Evento pubblico
Expo 2015, si parte: Berlusconi firma il decreto da 14 miliardi
Ci sono voluti 205 giorni di tensioni, polemiche e proposte naufragate ma soprattutto, c'è voluto l'ultimatum ufficiale del Bie (Bureau International des Exposition). Da ieri sera è ufficiale: Silvio Berlusconi ha firmato, prima di partire per la Cina, il decreto che definisce la governance dell'Expo. Investimenti per oltre 14 miliardi per un riverbero economico da 40 miliardi; 29 milioni i visitatori attesi e una previsione di 70mila nuovi posti di lavoro: ora può partire la macchina Expo 2015.
Grande felicità 'per la fine della lunga attesa' da parte del sindaco Letizia Moratti, che sarà Commissario per l'Expo 2015: "Sono soddisfatta - ha dichiarato in un'intervista apparsa oggi sul Corriere della Sera - perchè oggi si è finalmente chiuso un periodo non facile. [In questi 205 giorni antecedenti la firma, ndr] Abbiamo infatti dovuto continuare a lavorare su molti livelli nonostante l'assenza del decreto - continua Moratti -, e questo non è stato certamente agevole. Abbiamo lavorato con il governo per gli investimenti, con la Regione per le infrastrutture, con 40 città per la loro valorizzazione nel progetto e su 450 progetti internazionali gia' avviati nel settore scientifico, culturale e della formazione".
A questo punto è partito il 'totonomi'. Oltre alla Moratti commissario, Formigoni sarà presidente del tavolo per le infrastrutture. Sparisce il Comitato di indirizzo e lascia il posto alla Commissione di coordinamento. Per Paolo Glisenti si parla di un incarico come ad. Per il tesoro si fanno i nomi di Diana Bracco, presidente Assolombarda e Angelo Provasoli, rettore uscente Bocconi. Per la regione sono in lizza i due nomi di Alberto Sciumè, vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di A2A o Paolo Alli, direttore Pirellone. Dalla Provincia ancora nessun nome (in basso a destra il Museo Leonardo da Vinci, uno dei progetti previsti per l'Expo).
Il decreto - 'non l'ho ancora letto - ha ammesso la Moratti, ma sono certa che avrà tenuto conto di tutte le osservazioni fatte in questi mesi' - prevede un cda a 5. Tre posti destinati rispettivamente a Comune, Regione e Provincia, gli altri due riservati al Ministero dell'Economia, che determinerà le quote societarie. Al tesoro il 40-50%. Segue il comune con 20%. Regione, Provincia e Camera di Commercio con il 10%.
La firma di oggi ha messo d'accordo tutti, lasciando da parte le asprezze e le liti dei mesi precedenti: dichiarazioni di contentezza sono arrivate dal presidente della Regione Roberto Formigoni, dal ministro per la semplificazione Calderoli e persino dal presidente della Provincia Filippo Penati, che in questi mesi ha spesso sollevato dubbi sulle soluzioni proposte e sulla gestione della trattativa. "Finalmente siamo rientrati nella normalità e si è conclusa una vicenda di incertezza".
Ora finalmente possono partire i lavori per portare avanti l' immenso progetto dal tema 'Feeding the Planet, Energy for Life'. I primi effetti positivi si auspica potranno riflettersi in primis sui cittadini.
Viola Venturelli