi verso Rapa Nui, l’Isola di Pasqua. Alla fine del 18° secolo le Gambier furono popolate dagli occidentali e nel 1800 furono teatro dell’avventura missionaria di Père Laval e Père Caret, che marcarono profondamente il destino e la cultura della popolazione indigena.
 
Fra le statue presenti nella collezione è possibile identificare due degli dei venerati dagli abitanti di Mangareva: una raffigurante il dio Rongo, figura divina comune alla Nuova Caledonia, e una raffigurante il dio Rao, in onore del quale si celebravano cerimonie legate alla fertilità.
Diversamente rispetto alla produzione artistica degli altri arcipelaghi della Polinesia Francese, le statue delle divinità antropomorfe prodotte a Mangareva - dette tiki, in polinesiano – sono integrate in una struttura chiamata ‘are tiki, all’interno dei luoghi di culto, e non presentano forme squadrate, come invece le sculture prodotte negli altri arcipelaghi. Hanno, al contrario, forme molto morbide: la tecnica di scultura comprendeva la levigazione, secondo l’antica tradizione artistica Maohi.
La collezione presenta anche un eketea – supporto utilizzato durante i rituali in onore del dio Rao, e un tamburo - pa’u tepere - il solo ritrovato a Mangareva, la cui valenza simbolica era molto forte: il suono del tamburo simboleggiava la voce degli dei, e il suo uso era destinato alle cerimonie solenni o alle esequie reali. 
 
Queste opere consentono di avvicinarsi alla storia delle Gambier, uniche rispetto alle altre isole della Polinesia Francese: vi si respira un’atmosfera di autenticità e comunione con la natura. Le uniche strutture atte ad accogliere visitatori sono le pensioni familiari gestite dai polinesiani, immerse nelle ricchezze naturali di queste isole. La natura incontaminata delle Gambier favorisce la produzione delle perle nere, le più famose della Polinesia Francese: la purezza di queste acque favorisce infatti la formazione di perle particolarmente ricercate per la ricchezza delle loro sfumature, dal verde iridato al melanzana, dal grigio, al rosato, al blu. Spiagge di rara bellezza e una vegetazione unica fanno da cornice a questo ambiente ricco di fascino e cultura.

L’arcipelago delle Gambier si trova all’estremità sud-orientale del territorio polinesiano: è formato dall’isola principale, Mangareva, e da una cintura di motu (isolotti), i resti del bordo del suo antico gigantesco cratere. Tutte le isole sono circondate da una laguna protetta da un’unica grande barriera corallina, lunga circa 90 chilometri. Mangareva è l’unica isola abitata delle Gambier, il suo nome significa “montagna galleggiante” ma anche “isola ai confini del mondo”.

Mangareva e le sue isole danno, soprattutto, la possibilità di respirare suggestioni dell’antica cultura Maohi nei numerosi siti archeologici, e al tempo stesso di visitare numerose cattedrali ed altri edifici religiosi, i più antichi della Polinesia Francese, spesso fondati sugli antichi marae, i luoghi di culto Maohi. L’affascinante contrasto fra i riti pagani e i segni dell’evangelizzazione, fortemente presente ancora oggi sulle isole, si riscontra ad esempio visitando la cattedrale di Saint Michel, nella capitale Rikitea, costruita su un antico marae, costituita da blocchi di corallo, famosa per il suo splendido altare ornato di perle e placche di conchiglie di madreperla.

La forte impronta cattolica della popolazione di Mangareva fa si che la vita alle Gambier sia scandita da celebrazioni, messe cantate, processioni e in generale dagli eventi religiosi. Un’esperienza particolarmente suggestiva è assistere alla festa di Notre Dame de la Paix, che ha luogo nella settimana centrale del mese di agosto a Rikitea.

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